Al Processo d’Appello in corso a Napoli, la Corte d’Assise ha accolto le richieste dei difensori di alcuni imputati, a cui la Procura generale non si e’ opposta, disponendo una nuova perizia che dovra’ accertare se siano effettivamente inquinati i suoli sotto la maxi-discarica Resit ubicata tra le province di Caserta e Napoli, in piena Terra dei fuochi. Con la sentenza di primo grado e le maxicondanne dei presunti responsabili, sembrava chiusa l’inchiesta sullo scempio ambientale provocato dalla camorra casalese, insieme a imprenditori collusi e funzionari pubblici corrotti, nei comuni di Giugliano in Campania, in provincia di Napoli, e Parete, nel casertano, mediante lo smaltimento illegale in grosse discariche come la Resit di rifiuti urbani e tossici, spesso provenienti dal Nord.
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