Cronaca

Luigi Fiorillo, l’angelo salernitano di Ponte Morandi

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E’ salernitano l’uomo simbolo dei sopravvissuti alla trage­dia del Viadotto Polcevera, ormai tristemente famoso come Ponte Morandi di Ge­nova. Luigi Fiorillo, 37 anni, era alla guida del camion con la scritta “Basko” sul fianco quando, la mattina della tra­gedia (il 14 agosto scorso alle 11.50 circa), ha sentito tre­mare forte il ponte mentre era incolonnato nel traffico sotto la pioggia. E’ uno dei sopravvissuti della tragica vicenda di Genova l’incubo vissuto sul ponte Morandi da Fiorillo è stato raccontato da Cronache del Salernitano. “Ho ingra­nato la retromarcia ma dietro di me c’erano altre auto in fila così ho abbandonato l’abitacolo e sono sceso per strada urlando agli altri di scappare via e non procedere oltre”. Luigi è da un anno al servizio della Damonte, so­cietà di trasporti che lavora principalmente con il Gruppo Sogegross (proprietario dei supermercati Basko ed Ekom), prova a ingranare la retromarcia. I soccorritori troveranno il suo camion an­cora così come lui l’ha la­sciato: fari accesi, tergicristalli azionati, retromarcia ingranata. “Sono già stato abbastanza fortunato”, ha confidato ai suoi amici e alla sua azienda. “Non vuole pubblicità, vuole solo dimen­ticare questa storia – dice An­nalisa Damonte, responsabile dell’azienda – è un ragazzo umile e perbene, ha moglie e figli, è giusto rispettare que­sta sua volontà”. Dopo quella terribile corsa, dunque, Luigi si è gettato tra le braccia della sua famiglia, di certo il luogo più sicuro che potesse tro­vare. La stessa Damonte non ha quasi il tempo di leccarsi le ferite: “Questa mattina ci hanno riconsegnato il ca­mion, ha solo danni minori al parabrezza e forse alla fri­zione, stupidaggini in questa terribile tragedia – spiega An­nalisa – ora il problema sarà come fare a garantire il no­stro servizio, vista la viabilità stravolta”. Il ricordo è diffi­cile da cancellare, impossibile forse. “Quando ho inchiodato perché tutto tremava ho visto le auto davanti a me cadere nel vuoto – racconta Luigi, in­terpellato in questi giorni anche dal giornale inglese Daily Mail – ed è stato allora che sono scappato e ho co­minciato a pregare per le per­sone che ero sicuro sarebbero morte in quel terribile disa­stro”. Correndo verso la sal­vezza Fiorillo ha incrociato tra gli altri Marco Gastaldi, poliziotto della polizia stra­dale di Ovada che la mattina del 14 agosto era sulla AIO con il collega Antonio Fiore diretto all’ospedale Villa Scassi, dove era stata portata una persona coinvolta in un incidente stradale. I due poli­ziotti erano lì quando il ponte è crollato. Fiorillo è lo stesso uomo che numerosi automo­bilisti hanno descritto come quello che li ha invitati a uscire dalle auto e scappare nella direzione opposta a quella in cui stava venendo giù tutto. Una storia orribile che accompagnerà per sempre questo ragazzo salerni­tano che è al Nord per lavorare e mantenere la famiglia.


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