Cronaca

Migliora la donna ridotta in fin di vita dal petardo esploso da un carabiniere nel Beneventano

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Si attende con ansia che i medici procedano al risveglio graduale dal coma farmacologico di Antonella Tuosto, la giovane donna vittima di un petardo esploso durante la notte di Capodanno la cui scheggia le è finita in pieno petto. A una settimana esatta dalla terribile esperienza, in piazza Trieste a Sant’Agata de’ Goti in provincia di Benevento si fa un bilancio da un punto di vista medico: “Si comincia a sperare – ha spiegato Franco Meccariello, fidanzato della giovane vittima di trentasei anni – che tutto evolva per il meglio, perché sono già trascorsi sette giorni da quella notte terribile e abbiamo modo di constatare quotidianamente i piccoli progressi che Antonella sta compiendo. Il suo colorito è roseo e ho la netta sensazione che una piccola parte di lei percepisca la nostra presenza quando le parliamo e l’accarezziamo, nelle poche ore in cui ci è consentito starle accanto. Certo, i tempi di ripresa saranno lunghi, in quanto la ferita al polmone, causata in parte dalla frattura della vertebra, è molto profonda e a essere interessato dalla lesione è un tessuto molle e molto irrorato, per il quale il processo di cicatrizzazione comporta maggiori difficoltà. Proprio per la particolare vulnerabilità dell’organo colpito, per quanto ci hanno spiegato i medici, si è optato per il protrarsi dei tempi di sedazione, che diminuiscono l’eventualità che un colpo di tosse o un movimento inconsulto possano far riaprire la ferita. Antonella ha rischiato di morire, dopo le prime  48 ore, le più insidiose e pericolose, ci siamo detti deve passare la nottata”. La famiglia, come riporta Il Mattino, chiede anche giustizia in tempi rapidi visto che le indagini hanno accertato che l’autore del gesto sconsiderato e irresponsabile è un carabiniere in servizio fuori regione e originario del paese.


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