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Tornano in carcere i fratelli Giovanni, Cuono e Salvatore Pellini. Gli imprenditori impegnato nel ciclo dei rifiuti e accusati di essere i responsabili del disastro ambientale di Acerra e della nascita della terra dei Fuochi nella zona. La notizia viene salutata e commentata con favore da Alessandro Cannvacciuolo, uno degli attivisti che da anni si batte contro il disastro ambientale nella zona e autore di numerose denunce: ” Una decisione che restituisce una forma di giustizia alla nostra terra, ai martiri di cancro e alle loro famiglie che hanno dovuto sopportare il sacrificio della vita per mano di un sistema criminale di gestione dei rifiuti dietro la quale si celavano collusioni, corruzione e movimenti di centinaia di miglia di milioni di euro”. I tre fratelli devono scontare altri due anni di reclusione ed essendo diventata definitiva la condanna ieri sera si sono costituiti, i primi due al carcere di Arienzo mentre salvatore a quello di Santa Maria Capua Vetere.
“Nulla potrà mai colmare il dolore inflitto da questi soggetti- dice ancora Cannavacciulo- ma con oggi si aggiunge un ulteriore tassello a quella battaglia di giustizia e di rivendicazione del diritto alla vita. L’impegno e la dedizione non si fermeranno qui, l’attività di denuncia, il coraggio della battaglia andranno oltre questa decisione, oltre questo giorno, che non rappresenta semplicemente un punto di arrivo ma il punto di partenza per il riscatto della nostra terra e della sua gente”.
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