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La fusione Fincantieri-Stx France finisce nel mirino dell’antitrust europea: fuoco incrociato tra Italia e Francia

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L’acquisizione di Fincantieri degli Chantiers de l’Atlantique diventano un caso politico internazionale. L’operazione economica della maggiore azienda cantieristica italiani finisce nel mirino dell’antitrust europeo gettando incertezza sui tempi di realizzazione della fusione che punta a creare un colosso della cantieristica navale capace di competere a livello mondiale. La vicenda ha creato non poche tensioni tra Italia e Francia, con i transalpini pronti a giurare che non c’è nessuna forma di ritorsione politica nei confronti dell’Italia. Il vicepremier Salvini punta il dito affermando che ciò che è accaduto è “gravissimo” e che Francia e Germania sono state “scorrette. Questo mette in discussione tutti gli accordi”. Salvini lancia un avvertimento: “non è così che funziona la libera concorrenza. Quando sono in francesi a comprare, a fare e a disfare, va tutto bene. Sono stufo e rappresento un governo che non ha più intenzione di piegarsi ad interessi economici di altri Paesi. Se l’Europa esiste ci sia parità di regole e di condizioni di mercato per tutti, altrimenti ne trarremo le conseguenze”. Di parere analogo anche il premier Conte che si dice sorpreso dalla mossa europea: “Riterrei strano che fossero imposti ostacoli. Mi auguro che non ci siano”, ha detto. La decisione dell’Ue non nasce autonomamente, ma viene da una richiesta delle autorità per la concorrenza di Francia e Germania. “Non bisogna in alcun modo vederlo come una forma di ritorsione politica”, fanno sapere dall’Eliseo. Fincantieri aveva firmato a febbraio 2018, con lo Stato francese, l’accordo di compravendita per il 50% di Stx France. A maggio l’aveva notificato alla Commissione europea, la quale aveva però concluso che la soglia di fatturato dell’operazione non aveva una “dimensione europea” tale da giustificare l’esame di Bruxelles. Ma Francia e Germania hanno invece deciso di richiamare in causa l’antitrust Ue a novembre scorso. In questi casi è prassi che la Commissione non si tiri indietro e accetti di valutare il dossier anche se nella prima analisi – meramente quantitativa, cioè sommando i fatturati – non ne aveva rilevato la necessità. A quel punto fa una seconda analisi, qualitativa. Ed è da questa che l’autorità europea ha intravisto i rischi. “La Commissione ritiene che l’operazione potrebbe nuocere in misura significativa alla concorrenza nel settore della costruzione navale, in particolare per quanto riguarda il mercato mondiale delle navi da crociera”, scrive Bruxelles, che si considera inoltre “l’autorità più idonea a valutare i potenziali effetti transfrontalieri dell’operazione”. La Commissione chiederà ora a Fincantieri di notificare l’operazione, facendo necessariamente slittare i tempi dell’acquisizione.




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