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Napoli, presidio dei lavoratori Ctp sotto la Prefettura: sono senza stipendio da 5 mesi

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Sono in presidio i dipendenti della Ctp, azienda del trasporto della Citta’ metropolitana di Napoli, senza stipendio. Stamani, fanno sapere dal Coordinamento Regionale Usb, si e’ svolto un ennesimo incontro in Prefettura tra Azienda Crl e parti sociali per discutere del mancato pagamento degli stipendi di agosto, del mancato pagamento di cinque mensilita’ arretrate dei buoni pasto e soprattutto dell’incerto futuro aziendale. Momenti di tensione con il traffico cittadino paralizzato ma sotto controllo grazie alla Digos che sta scortando i manifestanti.
“C’era da aspettarselo -dichiara Domenico Monaco della segreteria regionale Faisa Confail Campania- e credo che dopo il risultato di oggi semmai dovesse essere negativo non potranno più esserci margini di trattativa. L’unica ancora di salvezza sono le indicizzazioni, portare i libri in tribunale sarebbe l’ennesimo errore. Città Metropolitana dovrà assumersi le responsabilità in caso di esito negativo.  La situazione è drammatica, speriamo che almeno in questa occasione si possa dire definitivamente la parola fine a questo lungo calvario”.

“La mancata presenza al tavolo di Citta’ Metropolitana (e non e’ la prima volta) – dichiarano Marco Sansone e Giuseppe Ferruzzi del coordinamento regionale Usb – e’ un chiaro segnale di volonta’ politica di distruggere il trasporto pubblico metropolitano”. “Il sindaco della Citta’ Metropolitana, Luigi de Magistris, deve assumersi la responsabilita’ di quanto sta accadendo – affermano – il servizio e’ fermo da giorni e non viene garantita la mobilita’ in tutta l’area metropolitana di Napoli, alimentando trasporti privati, abusivi ed illegali”. “Stamattina c’erano lavoratori disperati con figli al seguito fuori la Prefettura, in attesa di soluzioni positive per continuare semplicemente a campare – aggiungono – Chi ha preso e prende le distanze dalle difficolta’ che vivono i cittadini e le oltre 700 famiglie piu’ indotto, sappia che si sta andando verso una pericolosa perdita della gestione dell’ordine pubblico”. “Quando questo accadra’ – concludono Sansone e Ferruzzi – chi non si e’ assunto le sue responsabilita’ quando doveva, dovra’ farlo in piena emergenza”.

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