E' stato condannato a 19 anni e 4 mesi di carcere Massimo Bianchi, 61 anni della provincia di Caserta che lo scorso anno ucciso con tre colpi di pistola Maria Bianchi, la donna di 49 anni che proprio lui aveva salvato dalla furia assassina dell'ex marito che le aveva inferto 25 coltellate. E Massimo Bianchi, dipendente della Comunita' Montana di Monte Maggiore, dopo un anno la uccise per gelosia, o forse perche' la donna voleva interrompere la relazione. Il pm aveva chiestoo la condanna all'ergastolo ma peril giudice Orazio Rossi del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere sono sufficienti 19 anni e 4 mesi di carcere.
Una storia assurda quella di Maria e Massimo.Potrebbe interessarti
Camorra e Juve Stabia: il racconto dei pentiti di due clan
La Dda: "Il clan D'Alessandro aveva tutta la gestione della Juve Stabia"
La Juve Stabia finisce sotto amministrazione giudiziaria: provvedimento antimafia del procuratore nazionale
Maxi frode sul carburante: indagate 30 società tra Caserta e Napoli
La sera prima dell'omicidio Maria e Massimo avevano litigato e lui la notte avrebbe piantonato la casa della compagna per controllare i suoi movimenti fino alle 5 del mattino. Poi le telefonò e prese un appuntamento per chiarire. La donna lo attese nella piazzetta vicino casa, nel centro storico di Dragoni, seduta su una panchina posta a fianco dell' ingresso di una chiesetta. Bianchi arrivò a bordo della sua auto, scese già con la pistola in pugno. La 49 enne urlò "no", ma lui fece fuoco tre volte uccidendola. Poi si fermò accanto al corpo esanime, a vegliarlo, in attesa che arrivassero i carabinieri ed impedendo a chiunque di avvicinarsi.