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Facebook arruola esperti per scovare in anticipo le vulnerabilità del social

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Scoprire le vulnerabilità di Facebook prima che a farlo siano soggetti mal intenzionati. E’ questo l’obiettivo di una nuova task force arruolata da Facebook. Essa è composta da ex funzionari dell’intelligence, ricercatori e media buyer. A darne notizia è BuzzFeed News, secondo cui il social network si riferisce a questa squadra di esperti con l’espressione “Investigative Operations Team”. Messo alla prova lo scorso marzo dallo scandalo legato a Cambridge Analytica, società di dati ormai defunta accusata di avere “condiviso impropriamente” i dati di 87 milioni di utenti senza il loro consenso, Facebook vuole che i membri del team scovino le falle della sua piattaforma per giocare d’anticipo. L’idea è scoprire le peggiori cose che si possono fare con il social network in modo tale da correre subito ai ripari prima che siano altri a sfruttare le pecche del sistema. A essere messi alla prova, rivela per la prima volta BuzzFeed, è tutto il sistema di Facebook, dalle sua pagine agli strumenti pubblicitari passando per quelli usati per la vendita di prodotti fino a Messenger e la app di proprietà del gruppo Instagram.L’azienda guidata da Mark Zuckerberg ha spiegato a BuzzFeed News che il team di esperti sta andando a caccia di comportamenti controversi in Paesi come il Myanmar, dove per esempio si potrebbe incitare la violenza attraverso il social. “Quello che abbiamo è una serie di persone che stanno davvero cercando come qualcosa di sbagliato può essere fatto” con la piattaforma, ha dichiarato Lynda Talgo, direttrice per l’integrità del business di Facebook. Siccome è in via di definizione, lei non ha svelato il numero delle persone coinvolte o le attività cattive che sono state scoperte fino ad ora. Stando a quanto riferito da BuzzFeed, questa task force è stata creata lo scorso anno, quando a Menlo Park stava diventando chiaro di non avere mai anticipato che gli utenti non si comportano necessariamente bene. “Lo scorso anno, è diventato chiaro che dovevamo fare di più e di diverso. E onestamente prima non lo era”, ha affermato Togo. E infatti, Zuckerberg aveva originariamente sottovalutato l’impatto che la presunta interferenza russa avrebbe avuto nelle elezioni presidenziali del 2016. Allo stesso modo Facebook si è ritrovato a chiedere più volte scusa per i contenuti d’odio e i messaggi promozionali controversi finiti sul suo social network, il più grande al mondo. E’ seguito l’ennesimo mea culpa con il caso Cambridge Analytica.


Articolo pubblicato da Redazione il giorno 23 Giugno 2018 - 08:11

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