De Iesu lascia Napoli per il nuovo incarico: “Qui esempio che dà frutti. Il giorno più bello quello di Noemi fuori pericolo”

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“Lascio una Napoli in cui la sinergia tra forze dell’ordine è, non dico un modello da seguire, ma un esempio consolidato che da’ frutti. Rimpianti? Nessuno. Il giorno più bello? Quando abbiamo preso i due indiziati del ferimento di Noemi e questo è coinciso con il miglioramento delle sue condizioni. Perché anche lo sbirro ha un cuore”. Ultimo giorno di lavoro a Napoli per Antonio De Iesu, nominato vice capo vicario della Polizia. Il questore che lascia la guida della Questura partenopea ad Alessandro Giuliano ha voluto incontrare i giornalisti per un saluto alla città. “Sono arrivato qui per la prima volta nel 1977 e ho avuto da questa città più di quanto le abbia dato. All’epoca l’attività investigativa era molto fisica, c’era un rapporto diretto con la città. Oggi la polizia è 4.0 e il nuovo questore ne è un valido interprete. Ne ho apprezzato le prime dichiarazioni, lui è giovane e penso che su di lui sia stato fatto un investimento di medio lungo periodo. Ha grandi doti investigative e penso rimarrà qui molto tempo. Cosa posso consigliargli? Di avere umiltà”.
Poi De Jesu ha parlato di Napoli: “Giusto dire che tutti devono denunciare ma la prima risposta deve venire dalle forze dell’ordine. Se i cittadini vedono che le risposte delle forze dell’ordine sono concrete allora si può pensare di far crescere il germoglio della fiducia nei cittadini. In questo senso le risposte in questi anni ci sono state basta guardare le baby gang per esempio”. “Negli ultimi mesi sono accaduti fatti gravissimi -ha proseguito De Jesu – come l’omicidio a San Giovanni con la famosa immagine dello zainetto di Spiderman per il quale sono state arrestate 7 persone. Subito dopo il fatto della bambina, Noemi a cui va un bacio affettuoso, un momento bello è stato proprio quando Noemi stava meglio. Ma nemmeno il tempo di gioire ed è avvenuta la sparatoria al Vecchio Pellegrini. Oggi il quadro è cambiato – aggiunge – c’è un arcipelago di gruppi criminali ma esiste anche una sinergia tra le forze dell’ordine a differenza di quanto accadeva prima. Non ci sono ricette magiche ma bisogna stare nei quartieri e stare a contatto con la gente anche e soprattutto nei rioni come i Quartieri Spagnoli o Scampia. Ci sono atteggiamenti gomorroidi che vanno combattuti e lo si può fare con un’azione repressiva efficace e documentata e al contempo un’azione di prevenzione sociale e un’attenzione dentro ai quartieri. Un esempio virtuoso in città – conclude De Iesu – è quello del Rione Sanità, quartiere storicamente gravato dalla criminalità, dove oggi ci sono tanti ragazzi allenati in palestra dagli agenti”.

GIOVEDÌ 30 MAGGIO 2019 15.51.35

Sicurezza: vice capo polizia, Napoli merita massima attenzione =



    Sicurezza: vice capo polizia, Napoli merita massima attenzione = (AGI) – Napoli, 30 mag. – Napoli merita “massima attenzione e di essere governata con impegno. E’ un territorio complesso con grandi contraddizioni, in cui si lavora giorno per giorno”. Lo sottolinea, salutando i cronisti, l’ex questore del capoluogo campano e nuovo vice capo della polizia, Antonio DeIesu. A Napoli, DeIesu ha passato molti anni prima come funzionario poi da questore. “Ogni segmento dell’ apparato di governo qui deve dare il massimo – spiega – sporcarsi le mani. I cittadini devono denunciare, e’ vero, ma la prima risposta deve arrivare dalle forze di polizia che devono conquistare la loro fiducia”. Per DeIesu dunque e’ molto importante la scelta fatta dal capo della polizia e dal ministro dell’Interno di inviare in citta’ “un giovane questore”, con “un altro profilo investigativo. E’ un investimento a medio e lungo termine per Napoli”. Napoli infatti ha “un arcipelago di gruppi strutturati sul territorio, che poi per comodita’ investigativa o anche se volete giornalistica riconduciamo a questo o quel clan storico, ma la situazione e’ diversa da quella di 20 anni fa e richiede sintonia tra le forze dell’ordine sotto il coordinamento della procura”. La citta’ che consegna nelle mani di Alessandro Giuliano vede “nell’area centrale gruppi criminali violenti e sanguinari, ossessionati dalla morte. Equazioni magiche non ce ne sono, occorre essere pervicaci, perche’ il clan condizionano la vita di tantissime famiglie. Bisogna fare attenzione ai malesseri dei quartieri, perche’ ci sono periferie anche nel centro della citta'”. (AGI) Lil 301551 MAG 19 NNNN




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