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Soft2Bet e l’Evoluzione dell’iGaming: Dove la Tecnologia Incontra l’Esperienza

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Nel competitivo mondo del gioco online di oggi, innovazione e personalizzazione sono i veri motori del successo. Questo articolo esplora come Soft2Bet, uno dei principali fornitori di tecnologia per l’iGaming, stia ridefinendo il coinvolgimento dei giocatori attraverso la sua pluripremiata piattaforma MEGA, le soluzioni di nuova generazione per gli operatori e un forte impegno verso il gioco responsabile.

L’approccio di Soft2Bet unisce tecnologia all’avanguardia e design centrato sull’utente, promuovendo una crescita sostenibile per gli operatori e offrendo esperienze indimenticabili ai giocatori. Dagli avanzati strumenti di ludicizzazione fino agli investimenti nei talenti e negli innovatori del futuro, Soft2Bet sta fissando nuovi standard globali per l’industria dell’iGaming.

Una Nuova Ondata nell’iGaming

Dalle interfacce utente più semplici, il gioco online si è evoluto in un ambiente virtuale dinamico in cui ogni clic può trasformarsi in una nuova esperienza. Oggi i giocatori chiedono molto più del semplice intrattenimento: desiderano personalizzazione, affidabilità e un senso di progresso che li mantenga coinvolti. Questo cambiamento ha spinto le aziende tecnologiche a pensare in modo innovativo e a ripensare completamente il modo in cui i giochi interagiscono con gli utenti.

A guidare questa trasformazione è Soft2Bet, sotto la visione del suo CEO Uri Poliavich, che crea esperienze significative per l’utente fondendo creatività e precisione basata sui dati.

Grazie alla sua ludicizzazione intelligente, alle operazioni localizzate e a un design intuitivo, l’azienda ha ridefinito ciò che l’intrattenimento digitale può realizzare. Che si tratti di un percorso di scommesse sportive fluido o di un’esperienza di casinò completamente immersiva, Soft2Bet dimostra come la tecnologia possa trasformare il gioco in una forma d’arte interattiva, creando connessioni più profonde tra operatori e giocatori.

Dalla Visione alla Realtà: La Storia di Soft2Bet

Al cuore dell’innovazione di Soft2Bet si trova la piattaforma MEGA – Motivational Engineering Gaming Application. Lanciata nel 2023, MEGA ridefinisce il modo in cui gli operatori coinvolgono i giocatori, trasformando ogni interazione in un’avventura personalizzata. Invece del classico gioco statico, gli utenti vivono missioni, livelli e obiettivi che aggiungono entusiasmo e significato alla loro esperienza online. I risultati parlano da soli:

Indicatore di Prestazione Crescita Registrata
Tempo di permanenza sullo schermo del giocatore
Ricavo Lordo di Gioco (NGR) +65%
Depositi +50%
Ricavo Medio per Utente (ARPU) +45%

Questi dati dimostrano la potenza di MEGA nel migliorare il coinvolgimento, aumentare la fidelizzazione e generare valore aziendale concreto per gli operatori.

Principali vantaggi della piattaforma MEGA:

  • Prodotti di ludicizzazione completamente personalizzabili, adatti a qualsiasi operatore o mercato.
  • Sfide, bonus e missioni personalizzate che rafforzano l’impegno dei giocatori.
  • Integrazione fluida con piattaforme di casinò e scommesse sportive.
  • Impatto positivo comprovato sia sulle prestazioni economiche sia sull’esperienza utente.

Combinando la ludicizzazione con la personalizzazione basata sui dati, MEGA mantiene alto il coinvolgimento dei giocatori e consente agli operatori di raggiungere una crescita sostenibile a lungo termine.

Dare Potere agli Operatori Attraverso la Collaborazione

Dietro ogni sessione di gioco di successo c’è sempre una solida base tecnologica – ed è proprio ciò che Soft2Bet fornisce. L’azienda non si posiziona solo come fornitore di software, ma come partner di fiducia che aiuta gli operatori a ottenere una crescita costante nei mercati internazionali. Il suo approccio si fonda su flessibilità, soluzioni su misura e una profonda comprensione delle esigenze di giocatori e aziende. Attraverso le sue soluzioni B2B chiavi in mano, Soft2Bet consente agli operatori di lanciare, sviluppare e ottimizzare le proprie piattaforme con il minimo sforzo.

