Torre del Greco, il sindaco: ‘Un monumento per ricordare i 4 ragazzi morti a Genova’

SULLO STESSO ARGOMENTO

Torre del Greco. “Un monumento cimiteriale che in parte ricordi nella forma il ponte di Genova, posto in una parte centrale del nostro camposanto. Sara’ utile a ricordare negli anni a tutti questa tragedia e a tenere viva la memoria di questi nostri giovani martiri”. Parla il sindaco di Torre del Greco , Giovanni Palomba, che mostra lo schizzetto del monumento che nei prossimi mesi sara’ realizzato nel camposanto cittadino per onorare la memoria di Giovanni Battiloro, Matteo Bertonati, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione, i quattro giovani amici deceduti nel crollo del ponte nel capoluogo ligure mentre stavano andando in vacanza in Spagna: “Siamo al lavoro con i tecnici del Comune – prosegue il primo cittadino – per mettere a punto tutti gli aspetti tecnici e garantire al progetto la giusta copertura finanziaria. Non solo, l’ente ricordera’, grazie alla collaborazione con la presidenza del consiglio comunale, i quattro amici con l’istituzione di borse di studio a loro dedicate”. Palomba ha partecipato alla fiaccolata indetta questa sera e che sta attraversando diverse strade di Torre del Greco: ”Un modo – ha concluso – per continuare ad essere vicino ai genitori dei ragazzi e per far si’ che resti sempre viva in tutti noi la memoria di Antonio, Matteo, Gerardo e Antonio”.




LEGGI ANCHE

Carcere di Poggioreale: protesta dei detenuti del reparto Avellino

50 detenuti del reparto Avellino del carcere di Poggioreale hanno protestato battendo oggetti contro i cancelli di sbarramento dalle prime ore del mattino fino alle ore 15:00 di oggi. I detenuti contestavano la circolare DAP che disciplina la consegna di generi alimentari e indumenti da parte dei familiari (15 kg di indumenti e 5 kg di generi alimentari). Con arroganza, hanno preteso di parlare con il direttore minacciando ulteriori proteste. Grazie all'interlocuzione dell'unico agente rimasto chiuso...

Il clan dei telefonini in carcere. Il pentito: “Entravano nascosti nelle ruote delle sedie a rotelle dei familiari”

L'ingegno dei detenuti e dei loro familiari complici per entrare in carcere tutto quello che di illegale non conosce limite ne ostacoli. "Noi facevamo entrare i telefonini anche attraverso un detenuto di Marcianise di cui non ricordo il nome ma solo il soprannome plusiello, questa persona faceva entrare i telefonini utilizzando la sedia a rotelle di un familiare che veniva a trovarlo in carcere, in quanto le sedie a rotelle non vengono perquisite al momento...

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE