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Napoli, vertenza dei 24 lavoratori Na-Met, la Faisa Confail: ‘Città Metropolitana un disastro dietro l’altro’

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“In Città Metropolitana un disastro dietro l’altro”. Forti sono le dichiarazioni di Domenico Monaco, della segreteria regionale FAISA CONFAIL CAMPANIA, in merito alla vicenda che vede coinvolti 24 dipendenti della NA-MET, partecipata, oggi in liquidazione, della società CTP, che si occupa della manutenzione e del rifornimento dei bus. Ancora una volta – dichiara Monaco- si evince una irresponsabilità da parte dei politici che governano città metropolitana, gli stessi che non riescono a coordinarsi per far uscire Ctp dal baratro, ricordando che i dipendenti non hanno ancora ricevuto lo stipendio! Ma tornando a Na-Met, che deve essere attenzionata per la procedura 223/91 in scadenza, – continua Monaco- stigmatizziamo fortemente l’assenza della proprietà al tavolo istituzionale che si è tenuto ieri attina presso la III e IV commissione della Regione Campania. Da addetto ai lavori posso solo riaffermare il totale fallimento della politica, e non solo. Molti erano a conoscenza del dramma a cui si andava incontro, ma piuttosto che trovare una soluzione per risolvere il problema, si è pensato ad aumentare i costi gestionali dei dipendenti, con avanzamenti di parametri inutili. Ed ora? Semmai si trovasse una soluzione che faccia da salvagente momentaneo per i 24 operai, preoccupati per il futuro del loro posto di lavoro, c’è bisogno di un impegno concreto da parte, in primis, del sindaco Luigi De Magistris suggerendo, se fosse il caso, di provare in una riorganizzazione, riqualificando il personale renderlo più attivo e utile all’azienda. Al tavolo istituzionale di ieri abbiamo trovato una Regione che ha manifestato piena disponibilità a voler risolvere la vicenda ma con atti condivisi con la proprietà Città Metropolitana e azienda CTP, senza rimbalzi di responsabilità. Questi lavoratori, 24 lavoratori e le loro famiglie, non possono pagare per gli errori altrui, per questo -conclude Monaco – semmai occorresse, siamo pronti ad alzare il tiro, nonostante la nostra totale estraneità nella vertenza. Noi facciamo sindacato, siamo per la tutela dei lavoratori e non siamo sprovveduti nel permettere ad oggi delle manovre unilaterali al solo scopo di ottenere una tessera sindacale. La dignità di un lavoratore non vale una tessera”.


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