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‘Deve avere una Madonna di paliata’, così il boss faceva punire i pusher ‘debitori’ della Penisola Sorrentina

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Sorrento. L’obiettivo dell’organizzazione era monopolizzare il mercato di sostanze stupefacenti in Penisola Sorrentina, partendo dalla produzione alla detenzione e allo spaccio servendosi di baby pusher disposti a tutto, anche incendiare auto, pur di avere guadagni facili. Tutto questo a qualsiasi costo. E’ quanto emerge nelle pagine di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Torre Annunziata. “Ci mando quattro, cinque ragazzi. Deve avere una Madonna di paliata”. “Deve essere picchiato”. Sono delle parole emerse da una conversazione telefonica tra un indagato ed altri soggetti sulla mancata riscossione su alcune dosi di droga cedute. Sono oltre 100 gli episodi delittuosi accertati dai carabinieri che hanno effettuato le indagini coordinati dalla Procura di Torre Annunziata e che ha portato poi all’operazione denominata “Terra delle Sirene” eseguita ieri mattina dai carabinieri della Compagnia di Sorrento e che ha visto decine di militari in strada con l’ausilio anche di un elicottero del reparto aeromobile. Ieri mattina i carabinieri hanno eseguito 28 misure cautelari di cui 14 in carcere, 8 agli arresti domiciliari e sei con l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Tra gli episodi delittuosi presenti nell’ordinanza firmata dal gip del Tribunale di Torre Annunziata, Antonello Anzalone, vi è anche riportato l’episodio che vede protagonista un minorenne ed altri incendiare un’autovettura. A dar fuoco materialmente l’auto, secondo la Procura, è stato il minore G.C. accompagnato da Savarese Vittorio, Leone Mattia e Celentano Giovanni. L’auto presa di mira e distrutta il 10 marzo dello scorso anno era quella di Staiano Catello, il veicolo era stato lasciato in strada quando fu incendiato. Secondo quanto accertato dagli inquirenti Leone Mattia, Celentano Giovanni avrebbero accompagnato G.C. sul posto e fornito la benzina da usare per bruciare il veicolo e Savarese Vittorio avrebbe agito quale istigatore dell’atto delittuoso.
Sono finiti in carcere. Mario Molinari, Luigi Cioffi, Leone Mattia, De Liso Viviana, Iaccarino Luigi, Di Martino Fabio, Di Martino Salvatore, Di Martino Luigi, Di Martino Giuseppe, Savarese Vittorio, Savarese Vincenzo, Longobardi Enrico, Celentano Giovanni e Vanacore Aniello Ivano.
Sono finiti agli arresti domiciliari. Turno Francesco Pio, Caccioppoli Filippo, Cioffi Eugenio, Arpino Michele, Rapicano Ugo, Ciampa Raffaele, Guardato Giuseppe, Vicino Raffaelle.
Obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per Porzio Francesco, Silvestri Veronica, Cinque Ciro, Giuseppe Di Somma, Astarita Francesco e Donnarumma Michele.

 Emilio D’Averio


Articolo pubblicato il giorno 12 Marzo 2019 - 10:32

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