ESCLUSIVA. Fermati tre giovanissimi responsabili della morte della guardia giurata: uno ha solo 15 anni

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Tre sono stati già fermati, due invece hanno le ore contate. Anche questa volta i componenti di una baby gang della zona Nord di Napoli hanno la responsabilità dell’aggressione purtroppo e della morte della guardia giurata Francesco Della Corte di Marano. Dei tre fermati uno ha soli 15 anni. Le indagini del commissariato di Scampia e della Squadra Mobile di Napoli hanno avuto un impulso il giorno della morte dello sfortunato vigilante aggredito a colpi di mazze di legno alla testa la sera del 3 marzo scorso mentre era in servizio alla stazione della Metropolitana di Piscinola. Determinanti sono state le immagini del servizio di video sorveglianza. La famiglia della vittima che nei giorni scorsi aveva organizzato una fiaccolata a Marano, a cui però non aveva partecipato nessuno delle istituzioni comunali, sindaco de Magistris in primis, e che invece oggi si sono affrettati a compiere la passerella per le condoglianze, aveva chiesto a viva voce a tutti coloro che potevano aver visto o sapere qualcosa, di informare la polizia che stava indagando sull’aggressione. La brutta storia di Piscinola è l’ennesima dimostrazione di come il mancato coordinamento tra istituzioni e forze dell’ordine possa provocare gravi problemi. Sarebbe bastato un controllo maggiore in una zona dove già nei mesi scorsi si erano registrati altri episodi di teppismo forse per poter evitare una tragedia. E così oggi il presidente dell’azienda di trasporti Eav (Ente autonomo Volturno), Umberto De Gregorio, ha chiesto  un incontro urgente sulla sicurezza nelle aziende di trasporto. La missiva e’ stata inviata al prefetto di Napoli, Carmela Pagano. Una richiesta che parte dopo la morte in ospedale del vigilante aggredito nel piazzale della stazione di Piscinola della metro e gli spari contro il treno della Circumvesuviana dell’altro ieri. Si tratta di un segnale di attenzione “per tranquillizzare i nostri lavoratori dimostrando che lo Stato e’ dalla nostra parte e che la guerra che stiamo combattendo contro il vandalismo e la microdelinquenza e’ una guerra che combattiamo tutti insieme, con le istituzioni e con i cittadini”. “In assenza di un segnale di riscontro – conclude De Gregorio – tempo che il malessere non potra’ che sfociare in azioni di protesta che genererebbero disagi ulteriori ai cittadini in un contesto gia’ precario come quello del trasporto pubblico locale”.
“Continua la strage delle guardie giurate. La delinquenza é ormai consapevole che le guardie giurate sono, per lo più, inermi bersagli per le loro armi”. Così afferma in una nota il segretario nazionale del Savip, Vincenzo Del Vicario. “Mentre siamo certi che la Magistratura porrà ogni attenzione per chiarire le circostanze nelle quali una guardia giurata della Security Service Franco Della Corte aggredita all’esterno della stazione metro di Piscinola, tra la notte di venerdì e sabato 3 marzo scorso è morta questa mattina all’ospedale Cardarelli dopo aver sofferto 15 giorni in rianimazione”. Del Vicario poi aggiunge: “La nostra esperienza sindacale, infatti, ci insegna che spesso le guardie sono mandate a compiere controlli isolati come sui cantieri, metropolitane e posti sperduti da soli, tutto questo a seguito del “far west” del decreto DM 269/10 del Ministero dell’Interno che ancora una volta non ha saputo delegiferare chiaramente che determinate tipologie in città come Napoli ad alto tasso di criminalità certi servizi devono essere svolte da due guardie giurate”. Il segretario del Savip spiega: “Le nostre denunce, fino ad oggi, sono rimaste lettere morte e le Prefetture, unitamente alle Questure, raramente si sono interessate delle reali condizioni di lavoro delle guardie giurate”. Insomma – continua Del Vicario – “ci auguriamo, allora, che la Procura di Napoli lo faccia oggi unitamente agli uffici ispettivi e verificano in quale condizioni lavorano i nostri colleghi. Per conto nostro continueremo a combattere per evitare che le guardie giurate siano mandate allo sbaraglio. Il Savip a nome di tutti gli associati, si unisce al dolore dei famigliari del collega barbaramente ucciso da gente senza scrupolo”.

 Rosaria Federico

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