Castellammare, il sindaco ‘chiude’ ai dissidenti e l’opposizione ne chiede le dimissioni

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Il braccio di ferro tra il sindaco di Castellammare, avvocato Antonio Pannullo e alcuni consiglieri della sua ormai ex maggioranza sembra essere giunto al capolinea. Con una lettera inviata ai consiglieri il primo cittadino “chiude” ai dissidenti e si dice pronto a ripartire. E subito dopo la diffusione del documento arriva in violento comunicato di attacco da parte delle opposizione che lo invita ad andare in Consiglio comunale e che nel non trovi la maggioranza si debba dimettere.

Questo il documento del sindaco Pannullo

Amici, rompo il silenzio doveroso e rispettoso per la Città, che ci ha permesso di evitare sterili e inutili polemiche che avrebbero alimentato solo ed esclusivamente il gossip politico.



    Ebbene, dopo un’attenta riflessione e analisi delle istanze e delle criticità evidenziate da un documento sottoposto alla mia attenzione nei giorni scorsi, con estremo senso di responsabilità, imposto dal mio ruolo di Sindaco, ritengo che siano legittime le diverse richieste, nonché degne della mia massima attenzione e considerazione.

    Preliminarmente, ritengo doveroso chiarire che, al netto dell’essere la prima forza politica uscita dalla tornata elettorale, non ho mai inteso ritenere il PD beneficiario di primogenitura nelle scelte di questa Amministrazione. Ritengo e ribadisco che ciascuna forza di questo campo politico abbia la stessa dignità e al pari debba ritenersi dignitaria di ascolto, partecipazione e condivisione delle scelte programmatiche.

    Tuttavia, con estrema chiarezza, bisogna del pari tener presente che, ad oggi, a causa dei cambiamenti politici intervenuti in questo primo anno all’interno dei gruppi consiliari di maggioranza, è di fatto cambiata la geografia e la conformazione di questa maggioranza.

    Ebbene, anche alla luce di tali mutamenti, ho assunto una posizione responsabile per permettere che si arrivasse alla definizione finale di tali avvenimenti al fine di avere un quadro chiaro e preciso delle aree politiche che mi circondano, nella consapevolezza, sebbene appaia superfluo sottolinearlo, che l’amministrazione della Città non può, né deve mutare ad ogni piè sospinto, sull’altare delle scelte dei singoli consiglieri comunali.

    Nel merito, mi ritengo orgoglioso dei tanti obiettivi raggiunti in questo primo scorcio di legislatura, seppur consapevole che tanti altri potevano essere portati a termine.

    Peccato di inesperienza? Perché no! In fondo io, come tanti consiglieri, siamo alla prima esperienza amministrativa, non avendo giammai amministrato, in passato, la Cosa Pubblica.

    Vero è che un anno è passato, un anno di lavoro quotidiano e costante che rappresenterà il punto di partenza del nuovo percorso politico e amministrativo, un patrimonio inestimabile in vista delle venture sfide, cui tutti noi dobbiamo guardare e custodire con sano rispetto, per evitare errori nel prosieguo del nostro cammino.

    In ragione di ciò, lancio una sfida a noi tutti, ripartiamo come fosse il primo giorno.

    Il primo giorno, perché intendo fare esperienza e tesoro di questo tratto di consiliatura, tuttavia, intendo precisare a chiare lettere che una maggioranza non è solo la sommatoria di numeri e singoli consiglieri comunali.

    Una maggioranza di governo è condivisione di processi e di esercizio dell’azione di governo. Alla luce di tale considerazione, pertanto, ritengo distoniche e non condivisibili le posizioni di alcuni consiglieri e pertanto non ritengo utile, allo stato, che proseguano un percorso politico e amministrativo in questa maggioranza.

    Al netto dei successi ottenuti e delle cose positive e delle cose da migliorare poste in essere in questo primo anno di consiliatura, ho deciso, pertanto, di procedere alla rivisitazione della compagine di governo di questa Amministrazione al fine di trovare quella sintesi che permetta di sentirsi parte integrante e forte di questa maggioranza, partecipando, collaborando e condividendo concretamente e democraticamente le scelte da porre in essere per il solo ed esclusivo bene e governo della Città.

