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Napoli, malato di Sla: ottiene gli arresti domiciliari pericoloso esponente del clan Amato-Pagano

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Scarcerato perché malato di Sla un pericoloso esponente della fazione maranese del clan Amato-Pagano. Si tratta di Giosuè Belgiorno che era stato condannato a 20 anni di carcere per l’omicidio e sparizione del cadavere di Antonino D’Andò, avvenuto il 2 febbraio del 2011. La X sezione Riesame, su richiesta degli avvocati Massimo Autieri e Raffaele Chiummariello, ha scarcerato e disposto gli arresti domiciliari del detenuto ammalato e incompatibile con il regime carcerario.
La terza Corte di Assise di Appello di Napoli, in persona del presidente del Balzo, ai primi di gennaio , non ancora in emergenza Covid, di fronte a Belgiorno malato di Sla, aveva ritenuto che lo stesso fosse compatibile col carcere.
I suoi difensori avevano fatto ricorso a un appello al riesame,​ chiedendo quantomeno la nomina di un perito.
Il dottor Giovanni Gallotta stamane ha depositato la perizia, dopo la visita effettuata in carcere,​ con la quale ha concluso per l’incompatibilità col regime detentivo,​ anche per la pericolosità di un contagio da covid per un malato di SLA .


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