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“Nostra figlia – dice il padre della 17enne - è stata presa di mira da una compagna che la insulta, la minaccia e la colpisce anche fisicamente abbiamo deciso di raccontare cosa sta avvenendo perché temiamo per la salute psicologica di nostra figlia e pretendiamo più collaborazione da parte del personale scolastico”. L’episodio chiave che ha fatto allarmare i genitori è avvenuto lo scorso 27 settembre quando la ragazza è andata al pronto soccorso dell’ospedale del Mare per le cure dei medici. I familiari riferiscono, in una denuncia alle forze dell’ordine, di un’aggressione avvenuta il giorno prima senza conseguenze fisiche. La denuncia è stata anche inoltrata al provveditorato scolastico della Regione Campania. Un vero e proprio fascicolo che comprende referti medici e racconti della ragazza e dei genitori che temono per il già precario equilibrio psico motorio della figlia. Negli incartamenti viene specificato come l’intera vicenda “stia creando una serie di disagi gravi”, viene inoltre evidenziato lo stato di salute della ragazza che soffre di una forma grave di melanoma.
“In virtù della sua malattia – si legge nella documentazione - la 17enne è stata oggetto di scherno e ha necessitato in passato del supporto psicologico richiesto all'Asl”. Inoltre alla ragazza pare le sia stato detto anche “devi morire”. Secondo il racconto dei genitori non c’è aiuto da parte della scuola: “Abbiamo cercato di colloquiare con il personale scolastico e dirigenziale per cercare soluzioni che potessero porre fine a questi atteggiamenti - si legge ancora nei documenti - ma senza risultati”. Ma non si fa attendere la risposta del preside “Quando docenti e dirigenza organizzano un percorso per fronteggiare una situazione critica non dovrebbero esserci interferenze – dice il preside Antonio De Michele – Non è assolutamente vero che non abbiamo dato risposte e ribadisco la completa disponibilità mia e di tutto il personale docente. “Alla notizia - continua - degli screzi e del malessere tra le due compagne, ho ritenuto opportuno recarmi immediatamente in classe per parlare con tutti i ragazzi. Mi sono confrontato due volte con loro e anche con i docenti. Nonostante mi avessero riferito che non c'era una situazione problematica, ho ritenuto opportuno convocare un consiglio straordinario ma all'indomani di questo appuntamento ho saputo che fuori scuola la madre di Alessia avrebbe a sua volta aggredito la compagna di classe da lei ritenuta bulla. Non entro nel merito dei fatti ma credo ci debba essere una collaborazione collettiva”.
Vergogna a scuola, malata di cancro bullizzata e picchiata dalla compagna di classe: denunciata
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