Avevano un arsenale in casa: la figlia accusò di violenze sessuali il boss Genny Carra. LA STORIA, LE INTERCETTAZIONI

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Erano stati minacciati fin dentro casa dal genero e dalla figlia del boss di Fuorigrotta-Rione Traiano, Salvatore Cutolo, detto Bortotalco perchè accusavano il ras Genny Carra di aver violentato la figlia minorenne e dopo essere stati costretti a fuggire stamane sono stati arrestati dai carabinieri. Si tratta di Gennaro Di Napoli, di 38 anni, e Cristina Rinaldi, di 36, entrambi gia’ noti alle forze dell’ordine.  I carabinieri li hanno sorpresi nella loro abitazione di Varcaturo con un vero e proprio arsenale:un fucile, un kalashnikov, 2 pistole semiautomatiche con matricola cancellata e cariche, 5 pistole giocattolo private del tappo rosso, decine di cartucce a ‘palla blindata’ e parabellum e 2 coltelli da caccia, oltre a 2mila euro in contanti, 3 stecchette di hashish e un bilancino.I due sono stati arrestati con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio e detenzione illegale di armi e munizioni. La loro storia lo scorso anno ha fatto il giro del web. “Se non mi pigli, se non sarai mia, ti farò fare la fine di Emanuela Orlandi” con minacce di questo tipo il ras Genny Carra, 34 anni, esponente di spicco del clan Cutolo “Borotalco” cercava di avere approcci sessuali con una ragazzina di 16 anni figlia di un ex affiliato al clan del quale si era innamorato. Genny Carra e la moglie Candida Cutolo, 27 anni, sono stati colpiti da un provvedimento restrittivo firmato dal gip Roberta Zinno e che lo scorso anni li ha portati in carcere insieme con Vincenzo Cutolo, (figlio del boss detenuto Salvatore) e cognato di Carra nonchè attuale reggente della cosca che controlla gli affari illeciti di parte di Fuorigrotta e Rione Traiano, e Bruno Annunziata detto Bruno ‘o nano indicato dai pentiti come il killer del clan. Sono accusati di aver minacciato ed esploso alcuni colpi di pistola all’indirizzo dell’abitazione della famiglia della ragazzina perché la mamma diceva in giro che Genny Carra molestava la figlia. Una storia torbida di avanches sessuali  e non solo ma anche di un’estorsione da 100 mila euro ai danni della famiglia della ragazza perpetrata dal clan Cutolo. La famiglia della ragazza è stata costretta ad andare via dal rione Traiano. Il ras Genny Carra si era letteralmente invaghito della ragazzina, tanto da costringerla a seguirlo, ad uscire solo con lui e con gli amici e seguirla financo in vacanza ad Ischia con tutta la famiglia. Ma nonostante le evidenze la moglie Candida Cutolo (altra figlia del boss Salvatore) era arrivata anche a minacciare in casa la famiglia della ragazzina presentandosi con la suocera e altre donne. “Ma che è sto fatto? Embe… quella figlia di b… di tua figlia prima si è fatta r…da Zazzino e lo vorresti da me il prosciutto?”. Il Zazzino in questione non è altro che Francesco Zazo, figlio di Salvatore Zazo boss di Fuorigrotta, coetaneo della 16enne con il quale la giovane in quel periodo stava intrattenendo una relazione sentimentale e che aveva mandato su tutte le furie il gelosissimo Genny Carra.  Ma Candida Cutolo e le amiche furono cacciate dalla casa della mamma della ragazzina che avvisò i carabinieri. Ma prima di andare via e posizionarsi sotto il palazzo inveendo contro la donna e il marito aveva incontrato per le scale la nonna della ragazzina  minacciandola: “Io te lo uccido a tuo figlio”. E dopo pochi minuti arrivarono i rinforzi maschili tra cui il fratello, il marito e Bruno Annunziata, ci furono gli spari contro la porta d’ingresso dell’abitazione della famiglia che aveva osato sfidarli. Le indagini dei carabinieri, seppur tra qualche iniziale reticenza, soprattutto da parte del capofamiglia, ex affiliato alla cosca dei Cutolo, hanno sfruttato le immagini della telecamera di videosorveglianza posta all’ingresso dell’abitazione oggetto della sparatoria grazie alle quali è stato possibile risalire agli autori del raid fino ad arrivare all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare che ha colpito i quattro.


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