    All’uopo, procederò, nelle prossime ore, a confrontarmi e ripartire come fosse l’“Anno Zero” per ottimizzare tutte le risorse in campo e rendere più efficace ed efficiente l’azione di governo.

     

    Questo il comunicato dell’oppozione

    Così i consiglieri comunali di opposizione di Castellammare di Stabia Vincenzo Ungaro (Prima Stabia), Alessandro Zingone (Per Castellammare),
    Vincenzo Amato (Movimento 5 Stelle) e Antonio Cimmino (Gruppo Misto)

    “Anno zero? Ridicolo, adesso basta.
    Pannullo è confuso e poco trasparente.
    Chiarisca subito in consiglio”

    “La città è ferma, immobile, ostaggio del sindaco e di personaggi interni ed esterni al Pd. Si perde tempo, ma ogni minuto è prezioso quando c’è da dare risposte su degrado, opere pubbliche, Fincantieri e Terme”

    “Apprendiamo con stupore che Pannullo vuole ripartire dall’Anno Zero. Forse come opposizione abbiamo sbagliato: abbiamo insistito che chiarisse i termini della crisi politica, ma probabilmente per lui era meglio stare zitto. Il sindaco è confuso e poco trasparente. Chiarisca subito in consiglio comunale cosa sta accadendo”. Così i consiglieri comunali di opposizione di Castellammare di Stabia Vincenzo Ungaro (Prima Stabia), Alessandro Zingone (Per Castellammare), Vincenzo Amato (Movimento 5 Stelle) e Antonio Cimmino (Gruppo Misto).

    “È da giorni e giorni – hanno continuato i rappresentanti delle forze di minoranza – che Castellammare è in ostaggio del sindaco e del Pd. Un’immobilità amministrativa che rischia di scaricarsi sulle condizioni di vivibilità della città, così come è evidente soprattutto in alcuni dei nostri quartieri. Ogni ora è preziosa quando c’è da dare risposte a centinaia, migliaia di criticità di un territorio. Abbiamo citato il degrado, ma potremmo continuare con le opere pubbliche, il futuro del cantiere navale e del termalismo.

    La crisi politica non è un fatto privato, rappresenta un tema enorme che non può non essere cristallino. Così stavamo per lanciare un ultimatum quando improvvisamente Pannullo ha diramato una lettera che ha dell’incredibile. Una nota che aggiunge ambiguità ad ambiguità. Cosa vuol dire Anno Zero? Azzeramento della giunta o di cos’altro? Esponenti politici e cittadini dovrebbero leggere qualcosa tra le righe? Castellammare, insomma, dovrebbe semplicemente prendere atto che, per oltre un anno, ha avuto un governo che dovrebbe ripartire da zero.

    Ripartire senza aver chiarito alcunché sulla crisi e sui giorni di prigionia della città. Il sindaco sta forse cercando di farci capire quali consiglieri vuole tenere in maggioranza e quali vuole cacciare? E senza i voti di queste persone si troverebbe dov’è ora? Insomma, le parole confuse di Pannullo aggiungono solo un’altra nota di colore a una vicenda assurda. Parole che lasciano intendere, inoltre, che il sindaco sia molto autonomo nelle sue scelte. Pannullo deve venire in consiglio comunale, e se non ha la maggioranza ha una sola scelta davanti a lui.

    Nelle prossime ore ci riserviamo di mettere in campo iniziative importanti assieme ad altre forze politiche. Questo perché il sindaco si assume meriti che arrivano chissà da dove. E non pensiamo si tratti di errori di esperienza, come afferma lui stesso in un passaggio, bensì di incapacità di dirigere, di affrontare i problemi, di aggregare, di portare avanti un discorso di sviluppo, di essere autonomo rispetto a personaggi dentro e fuori il Pd, dentro e fuori la città”.


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