“Quanto è accaduto la notte del 7 dicembre a Castellammare di Stabia è molto grave: perché una tradizione religiosa è stata strumentalizzata dalla parte peggiore della città; perché l’intimidazione è prevalsa sul coraggio; perché ci si è fidati del messaggio di speranza della leggenda del pescatore e si è sbagliato, ancora una volta; perché è l’ennesima dimostrazione che la subcultura, in questa città, prevale e pervade; perché non ci si può svegliare sempre il giorno dopo ed essere ‘antimafiosi all’occorrenza'”. Così Catello Vitiello deputato del gruppo Misto- Sogno Italia e componente della commissione Giustizia. “L’antimafia non è un’etichetta né una medaglia. L’antimafia -sottolinea- è un dovere di tutti i giorni: la camorra si combatte con l’esempio e con la cultura, nelle scuole e in famiglia e non solo l’8 dicembre. Da avvocato, ricordo a tutti che i processi si fanno solo in tribunale e che, se proprio se ne vuole parlare fuori dalle sedi competenti, l’antimafia non è un fenomeno che sorge a intermittenza ma un modello di comportamento costante e quotidiano”.
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