La tecnologia dell’azienda è progettata per una integrazione senza interruzioni, permettendo a ogni cliente di adattare le funzionalità alle leggi locali, alle preferenze del pubblico e alle dinamiche di mercato.

Principali soluzioni per operatori offerte da Soft2Bet:

  • Personalizzazione dell’interfaccia utente: creazione di layout coerenti con l’identità del marchio e le preferenze degli utenti.
  • Soluzione Casinò Integrata: accesso a un’ampia selezione di oltre 12.500 giochi provenienti dai principali fornitori.
  • Soluzione Scommesse Integrata: quote competitive, eventi dal vivo e infrastruttura affidabile.
  • Servizi Gestiti: assistenza clienti, gestione del rischio e supporto per la conformità normativa.
  • Integrazione dei Pagamenti: connessione a oltre 70 metodi di pagamento per transazioni sicure e immediate.

Combinando innovazione tecnologica e supporto operativo robusto, Soft2Bet consente ai suoi partner di concentrarsi su ciò che conta davvero: offrire ai propri giocatori esperienze eccezionali.

Gioco Responsabile: La Base della Fiducia

Per Soft2Bet, innovazione e responsabilità sono inseparabili. L’azienda crede fermamente che il successo duraturo nell’iGaming nasca dalla creazione di un ambiente in cui i giocatori si sentano sicuri, informati e rispettati. Questa filosofia guida ogni aspetto dell’attività aziendale: dallo sviluppo tecnologico al servizio clienti, fino alla conformità normativa.

I team specializzati di Soft2Bet si occupano di gioco responsabile, rilevamento delle frodi e procedure antiriciclaggio (AML), garantendo la piena aderenza ai quadri normativi in tutti i mercati con licenza. Questi sistemi vengono costantemente verificati e aggiornati per rispettare i più alti standard dell’industria.

Ciò che distingue veramente l’azienda è il suo approccio proattivo e lungimirante. Oltre a rispettare gli obblighi normativi, Soft2Bet implementa misure di protezione aggiuntive, come strumenti di autoesclusione, limiti di deposito e sistemi di monitoraggio del comportamento, che aiutano i giocatori a mantenere abitudini di gioco equilibrate.

Questo impegno costante verso la trasparenza e la correttezza è perfettamente in linea con le normative europee più rigorose e rafforza la reputazione di Soft2Bet come partner etico e affidabile per operatori e giocatori. L’azienda dimostra che la vera innovazione nel gioco nasce sempre dalla responsabilità.

Alimentare il Futuro: Soft2Bet Invest

L’innovazione non riguarda solo la tecnologia – prospera quando le idee ricevono il giusto sostegno per crescere. In questa prospettiva, Soft2Bet ha lanciato nel 2024 Soft2Bet Invest, un fondo di innovazione iGaming da 50 milioni di euro destinato a sostenere start-up e imprenditori che stanno plasmando il futuro del gioco e dell’intrattenimento digitale.

L’iniziativa va oltre il semplice investimento finanziario: offre mentorship, accesso all’infrastruttura Soft2Bet e consulenza strategica per aiutare le nuove aziende a scalare e prosperare. La missione è chiara: trasformare idee ambiziose in prodotti pronti per il mercato, capaci di elevare l’intero panorama del gioco online a livello globale.

A riconoscimento di questa visione, Soft2Bet Invest ha ricevuto il premio Outstanding Contribution to Gaming 2024 durante SiGMA East Europe, per il suo contributo eccezionale all’innovazione nel settore.

Per sviluppatori e partner con una visione proiettata al futuro, il fondo rappresenta un’opportunità unica di collaborazione con una delle aziende più dinamiche dell’iGaming, che valorizza creatività, sostenibilità e crescita a lungo termine. Soft2Bet non investe solo nelle imprese, ma investe nel futuro stesso del gioco.

Guidare il Futuro dell’iGaming in Italia

Pochi mercati uniscono passione, creatività e innovazione con la stessa naturalezza dell’Italia – caratteristiche che incarnano perfettamente la filosofia di Soft2Bet.
La strategia dell’azienda nel settore del gioco va oltre la tecnologia: mira a creare esperienze autentiche, interattive e culturalmente rilevanti. Combinando una ludicizzazione all’avanguardia con un profondo rispetto per le preferenze locali, Soft2Bet si impegna a offrire un intrattenimento digitale di valore sia per i giocatori italiani sia per gli operatori.

