“La Campania è una delle regioni italiane con la maggiore incidenza di sinistri mortali sul lavoro: i dati sono assolutamente allarmanti, e collocano la nostra regione tra le peggiori aree del Paese.Potrebbe interessarti
Processo violenze carcere Santa Maria, l'ispettore: "Colpii due detenuti, ma ne ho difesi a decine"
Camorra, sequestrati beni per 2,5 milioni a imprenditore legato al clan Desiderio
Archiviato il caso della pizzeria Oasi: “Nessuna responsabilità nella morte di Gerardina Corsano”
Maddaloni,non accetta la fine della storia: minacce alla ex
La Relazione annuale Inail relativa all’anno 2018, pubblicata nel giugno scorso, evidenziava in Italia una lieve diminuzione rispetto al 2017 degli incidenti sul lavoro. In Campania, tuttavia, la medesima indagine rilevava un incremento delle denunce dell’1% rispetto al 2017, peraltro a conferma di un trend di crescita praticamente costante, senza interruzioni, dal 2015. Dati ancora peggiori emergevano relativamente alle denunce di infortunio con esito morale: 93 nel 2018, il 33% in più rispetto all’anno precedente, con un +9% in più nel quinquennio 2014-2018 (il medesimo dato su scala nazionale, era del +6% su base annua e del 3% rispetto al 2014).
I più recenti dati relativi al 2019 confermano un contesto regionale in controtendenza rispetto al dato nazionale, e la Campania tra le aree a più elevato rischio-infortunio sul lavoro. Nel primo semestre 2019 le denunce di infortunio in Italia sono infatti diminuite dello 0,18%, passando da 324.408 (primi sei mesi del 2018) a 323.831. In Campania, pur in un Mezzogiorno che registra una flessione di denunce (-0,89%) superiore al dato nazionale, le denunce nel primo semestre sono aumentate dello 0,5%.
Dati peggiori di quello campano si registrano solo in Umbria (+3,6%), Sardegna (+3,3%), Liguria (+1,06%), Toscana (+1,01%), Marche (+0,83%), Veneto (+0,55%), dove però, in diversi casi, il tasso di occupazione è ben diverso. Se ci si sofferma sui sinistri con esito mortale, la situazione è ancor più allarmante. In Italia nel primo semestre 2019 le denunce di infortunio con esito mortale sono state nel periodo gennaio-giugno 2019, 482: 13 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 (+2,77%).
La Campania nel medesimo lasso di tempo registra invece un incremento di sinistri mortali del 18,18% (passati dai 33 del primo semestre 2018 ai 39 registrati quest’anno fino al 30 giugno). Dati peggiori si registrano solo in Marche, Puglia, Lazio, Abruzzo e Sicilia. “Non possiamo quindi che ribadire ancora una volta” – commenta il presidente di FederCepi Costruzioni, Antonio Lombardi – l’assoluta necessità di investimenti e politiche di prevenzione e sicurezza vere, incisive ed efficaci. Occorre incrementare gli investimenti ma soprattutto canalizzarli verso strategie di formazione e prevenzione vera, non di orpelli e di adempimenti burocratici. La sicurezza, soprattutto nei cantieri edili, non deve rappresentare un complesso di adempimenti evidentemente infruttuosi, ma un’azione organica, strutturata e concreta che abbracci dispositivi di sicurezza sul posto di lavoro, ma anche sensibilizzazione, formazione e prevenzione.
Bisogna promuovere e favorire la cultura della sicurezza, che le crescenti condizioni di precarietà minano dalle radici. Lo Sblocca cantieri non si muove nella giusta direzione, favorendo appalti liberi e massimo ribasso, vale a dire incentivando lavoro precario, insicuro, irregolare, instabile proprio in un settore, quello dell’edilizia, in cui i pericoli sono sicuramente più elevati”.
Giornata vittime incidenti lavoro, maglia nera alla Campania: peggiore per sicurezza e prevenzione
Notizie del giorno
- 10:18
- 10:04
- 09:49
- 08:47
- 08:10
- 07:29
- 06:02





