Omaggio a Tina Pica a cinquant’anni dalla morte. NTFI 2018 celebra l’attrice con una mostra

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Sono passati cinquant’anni dalla morte di una grande attrice di cinema e teatro, eccezionale spalla di Eduardo De Filippo, Totò e Vittorio De Sica. Cinquant’anni fa moriva Tina Pica e il  Napoli  Teatro Festival Italia ha voluto renderle omaggio con una mostra che si inaugura domani alle ore 18.00 dal titolo “Tina Pica 1884-1968”. L’esposizione è stata curata da Giulio Baffi e realizzata dallo scenografo Luigi Ferrigno nello spazio Quartieri Airots (l’antica Chiesa della Congregazione dei 63 Sacerdoti) ai Quartieri Spagnoli.
In anteprima assoluta sarà presentato il docufilm “Fratello ricordati di Tina Pica” di Lucilla Parlato e Federico Hermann prodotto da Identità Insorgenti. La mostra organizzata da Vesuvioteatro.org, con il coordinamento di Angioletta Delli Paoli, le ricerche di Velia Basso e la collaborazione all’allestimento di Sara Palmieri e Laura Simonet, è a ingresso gratuito e resterà aperta fino a domenica 8 luglio dalle ore 17.00 alle ore 20.00 tutti i giorni eccetto lunedì e martedì.
“Tina Pica – commenta Giulio Baffi – ha lasciato il segno della sua forte personalità nella memoria di generazioni di spettatori e di attori. Le rendiamo omaggio ricordandola con una mostra ed un docufilm. Riapriamo per l’occasione l’antica Chiesa dei 63 sacerdoti, da tempo in disuso ma che diverrà a breve uno spazio teatrale e culturale. Nella Smorfia napoletana alla chiesa è attribuito il numero 84 e così ho voluto costruire questo percorso dedicato a Tina Pica attraverso 84 testimonianze, tra fotografie “di famiglia”, immagini dai set cinematografici, ritratti, locandine, articoli, copioni, oggetti appartenuti alla grande, popolare ed amata donna-personaggio. Materiali messi a disposizione dai nipoti Franco e Francesco Pica, da Gioconda Marinelli, dalla Libreria del cinema e del teatro di Napoli e da tanti altri collezionisti cui va il mio ringraziamento”.
Tra gli oggetti appartenuti alla nota caratterista sarà esposto anche il Nastro d’argento ricevuto nel 1955 come migliore attrice non protagonista in “Pane, amore e gelosia” diretta da Luigi Comencini, ma anche oggetti da toeletta, alcuni cappellini, il portasigarette e il suo lungo bocchino di bachelite, fino agli occhiali di “Don Anselmo Tartaglia” del padre Giuseppe Pica, noto attore comico degli inizi del secolo scorso e acclamato interprete della maschera napoletana pasticciona e balbuziente.


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