Il reato non c’è assolto perché il fatto non sussiste.Potrebbe interessarti
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La difesa ha dimostrato alla Corte partenopea una serie di presunte incongruenze emerse nel corso dell’istruttoria di primo grado, legate alle dichiarazioni del detenuto-vittima delle attenzioni e dalla documentazione medica acquisita. Per i legali, la lettura di quel carteggio aveva portato alla condanna emessa dai giudici beneventani. La Corte di Appello di Napoli, ieri, dopo una lunga camera di consiglio, valutati tutti gli elementi emersi, tenuto conto delle eccezioni formulate dalle difese (tra l’ altro la mancata trascrizione integrale del verbale d’ incidente probatorio del 7 novembre del 2017), ha riformato la sentenza di primo grado, assolvendo con formula piena il detenuto di Mondragone dai reati.








































































