#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 29 Giugno 2025 - 16:43
35.4 C
Napoli

Il ‘cup’ della camorra negli ospedali: le intercettazioni che inchiodano il clan Contini. Al Viminale si discute il caso Napoli

Ascolta questo articolo ora...
Caricamento in corso...

Ospedali gestiti dai clan bypassando le liste di attesa o gestendo il personale e le attività di ristorazione: i particolari emersi dall’inchiesta che ieri ha portato all’arresto di 126 presunti affiliati all’Alleanza di Secondigliano sono stati oggetto di discussione nel Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica dedicato alla Campania. “Sono state analizzate fra le altre cose la presenza camorristica all’interno degli ospedali (con interventi di conseguenza) e nella gestione dei rifiuti, le criticità nelle carceri di Poggioreale e Secondigliano, compreso l’uso illegale di telefonini dei carcerati”. Dicono fonti del Viminale. Il ‘Cup’ (Centro unico di prenotazione) gestito dagli uomini del clan Contini, nella fattispecie da Angelo (fratello del boss Salvatore) e Vincenzo Botta, ‘o nano nipote del boss nell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, è un particolare che sconvolge, se non altro per la facilità con la quale criminalità gestiva con la complicità di chi vi lavorava un servizio pubblico. Il Gip Roberto D’Auria che ha firmato l’ordinanza contro gli affiliati dell’Alleanza di Secondigliano (i clan Contini, Mallardo e Licciardi) censura oltre ai comportamenti degli indagati, molti dei quali arrestati, anche chi è stato con loro connivente.
I Botta – secondo quanto emerso dalle intercettazioni – gestivano anche la priorità per le visite, per i loro parenti (una delle quali è proprio Raffaella, la figlia di Salvatore Botta e riesce ad ottenere rapidamente un appuntamento con un medico in servizio al San Giovanni) e non solo. Sono i Botta a dettare i tempi delle visite: ” … per giovedì, mi vuoi far prendere un appuntamento da (ndr)i! … ” dice Raffaella allo zio. L’indomani la donna è già in ospedale per gli esami riuscendo a bypassare l’ordinaria routine di prenotazione e pagamento della prestazione.
“Non vi sono dubbi che l’accesso a prestazioni sanitarie specialistiche avvenga seguendo canali non istituzionali e certamente privilegiati – scrive il Gip – com’è dato dedurre dalla seguente conversazione telefonica, nel corso della quale una donna, tale “Assunta” telefona ad Angelo Botta evidentemente accreditato in pubblico come una sorta di centro di prenotazioni per “VIP”, chiedendogli di poter eseguire analisi cliniche presso l’ospedale
S. Giovanni Bosco “… senti, se vado sotto all’ospedale a nome tuo e mi faccio fare una BETA, me lo fanno? … “. Il risultato è il medesimo di quello ottenuto da Raffaella Botta ” … eh, diglielo … sono la nipote di Angelo … “. Le stesse circostanze di “prenotazioni facili”, si riscontrano anche in occasione di una conversazione telefonica intercettata nella quale una donna (particolarmente vicina dal punto di vista affaristico-criminale a Botta Salvatore) chiede di poter effettuare una risonanza magnetica ottenendo di potersi recare presso la struttura pubblica accompagnata da Angelo.
Dall’attività investigativa, documentata nell’ordinanza, emergono un numero impressionante di interventi del clan sulle tutte le attività del san Giovanni Bosco. I Contini controllavano le relazioni sindacali, potevano anche ostacolare le decisioni dei manager, imporre assunzioni, ottenere certificati falsi, per esempio, per le truffe assicurative, e anche il sostegno di alcuni medici (compiacente o meno) per far medicare gli affiliati del clan feriti in conflitti a fuoco senza che la cosa trapelasse. In quell’ospedale il clan sostituiva addirittura alle forze dell’ordine: in una intercettazione registrata alle 21,08 del 3 febbraio 2013 un medico, minacciato da due energumeni, invece di chiedere aiuto alla Polizia o ai Carabinieri, telefona a Vincenzo Botta ‘ nano che chiama lo zio Angelo (risultato, peraltro, anche dipendente di una ditta di pulizie che lavora nell’ospedale) al quale dice: “o’ zi’…ti vuole (il medico, ndr)…eh! Mi ha chiamato a me…ha detto fai venire un attimo a tuo zio…stavano due di loro che lo volevano picchiare!…”. L’intervento della famiglia Botta è determinante per evitare il pestaggio del medico da parte di due energumeni “…Tutto a posto!”.


Articolo pubblicato il giorno 27 Giugno 2019 - 21:24

facebook

ULTIM'ORA

SWFF 2025, Claudio Giovannesi parla del film “Hey Joe”
Aversa, incidente in via De Jasi: muore il 21enne Peppe...
Blitz a Colli Aminei: sanzioni e sequestri in un noto...
Benevento: 13enne ustionata su un’autoscontro, giostra sequestrata
Tassisti di Napoli sul piede di guerra: “Amministrazione sorda, ignorate...
Napoli, 26enne accoltellato in piazza Garibaldi: ferito al rene
Giallo sul lungomare di Napoli: cadavere affiora tra le barche
Sala Consilina, si schiantano con l’auto: feriti 5 giovani
Mondaragone, l’assassino del 16enne Luigi Petrella fermato a Perugia
Torre Annunziata, ritrovata la 14enne scomparsa da ieri sera
Napoli, estorsioni al mercato della Maddalena: 10 condanne per il...
Camorra: ecco come l’imprenditore coraggio ha incastrato i ras del...
Altri incendi nella notte a Villaricca e Tufino
Oroscopo del 29 giugno 2025: previsioni segno per segno
Estrazioni del Lotto e numeri vincenti 10eLotto di oggi 28...
Vico Lammatari nel Rione Sanità sommerso dai rifiuti
Mergellina, tentato furto in un’osteria: “Zona abbandonata, sicurezza zero”
Incendio devasta la pineta di Baia Domizia: causa mancata pulizia...
Fiamme al Centro Direzionale di Napoli: densa nube nera sopra...
Napoli, egiziano minaccia di darsi fuoco negli uffici della Questura:...
Napoli, identificata la donna dell’incidente in Tangenziale
Camorra, scarcerato il boss di Caivano, Ciro Gallo
Carcere di Prato a porte aperte: telefonini e stupefacenti lanciati...
Blitz della polizia a Castellammare e Acerra
Avellino, doppio assalto ai bancomat all’alba: esplosioni a Montemarano e...
Napoli si prepara ad accogliere 200 nuovi posti barca: al...
Salerno, smantellata banda di ladri di alcolici:  denunciati 3 georgiani 
Colleferro, tenta di truffare un’anziana:denunciata 42enne napoletana
Avellino, smascherato finto invalido: faceva la spesa e guidava
Camorra, clamorosa assoluzione in Appello del boss Michele Zagaria

IN PRIMO PIANO

Cronache Podcast

  • Camorra: ecco come l'imprenditore coraggio ha incastrato i ras del clan Licciardi
  • Carcere di Prato a porte aperte: telefonini e stupefacenti lanciati coi palloni
  • Camorra, sgomberato il "Quartier Generale" del clan De Martino a Ponticelli
Vedi tutti gli episodi su Spreaker

LE VIDEO STORIE

Cronache è in caricamento