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Anche un italiano nell’inchiesta per l’arresto del russo per spionaggio industriale

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Gli Stati Uniti hanno accusato Alexander Korshunov, direttore della società statale russa Rostec, controllata della United Engine, di aver tentato di rubare segreti commerciali ad una compagnia aerea americana: lo ha dichiarato oggi, 5 settembre, il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti in un comunicato stampa. “Un cittadino russo e un cittadino italiano sono stati accusati negli Stati Uniti di aver cospirato e tentato di rubare segreti commerciali ad una compagnia aerea americana”, si legge nel comunicato. Alexander Yuryevich Korshunov, 57 anni e Maurizio Paolo Bianchi, 59 anni, sono stati denunciati il 21 agosto. Korshunov è stato arrestato il 30 agosto all’aeroporto internazionale di Napoli in Italia. Secondo la denuncia, Korshunov era dipendente di una società statale russa ed era stato in precedenza un pubblico ufficiale russo al servizio del ministero degli Affari Esteri. Bianchi è un ex direttore di una filiale italiana di GE Aviation, uno dei principali fornitori di motori aeronautici al mondo, con sede nel distretto meridionale dell’Ohio. Mentre lavorava per la filiale, Bianchi era responsabile degli affari in Cina, Russia e Asia. Dopo aver lasciato la filiale, Bianchi andò a lavorare per la società Aernova a Forlì, in Italia. Si presume che tra il 2013 e il 2018 Bianchi – per conto di Korshunov – abbia assunto dipendenti attuali o ex della consociata italiana di GE Aviation per svolgere attività di consulenza relative ai cambi di accessori per motori a reazione per Bianchi e Korshunov. Nel corso della consulenza, i dipendenti avrebbero utilizzato segreti commerciali di proprietà di GE Aviation. L’ambasciata russa negli Stati Uniti ha chiesto in una nota agli Stati Uniti di ritirare immediatamente la richiesta di estradizione del cittadino russo Alexander Korshunov. “I diplomatici dell’ambasciata (…) hanno chiesto una spiegazione delle ragioni della sua detenzione e un immediato ritiro della richiesta di estradizione del nostro connazionale”, si legge.

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