In Wall We Trust, sui muri di Airola la street art messicana di Ramsteko e Secreto Rebollo

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Si è appena conclusa l’ottava edizione del festival internazionale di street art “In Wall We Trust” curato da Domenico Naf-MK Tirino e Caterina Ceccarelli, che ha visto all’opera, per due settimane, in contemporanea su due palazzine della cittadina di Airola (BN) due street artist messicani, Ramsteko e Secreto Rebollo.
L’arte e la cultura messicana, declinata attraverso la tecnica della “mezcla”, usata dai writer per mescolare spray di colore diverso tra di loro, si sono amalgamate perfettamente al territorio caudino, dando vita a due magnifiche opere che si vanno ad aggiungere a quelle già permanenti in tutta la cittadina di Airola (BN), un vero e proprio museo a cielo aperto.
“Plegaria” (La preghiera) è la prima colossale opera dello street artist Secreto Rebollo in Italia, in via Lavatoio. Le mani a giungersi come in preghiera circondate da una corona di spine che simboleggia il dolore, e le cicatrici che ci rendono più forti, e che, promemoria delle lezioni apprese, diventano un dono prezioso per la nostra vita, quando incontrano l’amore e la redenzione.
“Il Gigante Messicano”, classe 1985, è un artista cresciuto nel quartiere detto “Cerro del 4”, un antico vulcano inattivo nella zona di Guadalajara, a Tlaquepaque, nello stato messicano di Jalisco, una delle aree più difficili del Messico, dove, grazie ai graffiti, riesce a uscire dalla spirale di violenza delle strade. Si laurea in Arti Visive all’Università di Guadalajara e si avventura nell’area illegale tra tag e bombing, sotto l’influenza di writer come Apio14 e Inti, sviluppando un proprio stile, molto legato a tematiche sociali e religiose. Con l’influenza delle proprie esperienze personali crea un ponte di comunicazione nelle sue opere, raffigurando scene e personaggi con stile realistico, non solo in strada ma anche in studio. Le sue opere si possono ammirare in Messico, Cile, Spagna, Germania e Francia, dimostrando un grande talento e la capacità di creare potenti esempi di street art con un alto livello di tecnica e contenuti.
Un’esplosione di emozioni invece, per l’artista Ramsteko, anche lui per la prima volta in Italia con l’opera “Marcas” (Marchi), realizzata a Piazza Caduti di Nassiriya. Il rifugio nella mente dei problemi umani che esplodono dall’interno come cavalli e cerbiatti in fuga tra fiamme e viscere di ferro ripiegate e arrugginite.
Originario di Tijuana, Messico, classe 1990, Ramsteko fin da piccolo ha coltivato l’interesse per il disegno. Entrato da subito nel mondo dei graffiti, inizia a dipingere illegalmente nelle vicinanze di Tijuana. Le sue idee prendono forma dalla necessità di creare e rivoluzionare la grafica figurativa in un modo più formale mescolando elementi di graphic design con basi della figura umana, sempre dando un messaggio ben preciso allo spettatore sia su muro che su tela.
Entrambi reduci dal Meeting of Styles tenutosi in Francia nel 2017, Ramsteko e Secreto Rebollo sono tra i maggiori esponenti della scena artistica messicana attuale. Due artisti che operano anche nel sociale in tutto il Messico, entrambi promotori di numerose iniziative a scopo benefico, in collaborazione con enti, associazioni e talvolta con la polizia locale per migliorare la vivibilità di determinate zone degradate e malfamate.
“Ramsteko e Secreto Ribollo ci lasciano ben più di un’opera su un muro. Ci lasciano un segno indelebile nell’animo, una fratellanza nata in pochissimo tempo, un vero e proprio scambio di esperienze, di vissuto. In Wall We Trust non è solo dipingere un muro ma è un continuo scambio di idee, un confronto sulle usanze, le tradizioni, la gastronomia di culture diverse e riesce a darci da otto anni la consapevolezza che da tanti sforzi, da tanti sacrifici può nascere qualcosa di grande che piace in primis a noi, agli artisti che ospitiamo e anche alla comunità” – dichiarano Tirino e Ceccarelli – “Sosteniamo ancora una volta la scelta di artisti figurativi che per la prima volta si affacciano sulla scena italiana, per permettere a chiunque di comprendere e avvicinarsi quanto più al senso della street art”.


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