E' definitiva la condanna a 16 anni di reclusione per Daniele De Santis, l'ex ultra' giallorosso accusato dell'omicidio di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli rimasto ferito il 3 maggio 2014 alla vigilia della finale di Coppa Italia nel corso di incidenti scoppiati a Tor di Quinto e morto all'ospedale Gemelli dopo 53 giorni di agonia.Potrebbe interessarti
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"Finalmente giustizia". E' il primo commento dell'avvocato Angelo Pisani, legale di parte civile della famiglia di Ciro Esposito, alla decisione della Cassazione di confermare 16 anni di reclusione per Daniele De Santis. "Ora c'e' la certezza che non ci saranno altri sconti di pena per chi ha compiuto un crimine ingiustificato che ha colpito non solo la famiglia Esposito - osserva l'avvocato - ma anche l'intera citta' di Napoli e il mondo del calcio. E' importante - conclude - che questa pena venga scontata in carcere senza nessun vantaggio". "Volevo la verita', e l'ho avuta: non mi interessa quanti anni si fa De Santis ma solo che siano state definite le sue responsabilita'": cosi' Antonella Leardi, mamma di Ciro Esposito, ha commentato il verdetto della Cassazione che ha confermato 16 anni di reclusione per l'omicidio di suo figlio nei confronti dell'ultra' romanista Daniele De Santis. La donna stamani e' stata presente in Cassazione all'udienza davanti alla Prima sezione penale e dopo avere ascoltato le arringhe degli avvocati di parte civile, Angelo e Sergio Pisani, e' uscita quanto ha preso la parola la difesa di De Santis. Antonella Leardi ha fatto ritorno a Napoli, nel quartiere di Scampia dove ci sono gli altri due fratelli di Ciro. "Siamo soddisfatti della decisione della Cassazione che non ha accolto il tentativo della difesa di Daniele De Santis di far passare la tesi che l'omicidio di Ciro Esposito fosse un caso di legittima difesa". Lo hanno sottolineato gli avvocati Angelo e Sergio Pisani che hanno rappresentato in Cassazione i famigliari di Ciro Esposito, il giovane tifoso del Napoli ucciso a Roma nel maggio 2014 da un colpo di pistola sparato dall'ultra' romanista Daniele De Santis. "Chiaramente non siamo soddisfatti della riduzione di pena che e' stata concessa a De Santis in appello, e' che e' troppo lieve in relazione a una vicenda cosi' grave, ma la pena al ribasso non e' una colpa della Cassazione perche' e' stata decisa dalla Corte d'Assise. E' importante che sia stato riconosciuto che De Santis era consapevole del fatto che sparando poteva uccidere, cosa che purtroppo e' avvenuta", hanno sottolineato i due legali commentando il verdetto della Suprema Corte.




















































































