Cronaca Giudiziaria

Partita la richiesta di estradizione per il giovane narcos Bellopede arrestato ieri in Spagna

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Sono già partite le operazioni di estradizione dalla Spagna del giovane narcos del clan Vigilia, Antonio Bellopede, arrestato ieri a Ibiza dai carabinieri insieme con la polizia spagnola. Antonio Bellopede, classe 1996, era ricercato dal 2018, quando era riuscito a sfuggire a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita nei confronti di 33 soggetti ritenuti inseriti o vicini, al gruppo dei Vigilia di Soccavo. E’ accusato di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti, estorsione, rapina nonché di detenzione illegale e
ricettazione di armi da sparo. Il provvedimento cautelare fu emesso dopo indagini dei carabinieri coordinate dalla
Direzione distrettuale antimafia di Napoli iniziate dopo l’omicidio di camorra di Rosario Grimaldi che avvenne a
Seccavo nel luglio 2013. Quelle indagini hanno permesso di documentare l’ascesa del clan Vigilia nel quartiere dopo
la sua scissione dal gruppo dei Grimaldi. Nelle 694 pagine dell’ordinanza cautelare firmata dal gip Chiara Bardi del Tribunale di Napoli su richiesta del pm Francesco De Falco della Dda di Napoli viene ricostruita la storia della camorra di Soccavo e la scissione dei Vigilia e l’alleanza con i Sorianiello, a loro volta diventati autonomi dopo l’uccisione di uno dei figli del boss Alfredo o’ biondo. Centinaia di intercettazioni telefoniche e ambientali, il racconti dei pentiti Salvatore Romano muollo muollo , Pasquale Pesce e Pasquale Esposito junior hanno contribuito a delineare ruoli e alleanze dei clan di Soccavo nel traffico di droga anche verso la Puglia e in modo particolare a Foggia, ma anche le estorsione e il traffico di armi.I militari accertarono l’operatività del clan e individuarono il reggente in Alfredo Vigilia Junior, figlio di Alfredo Le accuse per indagati, a vario titolo, erano quelle di associazione di tipo mafioso e associazione finalizzata alto spaccio di stupefacenti detenuto dal 2009. Dalle intercettazioni telefoniche emerge chiaramente la partecipazione al gruppo di spacciatori di Soccavo da parte del giovane Antonio Bellopede, figlio di Ciro storico affiliato alla cosca, fin da quando era ancora minorenne. Il giovane era al servizio del capo piazza Giuseppe Mazziotti e insieme con Marco Chianes e Francesco Mazziotti, fratello di Giuseppe, gestivano in proprio una piazza di spaccio. Bellopede era addetto al rifornimento e alla consegna.


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