Santa Maria Capua Vetere: Il carcere ‘scoppia’, allarme per il sovraffollamento dei detenuti

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Oltre 200 detenuti sopra la capienza regolare, 100 unità di personale della polizia penitenziaria in meno rispetto al dovuto. Sono i numeri denunciati dal sindacato Sippe dopo la visita di una delegazione formata da Carmine Olanda. Alessandro De Pasquale, Michele Vergale e Ciro Borrelli presso il Penitenziario di Santa Maria Capua Vetere.
“A prima vista la struttura si presenta accogliente – commenta De Pasquale – certamente ci sono diverse problematiche che abbiamo segnalato in varie occasioni, anche attraverso delle lettere importanti. Alcuni problemi sono stati risolti, mentre gli altri problemi li abbiamo segnalato ancora oggi”.
“La direttrice Elisabetta Palmieri ed il comandante di Reparto Gaetano Manganelli si sono resi disponibili – spiega Ciro Borrelli – ad affrontare le problematiche che gli abbiamo segnalato, chiaramente questo istituto “come nelle altre realtà” necessita di un protocollo di intesa locale che disciplina la vita lavorativa dei poliziotti che operano nel Penitenziario”.
“Abbiamo preso atto – aggiunge Michele Vergale – che la gravissima carenza di personale di Polizia Penitenzia che oggi ammonta a circa 100 unità, dato in continua crescita a causa dei prossimi pensionamenti, rende difficile tutte le attività del penitenziario. Al 31 Agosto 2019 la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere ospitava 1.020 detenuti, di cui 58 donne e 184 stranieri, a fronte di una capienza regolamentare di 819 posti letto. Il dato è allarmante anche a livello regionale perché nei 15 istituti erano presenti complessivamente 7.577 detenuti di cui 982 stranieri, 374 donne, a fronte dei 6.157 posti letto. Per questi motivi faremo i nostri interventi presso il Ministero della Giustizia per segnalare questi dati allarmanti”.
“Come sindacato – conclude Carmine Olanda – ringraziamo pubblicamente Elisabetta Palmieri ed il Comandante di Reparto Manganelli Gaetano averci ricevuto con accoglienza ed ospitalità. Apprezziamo i loro sforzi che quotidianamente affrontano per garantire la sicurezza dell’Istituto e tutti i servizi annessi per mandare avanti la struttura. Auspichiamo che i nostri successivi confronti siano dettati sempre dallo spirito di collaborazione e di rispetto reciproco. Il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede deve dare una risposta urgente e concreta a queste problematiche, la Polizia Penitenziaria ha bisogno di fatti non dei semplici sorrisini”.

 Gustavo Gentile




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