Dopo l’incredibile successo del marzo scorso che ha fatto registrare continui sold out, Sal Da Vinci torna in teatro con “Sinfonie in Sal maggiore Reloaded”: dal 16 al 28 ottobre Sal sarà a Napoli sul palco del Teatro Diana (via Luca Giordano, 64 – per info: www.teatrodiana.it) accompagnato dal vivo dall’orchestra diretta dal maestro Adriano Pennino, per un viaggio fantastico nella musica, nella storia e nelle emozioni.
C’era un tempo in cui per unire il vecchio e il nuovo continente esistevano solo due modi: la nave e la fantasia. Sal traghetterà il pubblico tra il tempo e lo spazio con entrambi i mezzi, partendo dall’Eterna Santa Lucia e approdando ai piedi della statua della Libertà, portando in scena i suoi cavalli di battaglia e non solo, in un mix ben dosato tra melodia classica napoletana e brani mai interpretati prima dal cantautore.
Un viaggio attraverso l’oceano, il mare delle sensazioni, delle emozioni e dei ricordi, in cui rivivranno le atmosfere delle grandi orchestre e le loro indimenticabili ed eterne canzoni. Compagni di avventura insieme a Sal, una fantastica orchestra e un equipaggio sgangherato e comico che renderà la traversata anche molto divertente.
Una produzione colossale che ancora una volta punta sulla bellezza e sulla qualità, portando in scena uno spettacolo ricchissimo anche da un punto di vista estetico. Una scommessa, in un’epoca di musica “liquida”, la scelta di impiantare un’orchestra composta da autorevoli musicisti supportati dalla sua storica band. Un azzardo che può sembrare una follia, ma che altro non è che la realizzazione di un sogno frutto della creatività che appartiene ai grandi artisti.
A dirigere i lavori Marco Carniti, visionario regista con il compito di assemblare i vari reparti: dalla prosa (scritta dallo stesso Sal e da Ciro Villano in scena con Gianni Parisi, Francesco Da Vinci, Ciro Villano e Floriana De Martino), passando per le canzoni riarrangiate dal direttore d’orchestra Pennino e i monologhi che raccontano i ricordi e i sogni del cantautore napoletano, fino ai balletti di Sarah Grether, Anna Ferrini ed Emilio Caruso e agli sketch che si ispirano ai gran varietà degli anni d’oro del teatro e della televisione, senza rinunciare al gusto di raccontare temi profondi e scomodi come l’emigrazione di ieri, di oggi e di sempre.
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