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Prima non lo fanno entrare a scuola perché ingessato e ora chiedono una giustificazione per ‘assenza prolungata’

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“Dopo aver negato l’ingresso a scuola del ragazzo con un tutore ortopedico – afferma Francesco Borrelli, Consigliere regionale dei Verdi – la dirigente chiede il certificato medico per assenza prolungata. Un paradosso senza precedenti”.
E’ la storia di Giuseppe, undici anni iscritto alla seconda media “Sibilla Aleramo” che fa parte dell’Istituto comprensivo “tenente Luigi Maurielo” di Melito. Per lui la scuola è cominciata solo ieri mattina e con molto ritardo e solo dopo che la mamma si è rivolta ai carabinieri, mentre sui social sono fioccate le denunce di Borrelli e del presidente del Consiglio d’Istituto Raffaele Caiazza. “L’altro pomeriggio poi al termine della giornata scolastica intorno alle 14.15 la madre del giovane riceve una telefonata singolare dalla coordinatrice del plesso che la invita a presentare un certificato medico per giustificare l’assenza prolungata del figlio, su volontà della dirigente scolastica, Giovanna De Vita” riportano il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli e il consigliere comunale del Sole che ride di Melito, Lello Caiazza sulla vicenda denunciata in questi giorni che interessa l’Istituto comprensivo tenente Luigi Mauriello di Melito.

“Una situazione paradossale che prolunga una vicenda veramente triste. La madre dello studente sin dal 12 Settembre, giorno di inizio anno scolastico, ha presentato sia alla dirigente che ai professori il certificato medico che testimonia come il ragazzo possa tornare tra i banchi e seguire le lezioni ad eccezione, ovviamente, di quelle di educazione fisica. Ritorno quotidianamente impedito dalla stessa volontà dirigenziale”

“Ora la dirigente chiede una giustificazione per assenza prolungata allo stesso ragazzo. Ragazzo la cui assenza, bisogna evidenziare, non è stata segnalata alla madre dai servizi sociali come da procedura. Di fatti parliamo di un giovane ancora in età da obbligo di frequenza scolastica, un’assenza di circa un mese smuove l’intervento dei servizi sociali che dovrebbero assicurarsi, sotto denuncia della preside, delle motivazioni” .“Seguiremo da vicino il continuo della vicenda-dice Borrelli- nella speranza che tale paradosso trovi la fine il più in fretta possibile e che il giovane possa continuare il suo percorso nella tranquillità che merita”

 


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