Russiagate: c'è anche un avvocato di Caserta coinvolta nell'inchiesta che sta scuotendo gli Stati Uniti nell'era Trump. Passa da Roma la pista degli investigatori Un filo rosso che collega Malta a Roma e Roma a Washington, ma che probabilmente parte da Mosca: nelle pieghe del Russiagate, il caso che rischia di mettere nei guai la Casa Bianca, c'e' anche un capitolo quasi tutto italiano, di professori universitari, assistenti parlamentari e consiglieri della campagna elettorale che adesso parlano con il procuratore generale Robert Mueller. E chissa' cosa possono raccontare. Al centro una figura femminile: si chiama Simona Mangiante, e' di Caserta e, intervistata dal "Guardian", dice di trovarsi in mezzo a un pasticcio internazionale del tutto a sua insaputa. Lei e' di Caserta, e' figlia di un professore e di un'insegnante di inglese, fa l'avvocato e per anni ha lavorato al Parlamento Europeo, occupandosi di tutela dell'infanzia. Qui, nel 2012, conosce un professore maltese, Joseph Mifsud, che ora Mueller e la sua squadra sospettano essere un personaggio centrale nel caso delle presunte interferenze russe nella campagna elettorale americana. Per intenderci: l'uomo che avrebbe detto a un esponente dello staff di Trump, nel corso di un incontro a Roma, di essere in possesso di materiale "sporco" su Hillary Clinton e di essere in possesso "di migliaia di email" sottratte al Partito Democratico.
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