Picchiata e costretta a prostituirsi a Napoli: giovane mamma manda sotto processo il suo aguzzino salernitano

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Una favola che si è trasformata in dramma per una donna salernitana sola e con un bambino.
Era l’anno scorso, la giovane incontra un 38enne M.C. e si innamora. L’uomo sembrava disposto a formare una famiglia dicendo di amare lei e suo figlio. Va a vivere da lui in un appartamento in via Mennolella nel cuore della città. Sembravano ci fossero tutti i presupposti per una storia stabile e felice per tutti e invece fu solo l’inizio del calvario. Una circostanza “insostenibile – scrive il pm – per l’interno nucleo familiare”. L’uomo non aveva voglia di lavorare “disinteressandosi – scrive il pm – delle elementari esigenze economiche del proprio nucleo familiare”, costringendo al donna a prostituirsi. Dopo che il “lavoro” terminava la riaccompagnava a casa. Durante la convivenza la donna è stata numerose volte picchiata a sangue davanti al figlio, minacciata ed umiliata è stata inoltre costretta a prostituirsi. La donna ad un certo punto ha deciso di denunciare tutto e a dicembre per l’uomo inizierà il processo, il 38enne dovrà comparire davanti a due Procure. Riduzione in schiavitù, maltrattamenti in famiglia e sfruttamento della prostituzione. Sono le pesantissime accuse dalle quali dovrà difendersi l’uomo. Davanti al Tribunale di Salerno il 38enne dovrà rispondere degli episodi di maltrattamento con l’aggravante di aver compiuto il fatto davanti ad un minore. Invece al Tribunale di Napoli, per competenza territoriale, l’uomo dovrà rispondere di sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù. Ogni fine settimana l’uomo accompagnava la donna a Napoli dove era costretta a prostituirsi e guadagnare da vivere per lei, suo figlio e l’uomo. La donna invece è stata affidata ad una casa famiglia, per M.C. invece si avvia tutto l’iter processuale.




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