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“Dovevamo occuparci solo della riparazione delle buche - afferma Antonio Salzillo - e del monitoraggio del territorio. Annotavo tutto su un registro che poi veniva consegnato agli uffici. Per le strade dovevamo subito intervenire ma per il parapetto serviva l'incarico. Gli interventi da fare venivano anche comunicati verbalmente. Non toccava a noi il ripristino del parapetto”. Certo, il guardrail era danneggiato e si sapeva. Due settimane prima un’altra auto era finita nel fiume ma il Sarno non era in piena e furono salvate.
Pompei, madre e figlia annegate nel fiume: il parapetto pericolante era già stato segnalato
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