Campania

Claudio Cuomo, il giovane napoletano a Tokyo che da chef diventa modello

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La storia di Claudio Cuomo che da Napoli decide di partire per Tokyo dove vive e lavora.

Ha 22 anni il giovanissimo Claudio. Era studente dai salesiani al Vomero, “quindi andavo ancora alle superiori”, racconta a Cronache delle Campania.

“Terminati gli studi, lascia Napoli per andare a Tokyo. Era il 2015 e di quella metropoli lo affascinava la “diversità e le opportunità che offriva ai giovani”. Il primo approccio con il continente asiatico è stato attraverso un viaggio/studio: “Avevo 17 anni”.

“Quel viaggio l’ho organizzato tutto da solo e senza l’aiuto di agenzie, contattando anche la scuola per chiedere informazioni riguardo i corsi. Nel 2017 mi sono trasferito definitivamente per frequentare l’Università, nonostante i problemi dovuti alla lingua quella dell’Università all’estero è un’esperienza che consiglio a tutti i ragazzi perché ti permette di ampliare i tuoi orizzonti e per non avere pregiudizi nei confronti di altre etnie… la diversità è ricchezza”.

“Per mantenermi durante gli studi ho fatto vari lavori in cucina presso famosi ristoranti italiani, piano piano sono riuscito ad affinare la mia tecnica.
Sono andato ad alcuni eventi internazionali di cucina dove ho conosciuto persone che lavorano nell’alta cucina e hanno visto la mia caparbietà, fino ad arrivare a cucinare al fianco di uno chef stellato 3 stelle Michelin.
Nel frattempo, ho sempre lavorato per varie agenzie di attori/modelli che mi hanno fatto prendere parte a serie televisive e pubblicità giapponesi.

Ho iniziato ad avere più notorietà dopo aver lavorato al fianco di personalità famose come Watanabe Ken (candidato al premio Oscar come miglior attore non protagonista). Sono arrivti molto lavori per varie aziende e in quel momento ho cominciato a pensare che il mio lavoro si muovesse a tempo pieno nel campo della moda”.

Qual è il suggerimento che senti di dare ai tuoi coetanei e cosa ti manca maggiormente della tua città d’origine? 
“Noi giovani pensiamo che il nostro tempo sia ‘illimitato’ ma non è così, se si vuole costruire qualcosa bisogna farlo piano piano e si deve avere molta perseveranza.
Nonostante quello che possano dire le persone intorno a noi, se abbiamo un sogno dev’essere incorruttibile e non bisogna darsi per vinti quando si incontrano le prime difficoltà: la lingua, per esempio, per me lo è stata.
Bisogna sempre guardare ‘oltre i problemi’ che si presentano nella vita, e pensare ad una soluzione e cosa possiamo ottenere dopo.

Di Napoli mi mancano gli affetti, il calore della gente e l’odore di caffè a prima mattina… di Tokyo mi piace il fatto che qui funzioni tutto!”


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