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Picchiata e costretta a prostituirsi, l’orco incassava anche un ingente ‘stipendio’ mensile

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A Castel Volturno in via Modena, località Pinetamare, un incubo è cessato grazie all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita dai carabinieri della locale stazione nei confronti di Vincenzo Gallo, pregiudicato 56enne di Napoli resosi responsabile dei reati di sfruttamento della prostituzione, estorsione, atti persecutori, violenza carnale, maltrattamenti in famiglia perpetrati ai danni dell’ex convivente M.A., 37enne di origine russa, e di un’amica della donna.
Il provvedimento restrittivo è scaturito a seguito di un’attività investigativa avviata nel settembre 2018 a seguito di denunce presentate dalla vittima, corredate da documentazioni mediche da cui sono emersi elementi incontrovertibili della colpevolezza di Gallo.
Il pregiudicato già nel 2010, mediante condotte reiterate, maltrattava l’ex compagna anche in presenza del figlio 15enne costringendola ad una vita fatta di angherie, abusi, violenza, minacce e prostituzione. Nel 2014 la malcapitata trovò la forza di denunciarlo e per 3 anni sembrava che il torbido fosse lontano. Terminata la pena nel 2017, il carnefice è tornato sulle tracce della sua preda mediante molestie, minacce di morte e pedinamenti. Tornato anche l’incubo della strada dove la giovane russa era costretta a ‘battere’ fino allo stremo delle forze perchè un rifiuto era ripagato con calci e pugni.
Nel settembre 2018, la forza di dire basta. Le denunce raccolte hanno consentito ai militari di ricostruire la condotta dell’arrestato dove la violenza era la parola chiave. Violenza fisica anche diretta su un’amica della vittima, resasi testimone della vita a cui era costretta la sua connazionale, malmenata perchè il pregiudicato non era riuscito a farne una prostituta che ingrossava le sue tasche per una stima approssimativa di circa 1000 euro mensili.
La depravazione di Gallo ha coinvolto anche un’altra giovane sventurata, compagna di strada di M.A., violentata in pieno giorno nelle campagne di Ischitella. Tanto orrore ha avuto il suo epilogo, il mostro è stato rinchiuso presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Gustavo Gentile


Articolo pubblicato il giorno 14 Novembre 2018 - 09:54

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