Le pensioni fino a quattro volte il minimo, ovvero fino a 2.052 euro lordi al mese nel 2020 avranno la rivalutazione piena rispetto all’inflazione ovvero un incremento dello 0,4%. Lo chiarisce l’Inps in una circolare spiegando che si tratta di un aumento provvisorio mentre l’aumento definitivo certificato dall’Istat e’ dello 0,5% ma la differenza sara’ recuperata nel 2021. L’Inps ricorda che il recupero rispetto all’inflazione e’ pieno per i trattamenti fino a quattro volte il minimo (513 euro per quattro). Il recupero sara’ del 77% dell’inflazione per i trattamenti pensionistici complessivamente tra le quattro e le cinque volte il trattamento minimo. Il recupero sara’ del 52% dell’inflazione per i trattamenti tra le cinque e le sei volte il trattamento minimo, del 47% tra le sei e le otto volte il trattamento minimo, del 45% tra le otto e le nove volte il trattamento minimo e del 40% oltre le nove volte il trattamento minimo, ovvero oltre i 4.617 euro lordi al mese.
“Il decreto del 15 novembre 2019 – si legge – fissa nella misura dello 0,4% l’aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni, in via previsionale, per l’anno 2020. Con la circolare n. 9 del 29 gennaio 2020 e’ stato comunicato che la variazione percentuale ai fini della perequazione automatica delle pensioni, calcolata dall’Istat, e’ stata pari allo 0,5%. Tale valore rappresenta l’indice di perequazione automatica da attribuire alle pensioni, in via definitiva, per l’anno 2020. Il conguaglio di perequazione spettante per l’anno 2020 sara’ effettuato in sede di perequazione per l’anno 2021”.
Articolo pubblicato il giorno 27 Marzo 2020 - 18:02