Il settore iGaming italiano continua a crescere, spinto da regolamentazione e sete di innovazione. Le soluzioni flessibili di Soft2Bet – dalla piattaforma MEGA al sistema di Gestione del Conto Giocatore (PAM) – si allineano perfettamente alle esigenze in evoluzione del mercato. Entrambe le tecnologie garantiscono conformità, efficienza e, soprattutto, un’esperienza di gioco piacevole che costruisce fedeltà e fiducia.

La crescita di Soft2Bet porta con sé partnership basate su valori condivisi, non solo sulla tecnologia. In Italia, lo spirito di creatività e passione continua a guidare la trasformazione dell’intrattenimento interattivo.

Il Prossimo Capitolo dell’Innovazione nell’iGaming

La storia di Soft2Bet è una storia di espansione – da una start-up premiata a un leader tecnologico globale che sta plasmando il futuro dell’iGaming. Attraverso la sua piattaforma di ludicizzazione MEGA, le soluzioni per operatori orientate all’innovazione e il fermo impegno verso il gioco responsabile, l’azienda continua a innalzare gli standard del settore.

Ciò che distingue davvero Soft2Bet è l’equilibrio tra creatività e conformità, ambizione e responsabilità. La sua visione non è semplicemente fornire strumenti, ma creare esperienze di alta qualità in cui tecnologia, intrattenimento e interazione umana si fondono in un unico ecosistema.

Con nuove alleanze strategiche e mercati in espansione, Soft2Bet ha un obiettivo chiaro: favorire una crescita globale del gioco responsabile e sostenibile. Il futuro dell’iGaming non consiste solo nel giocare – ma nel vivere l’esperienza. E con Soft2Bet alla guida di questa trasformazione, quel futuro è già a portata di mano.

Fico accelera in Campania, ma il centrodestra non molla. Cirielli: “I sondaggi? Li comanda chi paga”

A quindici giorni dal voto, Roberto Fico continua la sua corsa elettorale in Campania al fianco di Giuseppe Conte. I sondaggi lo vedono in netto vantaggio — tra i 10 e i 12 punti — sul candidato del centrodestra Edmondo Cirielli. Ma l’ex presidente della Camera non si lascia trascinare dall’euforia: “Lasciano il tempo che trovano — ha detto —. Noi dobbiamo solo continuare a lavorare per il territorio, ascoltare le persone, spiegare i nostri progetti”.

Secondo l’ultima rilevazione di Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera, Fico si attesterebbe al 53% contro il 42,5% di Cirielli. Repubblica, che ha messo insieme i dati Noto e Swg, spinge il vantaggio ancora più su: 54,5% contro 42,5%. Sullo sfondo resta il ruolo di Vincenzo De Luca, la cui lista “A testa alta” potrebbe raccogliere il 6,5%, mentre il Partito Democratico si conferma primo partito davanti a Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Preoccupa invece il possibile calo dell’affluenza, che potrebbe scendere al 44%, ben undici punti in meno rispetto alle elezioni del 2020. Conte, che accompagna Fico nei tour elettorali, resta cauto: “Non mi lascio appassionare dai sondaggi del giorno, penso alle traiettorie, alla solidità del progetto politico e al contatto con le persone”.

Sul fronte opposto, Cirielli alza il tono e mette in discussione la credibilità dei numeri: “I sondaggi fanno quello che dice chi li paga. Dispiace che grandi giornali, notoriamente contro il governo, pensino di influenzare così il voto”. E rilancia: “Noi continuiamo a incontrare la gente, nelle case, nelle piazze, con le associazioni. Non ci fermiamo”.

Intanto, la campagna si infiamma anche sul fronte personale: alcuni esponenti del centrodestra accusano Fico di aver ormeggiato abusivamente una barca nel porto militare di Nisida. Il deputato Sergio Rastrelli ha già presentato un’interrogazione al ministro della Difesa Guido Crosetto. Fico liquida tutto come “assurdità”: “La destra non ha argomenti, attacca sul piano personale. Noi vinceremo bene, e queste stupidaggini le lasceremo al passato”.

