La base logistica per tutte le decisioni era nella parte alta del rione Sanità a Napoli, la zona soprannominata dei Miracoli, un dedalo di vicoli che si fanno sempre più stretti fino a diventare impercorribili.Potrebbe interessarti
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Taglieggiava commercianti e piccoli imprenditori del Rione Sanità il clan Mauro, anche se l'azienda era in difficolta': la circostanza emerge dall'ordinanza. In una intercettazione agli atti, captata nell'abitazione del boss Ciro Mauro, alcuni dei destinatari delle misure cautelari (Salvatore Marfé, Biagio D'Alterio e il boss Ciro Mauro) cercano, senza riuscirci, di imporre il "pizzo" al titolare di un'azienda: "Siamo andati da Sasà... l'azienda... che non sta lavorando, comunque gli dicemmo che non vogliamo sapere niente e di non andare sopra da Ciruzz come ha fatto l'altra volta perché poi facciamo le tarantelle". Nei confronti di un imprenditore che si occupava di intermediazione nel settore dell'arredo, originario di Rione Sanità, dove peraltro viveva, la richiesta di pizzo si aggirava intorno ad alcune decine di migliaia di euro. La sorte di chi si mostrava reticente, comunque, non era rosea: una delle vittime, infatti, viene presa a colpi di casco dopo essere stata sorpresa in strada all'alba. La richiesta iniziale formulata dal clan era di 20mila euro e l'uomo viene obbligato da due sgherri ad andare dal boss ("devi venire sopra, ti vuole lo zio Ciro", gli dicono). A casa del capoclan all'uomo viene detto: "ringrazia a me (Carlo Fiorito, uno degli arrestati) che sei ancora vivo e non morto, ci devi portare 20mila euro, poi, dopo la consegna di spiegherò il motivo di quella richiesta... non chiedere aiuto a nessuno perché nessuno ti puç aiutare". La cifra viene poi dimezzata e l'uomo ne versa solo mille, in acconto, con la promessa di versare entro pochi giorni i restanti 9mila. I carabinieri hanno documentato anche numerose "stese" (raid intimidatori con colpi di pistola sparati in strada all'impazzata) che hanno caratterizzato i momenti di maggiore fibrillazione con gli altri clan del territorio con i quali i rapporti erano altalenanti (Sequino, Vastarelle, Savarese, Esposito-Genidoni). In sostanza, però, nell'ultimo periodo era proprio il clan Mauro a gestire gli affari illeciti (tra i quali figura anche lo spaccio delle sostanze stupefacenti) nel Rione Sanità, visto che il clan Vastarella e' stato sgominato dalle forze dell'ordine e dalla magistratura nel 2018, mentre i Sequino, tra il 2018-2019.





