Foto archivio
Cardito. Era andato a scuola con dei lividi ma nessuno aveva segnalato il caso alle autorità: emergono nuovi particolari sulla vita di Giuseppe Dorice, il piccolo ucciso a botte dal patrigno Tony Brade. La Procura di Napoli Nord e la Squadra Mobile indagano anche sulle mancate segnalazioni oltre che sul ruolo della mamma, Valentina Casa e su sue presunte responsabilità. Al momento la donna non è indagata ma gli accertamenti sul suo ruolo il giorno della tragedia continuano. La donna si è difesa dicendo che quel giorno sarebbe rimasta paralizzata di fronte alle violenze del compagno, incapace di muoversi. Una versione che poco convince gli inquirenti e la donna di Massa Lubrense, alla quale è stata sospesa la potestà genitoriale, potrebbe essere interrogata presto dal pm che segue le indagini. Oltre al ruolo della madre, si indaga anche sul contesto nel quale Giuseppe Dorice viveva. Gli inquirenti stanno cercando di scoprire anche eventuali responsabilità della scuola frequentata dal piccolo; sarebbe emerso infatti che il bambino si era presentato in classe con dei lividi, ma nessuno ha segnalato la cosa alle autorità. Sarebbero questi gli ultimi aspetti della tragica vicenda da chiarire, visto ormai definita la responsabilità del patrigno Toni Essoubti Badre, in carcere per l’omicidio del bambino e per il ferimento della sorellina di otto anni.
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