Napoli, De Laurentiis: “Pronto a finanziare il nuovo stadio, ma il Comune deve muoversi”

Milano – Aurelio De Laurentiis alza la voce e rilancia il sogno del nuovo stadio del Napoli. Dal palco del Football Business Forum alla Bocconi, il patron azzurro ha annunciato la sua disponibilità a finanziare in autonomia l’intera opera, ma chiede tempi certi e meno ostacoli da parte delle istituzioni locali. “Lo stadio lo finanzio io, ma serve qualcuno sopra le istituzioni per accelerare le procedure”, ha detto il presidente, lasciando intendere la sua frustrazione verso la lentezza della macchina amministrativa.

Il progetto è ambizioso: un impianto da 70mila posti, con 100 skybox, parcheggi moderni e un’area urbana riqualificata intorno, seguendo modelli come quello dell’Emirates Stadium di Londra. “Visitai l’impianto dell’Arsenal: 200 salottini, 60.700 posti e abitazioni costruite intorno per rientrare dall’investimento. In Italia, invece, siamo fermi: Inter e Milan incassano 14 milioni a partita, noi appena 3. E poi ci chiedono di comprare giocatori da 50 o 60 milioni.”

Non sono mancate le stoccate dirette al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e all’assessore ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza, accusati di immobilismo e incompetenza. “Manfredi e Cosenza non sanno nulla di calcio. Le autorità sono i peggiori nemici di questo sport. Serve flessibilità, non burocrazia.” De Laurentiis ha poi allargato la polemica anche ai vertici del calcio internazionale, criticando la gestione delle nazionali e la mancanza di visione complessiva: “I club pagano gli stipendi, poi i giocatori tornano infortunati. Non c’è leadership, solo dirigenti che pensano al portafoglio.”

Rider in piazza, sciopero nazionale per rinnovare il contratto fantasma: "Siamo invisibili da 5 anni"

Piazze piene, bandiere al vento e la rabbia di chi pedala ogni giorno per consegnare cibo e medicine, ma si sente dimenticato. Venerdì 7 novembre i rider autonomi hanno invaso otto città italiane – Roma, Napoli, Firenze, Bari, Palermo, Catania, Trapani e Chioggia – per rivendicare quello che considerano un diritto negato: il rinnovo del contratto collettivo siglato nel 2020 con l'Ugl e mai più aggiornato.

Il grido d'allarme da piazza Santi Apostoli

A Roma, in una affollatissima piazza Santi Apostoli, il segretario generale dell'Ugl Paolo Capone ha rivendicato la portata storica di quell'accordo, il primo del genere in Europa. "È stato un contratto rivoluzionario. Non esiste in tutta Europa qualcosa di simile. Un pacchetto che consente ai rider di reclamare i propri diritti, ed è la prima volta che accade", ha dichiarato Capone davanti a centinaia di lavoratori.

Ma quella conquista, a distanza di cinque anni, è diventata carta straccia. "Il mancato rinnovo ha comportato una negazione del diritto ad avere una revisione dei compensi e un aggiornamento delle condizioni normative", ha spiegato Gianluca Mancini, segretario generale di Ugl Rider.

Il contratto, nato come sperimentale, era stato pensato per tutelare i rider autonomi con migliori retribuzioni, maggiore sicurezza e una cornice normativa chiara. Ora è scaduto, e le piattaforme ignorano le richieste di confronto.

Un prezzo pagato a caro prezzo

Capone non ha nascosto il costo di quella battaglia sindacale: "Per questo contratto le sedi dell'Ugl in Italia sono state attaccate e vandalizzate. Abbiamo pagato pegno, ma era un lavoro sacrosanto". Oggi, con il contratto fermo al 2020, i rider si trovano senza gli strumenti per difendersi dall'inflazione, dai rischi sul lavoro e dalle condizioni sempre più precarie.

Lavoratori invisibili, ma essenziali

"Molti pensano che sia il lavoro dei fantasmi", ha aggiunto Capone, "invece è un lavoro socialmente utile che consente a tante famiglie di avere il supporto di chi porta da mangiare, medicine o qualsiasi altra cosa necessaria". Un esercito di invisibili che ogni giorno sfida il traffico, il maltempo e i bassi compensi per garantire servizi essenziali.

