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Tenta truffa ad anziani fingendosi carabiniere ma in casa delle vittime trova quelli veri

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Si è finto carabiniere per commettere una truffa ai danni di due anziani ma è stato acciuffato dai carabinieri, stavolta quelli veri.

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Una brillante operazione quella che ha portato all'arresto di Vincenzo Falanga, 20enne di Portici, ammanettato con l'accusa di truffa ai danni di una coppia di coniugi di Recale e resistenza a pubblico ufficiale.
Tutto è accaduto mercoledì scorso quando la coppia ha ricevuto una telefonata "sospetta". Dall'altro capo del telefono una persona si è qualificata come appartenente ai carabinieri di Marcianise ed ha comunicato ai due coniugi che loro figlio aveva investito una persona e che era imminente il suo arresto, Per appianare la situazione è stata formulata una richiesta da 5mila euro, scesi a 3mila dopo una trattativa telefonica. A quel punto i due anziani hanno "annusato" che qualcosa non andava ed hanno chiamato il 112. I carabinieri, stavolta i veri, hanno immediatamente compreso che si trattava di una truffa e si sono recati a casa dei due, in via Trento a Recale.
Nel pomeriggio è giunto Falanga per ritirare il denaro. E' stato fatto accomodare in casa e gli è stata consegnata una busta contenente 1000 euro ed alcuni preziosi. Una volta che il denaro era nelle sue mani da una stanza sono sbucati fuori i carabinieri che lo hanno arrestato. Il giovane aveva ancora i soldi della coppia di anziani e, in seguito ad una perquisizione, gli è stata trovata una borsa di colore nero con 25 orologi marca "WR".
Stamattina il gip Grammatica del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha convalidato l'arresto e disposto i domiciliari per il 20enne ha ammesso parzialmente le accuse ma ha specificato come lui non fosse partecipe nell'organizzazione della truffa, materialmente messa a segno da altre 2 persone, ma che si sia recato a casa della coppia per prelevare la somma dietro un corrispettivo di 300 euro.

Gustavo Gentile

Articolo pubblicato il 3 Novembre 2018 - 20:44 - Redazione

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