Piano regionale per il lavoro, Ciarambino: ‘De Luca bluffa, nessuna assunzione per gli enti in predissesto’

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“La truffa del piano lavoro tanto sbandierato da De Luca e’ contenuta in poche righe a pagina 13 del bando pubblicato nei giorni scorsi, laddove si legge che ‘il numero dei posti messi a concorso dagli enti che si trovano in situazione di deficitarietà strutturale o di dissesto, e’ condizionato alla relativa autorizzazione da parte della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali’. Questo vuol dire che gli enti in stato di dissesto o di predissesto non saranno in condizioni di assumere”. Lo sottolinea in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino. “Tenuto conto – aggiunge Ciarambino – che dei 2175 posti previsti dal primo e unico bando per le categoria C e D, sono 1657 le unita’ da assumere presso gli enti locali e che, allo stato attuale, in Campania la gran parte dei Comuni si trova in condizioni di dissesto o predissesto, a partire dal Comune di Napoli, almeno l’80% dei vincitori del corso-concorso e’ a rischio assunzione. Ecco la cifra della più grossa bugia elettorale di Vincenzo De Luca”. Per la consigliera regionale, “a fronte di una millantata garanzia di un’assunzione a tempo indeterminato, a cui fa riferimento il bando, saranno in molti a rischiare di ritrovarsi in mezzo ad una strada, dopo essere stati sfruttati e sottopagati. Il compenso previsto e’ infatti di appena mille euro lordi. Parliamo di professionisti con titoli di studio e competenze, che andranno a svolgere le stesse mansioni e rispetteranno lo stesso orario lavorativo di dipendenti che percepiscono quasi il doppio. Un investimento senza alcuna garanzia di un’occupazione futura. E dire che De Luca ha avuto anche il coraggio di definire i Navigator ‘una boiata’, figure che per due anni saranno assunte e remunerate con un compenso annuo pari a oltre 27mila euro (1800 euro al mese), oltre a 300 euro mensili a titolo di rimborso. Un concorso, questo sì, finalizzato a una vera assunzione”, conclude Ciarambino.




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