I finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno sequestrato oltre 50 mila bulbi di papavero da oppio, pronti per essere trasformati in almeno 7 mila dosi di sostanza stupefacente: arrestati i due cittadini indiani che li stavano introducendo in Italia ed erano appena giunti a Roma a bordo di un autobus di linea proveniente dall’Est Europa. Le indagini delle Fiamme gialle del I Gruppo hanno permesso di individuare i sospetti che, con fare estremamente guardingo, scendevano dal pullman alla stazione Tiburtina. Identificati dai militari del terzo Nucleo Metropolitano, i due sono risultati avere precedenti per spaccio: al seguito avevano 7 borsoni di grandi dimensioni con dentro i bulbi di papavero da oppio confezionati in sacche di plastica termosaldate per non far percepire l’odore della droga. Entrambi residenti in provincia di Latina, erano diretti, con l’ingente carico, proprio nell’agro Pontino. I bulbi già divisi in dosi da 100 grammi ciascuna e in pacchetti sigillati, erano destinati alla comunità asiatica del basso Lazio. “I bulbi sequestrati – spiegano gli investigatori – potevano essere utilizzati per estrarre la materia prima per la produzione dell’eroina oppure, una volta ridotti in polvere, essere fumati o masticati, in particolar modo dai braccianti agricoli indiani, pachistani e bengalesi insediati nella provincia pontina. Infatti, tra gli effetti psicotropi di questa droga vi è anche quello di ridurre la sensazione di fatica permettendo così ai lavoratori di far fronte al duro lavoro nei campi”. I due corrieri, accusati di traffico di sostanze stupefacenti, sono stati rinchiusi nel carcere di Regina Coeli.
