Militari del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche hanno individuato due soggetti specializzati nel compimento di truffe mediante l’utilizzo di sistemi informatici.Potrebbe interessarti
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I contatti (email e telefonate) con le tre aziende erano posti in essere da fantomatici direttori commerciali e/o sedicenti responsabili degli acquisti della Leonardo S.p.A. che, al fine di rendere più veritiera la truffa, avevano inserito nei messaggi di posta elettronica anche i loghi di altre società facenti parte del medesimo Gruppo (ex Finmeccanica).
Gli accertamenti tecnici svolti sul dominio “leonardocompany.net”, la risoluzione degli indirizzi IP relativi ai messaggi di posta elettronica provenienti dai sedicenti dipendenti della Leonardo S.p.A. corredati dall’analisi dei tabulati telefonici nonché della geo-localizzazione in tempo reale delle utenze mobili e VOIP individuate, permettevano alla Procura della repubblica di Roma l’emissione di decreti di perquisizione locale, personale e sequestro nei confronti di due soggetti ritenuti responsabili della truffa. Durante le operazioni di perquisizione veniva tra l’altro rinvenuto uno smartphone munito di sim card; tale utenza, già individuata nel corso delle indagini, era utilizzata per il funzionamento e la gestione di una delle numerazioni VOIP comunicate dai truffatori come contatto della Leonardo S.p.A. In particolare, le conseguenti attività di digital forsensics sul dispositivo hanno consentito di appurare la presenza di APP (denominata “MTalk” della Messagenet S.p.A.) deputata alla gestione automatica di numerazioni VOIP, tra cui quella utilizzata per porre in essere la truffa. Tale applicazione consiste in una piattaforma software che rende possibile gestire conversazioni telefoniche apparentemente riconducibili ad una linea fissa sfruttando invece, in maniera ingannevole, una rete mobile. Tale tecnologia ha consentito di raggirare i clienti effettivamente convinti di interloquire con uffici della Leonardo S.p.A. mentre, di fatto, tali comunicazioni venivano gestite attraverso l’utenza mobile in uso ai truffatori.
Venivano pertanto deferiti alla A.G. una coppia di cittadini italiani già pregiudicati, M.S. classe 1961 e E.R. classe 1973, entrambi residenti a Gemmano (RN), per i reati di truffa, sostituzione di persona ed accesso abusivo ad un sistema informatico.


                                    



