Dieci anni e otto mesi di carcere e’ la condanna inflitta oggi in tribunale, a Torino, a Luigi Garofalo, il quarantaseienne di Salerno accusato di atti persecutori nei confronti dell’ex moglie Elena Farina e, nell’ambito della vicenda, di avere fatto irruzione nel bar di famiglia impugnando una pistola. Del caso, divampato nel marzo del 2017, si era interessata anche l’allora ministro Elena Boschi, che aveva voluto incontrare la donna, Elena Farina, per manifestarle solidarieta’. L’uomo era stato arrestato due volte. Quando entro’ nel bar, e punto’ l’arma contro il figlio, si trovava ai domiciliari. Ora si trova in carcere. L’avvocato difensore, Fabrizio Bonfante, parla di “sentenza profondamente ingiusta”. “La pena – afferma – e’ alta perche’ calibrata sul reato considerato piu’ grave, il tentato omicidio per l’episodio del bar. Il mio assistito ha sempre detto che quell’arma non poteva sparare, ma e’ andata smarrita e non per colpa sua. Cosi’ nessuno ha potuto verificare e nessuno gli ha voluto credere. Faremo ricorso in appello”. Si procedeva anche per stalking e violenza sessuale. La donna, assistita dallo studio legale dell’avvocato Antonio Foti, aveva ritirato alcune delle querele e non si era costituita parte civile.
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