Hollywood piange Doris Day, la fidanzata d’America

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Le bionde a Hollywood non erano tutte uguali, e Doris Day, morta oggi a 97 anni, nella sua casa di Camel, California lo era ancora meno. Erano gli anni ’50 e ’60 quando si contendevano la scena, ognuna a modo suo: Marylin Monroe era la divinita’, Grace Kelly la classe, Kim Novak la diva, Jayne Mansfield l’esagerata. E poi c’era Doris Day, la bionda della porta accanto, quella in cui il pubblico si riconobbe d’istinto e, per questo, la amo’ subito. Nata Doris Mary Ann Von Kappelhoff il 3 aprile 1924 a Cincinnati, e’ stata cantante, attrice, star della tv, animalista, e poi – dopo l’addio dalle scene 50 anni fa – icona pop e non solo per la sua indimenticabile esibizione in “Que Sera, Sera”. I Wham la inserirono nel testo di “Wake Me Up Before You Go-Go”. La sua amicizia con Rock Hudson, negli anni ’80, quelli che portarono all’isolamento dell’attore, malato di Aids, resero Doris un idolo anche per la comunita’ gay. Eppure per trovare sue tracce a Hollywood bisogna andare su Google e scoprire che l’ultimo film era stato nel ’68 e l’ultima serie Tv, il Doris Day Show chiuso nel ’73 dopo cinque anni. Una carriera straordinaria, fatta di 39 film, da Hollywood Hollywood con Frank Sinatra, a La ragazza piu’ bella del mondo, i suoi ruoli da protagonista al fianco di Cary Grant, Clark Gable e James Stewart, la musa di Alfred Hitchcock in “L’uomo che sapeva troppo”, il picco raggiunto con il musical Western Calamity Jane, lei prima donna a dominare il box office dai tempi di Shirley Temple. Il modo radioso con cui si impose nel cinema nascose il buio del suo passato: il padre aveva lasciato la madre quando Doris aveva solo 11 anni, l’incidente d’auto a 13 che le spezzo’ la carriera di ballerina, il matrimonio a 17 anni con il trombonista Al Jorden, che la picchiava. Quattro matrimoni e un figlio prima dei vent’anni. Tra i suoi successivi mariti, ugualmente poco fortunati, Doris ebbe anche il manager musicale Martin Melcher che, si scopri’, avrebbe dilapidato 20 milioni di dollari del patrimonio dell’attrice. L’ultimo legame, con il restauratore Barry Comden, era finito nell’82. Eppure se c’e’ qualcosa che Doris Day non ha mai perso e’ stato il sorriso, il viso luminoso di persona felice e rassicurante. E quella voce calda che gli americani hanno amato negli anni. Fu dopo aver cantato, da ragazza, “Day After Day”, che aveva scelto il nome d’arte, diventando Doris Day. “Il pubblico avrebbe seguito le mie canzoni – racconto’ nel ’96 – perche’ sentiva che credevo nelle parole, ogni parola, che cantavo”. Con la stessa passione, si era lanciata nelle sue battaglie animaliste, diventando vegetariana e finanziando i movimenti animalisti. “Se gli uomini sono davvero delle bestie – disse una volta – allora le donne sono animali amorevoli”. E’ stato il suo modo di non coltivare rancori e nemici a farla amare da tutti. Un mese fa, per il suo compleanno, era stata festeggiata da trecento persone nella sua casa in California. E’ stata la sua uscita di scena, tra gli applausi, tutti meritati.


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