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Marcianise, si dimette il sindaco Velardi: ‘La mia vita un inferno’

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Dopo la mozione di sfiducia presentata da 14 consiglieri comunali e le dimissioni in blocco degli assessori, il sindaco di Marcianise, Antonello Velardi getta la spugna. Lo rende noto lo stesso Velardi sulla sua pagina facebook. “Ho rassegnato poco fa le dimissioni da sindaco di Marcianise” scrive Velardi, che è anche caporedattore del quotidiano “Il Mattino”. “Ho inviato – prosegue – la comunicazione al segretario generale e, per conoscenza, al presidente del Consiglio comunale. Le mie dimissioni fanno seguito a quelle irrevocabili, protocollate stamattina, presentate da tutti gli assessori della mia giunta. Resto in carica, per un periodo a termine, per il disbrigo delle pratiche di ordinaria amministrazione”. Ecco quindi la spiegazione della scelta di concludere anzitempo l’avventura amministrativa, iniziata nel 2016. “Ho deciso di dimettermi dopo la mozione di sfiducia presentata da tutti i consiglieri comunali di opposizione e da cinque consiglieri di maggioranza, eletti con la mia coalizione. Nel documento mi viene contestata l’attività amministrativa fin qui svolta. Di tale mozione si discuterà nel prossimo consiglio comunale, convocato per lunedì 14 ottobre”. “Mi scuso con tutti per le molte cose che non sono riuscito a realizzare – afferma Velardi – ma posso assicurare di averci sempre provato. Ritengo di aver fatto molto, in questi tre anni, con tutti i limiti che mi riconosco: ma non sono un robot, sono semplicemente una persona. Chiedo perciò almeno di giustificarmi, non di assolvermi. Marcianise ha giustificato tutti quelli che negli anni l’hanno fatta precipitare nel baratro dove l’ho trovata: chiedo ora di essere giustificato io per non essere stato un robot e non aver risolto improvvisamente e completamente tutti i problemi della città, con la bacchetta magica”. Velardi, sotto scorta da un anno e mezzo per minacce ricevute, si era già dimesso nel marzo 2018, ma la crisi di allora era rientrata; oggi invece la spaccatura sembra insanabile. “Finalmente potrò tirare il fiato e cercare un po’ di riposo: la vita per me era diventata un inferno. Un caro saluto a tutti” conclude dopo aver ringraziato assessori e consiglieri.


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