Video e foto pornografiche fatte girare attraverso whatsapp e nelle chat con diversi utenti. Un episodio di cyberbullismo che ha avuto come vittima una studentessa e come suoi aguzzini 5 suoi coetanei, tra cui due ragazze di Maddaloni ed altri tre di Acerra, finiti sotto processo con l’accusa di pedopornografia. Ieri dinanzi al Tribunale per i Minori si è svolta l’udienza del processo a carico del gruppo di cyberbulli che hanno invocato la “messa alla prova”, cioè la sospensione del processo a loro carico in cambio dello svolgimento di lavori di pubblica utilità. Una forma di pentimento su cui il giudice si è riservato per verificare se sussistono le condizioni per la “pena alternativa”. I fatti di cui al processo si sono verificati tra aprile e maggio del 2017 quando i cinque, all’epoca tutti minorenni, iniziarono ad inoltrare tra di loro ma anche in una chat con 108 partecipanti le fotografie ed un video pornografico ritraente la loro amica. Il processo riprenderà a febbraio.
Gustavo Gentile
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