La protesta ha toccato anche i simboli delle città coinvolte: da piazza del Plebiscito a Napoli alle strade di Palermo e Bari. In diverse città – Roma, Napoli e Palermo – i rappresentanti sindacali sono stati ricevuti dai prefetti, segno che l'allarme è arrivato anche alle istituzioni.

La richiesta è chiara: riaprire subito il tavolo con le piattaforme di delivery per rinnovare un accordo che ha fatto storia, ma che oggi rischia di essere solo un ricordo.

Discarica abusiva scoperta nella Terra dei Fuochi: i carabinieri sigillano un inferno tossico a Villa Literno

Nel pomeriggio di giovedì 6 novembre, i Carabinieri della Stazione di Villa Literno hanno condotto un'operazione mirata nella periferia del comune, intensificando i controlli straordinari contro lo sversamento illegale di rifiuti.

L'intervento, supportato da tecnici comunali, ha portato alla scoperta di un capannone in lamiera abusivo, edificato su un terreno agricolo senza alcuna autorizzazione, e trasformato in un deposito incontrollato di scarti pericolosi.

Denunciato in stato di libertà un 72enne originario del Napoletano, ritenuto responsabile di gestione non autorizzata di rifiuti e costruzione illegale: all'interno della struttura, gli inquirenti hanno rinvenuto tonnellate di copertoni usurati, materiali plastici e vari detriti, alcuni classificati come tossici per l'ambiente e la salute pubblica.

L'operazione, parte di una più ampia campagna disposta dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Caserta, si inserisce nel contesto della "Terra dei Fuochi", l'area tra Caserta e Napoli nota per decenni di inquinamento sistematico dovuto a smaltimenti abusivi. Il sito è stato immediatamente posto sotto sequestro penale e affidato alla custodia giudiziaria, con l'Autorità Giudiziaria informata per procedere alle indagini

. Ulteriori accertamenti sono in corso per ricostruire l'origine dei rifiuti e le modalità di costruzione del manufatto, che potrebbe aver contribuito all'inquinamento del suolo e delle falde acquifere locali.

Questa scoperta non è isolata: la zona continua a soffrire le conseguenze di pratiche illecite che minano l'agricoltura e la salute dei residenti, con un aumento di tumori e malattie respiratorie documentato negli ultimi anni.

I Carabinieri, in collaborazione con gli uffici comunali e le autorità ambientali come l'Arpa Campania, manterranno alta la vigilanza per prevenire recidive. L'episodio sottolinea l'urgenza di interventi più incisivi contro l'ecocriminalità, con potenziali implicazioni per la bonifica dell'intera area e sanzioni severe per i responsabili.

Piscina Scandone, via libera ai lavori: il Comune stanzia 600mila euro

Napoli - La Giunta comunale di Napoli ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per una serie di interventi di manutenzione straordinaria alla piscina “Felice Scandone”, simbolo dello sport cittadino e centro federale delle discipline acquatiche italiane.

Il piano, proposto dall’assessore al Bilancio con delega al Patrimonio e dall’assessora allo Sport e alle Pari Opportunità, prevede un investimento complessivo di 593.500 euro, interamente finanziato con fondi comunali derivanti da economie di un precedente stanziamento del Piano Strategico della Città Metropolitana.

Il progetto, redatto dal Servizio edilizia sportiva del Comune, punta a risolvere una serie di criticità strutturali che negli ultimi anni avevano penalizzato l’impianto di Fuorigrotta: dal recupero del solaio di copertura della palestra alla riparazione delle infiltrazioni negli spogliatoi, passando per il risanamento delle strutture portanti delle scale di emergenza e la sostituzione delle porte tagliafuoco.

La piscina “Scandone” – intitolata al giornalista sportivo Felice Scandone – è una delle strutture più importanti del panorama natatorio italiano. Ospita due piscine olimpioniche in edifici distinti: la principale, con tribune, spogliatoi, uffici e locali tecnici, e quella di più recente costruzione, coperta e destinata all’attività sportiva durante tutto l’anno.

L’impianto, gestito in sinergia con la Federazione Italiana Nuoto grazie a un accordo firmato due anni fa, è stato teatro di eventi sportivi di rilievo internazionale e continua a rappresentare un punto di riferimento per atleti e società sportive.

Con il nuovo intervento, l’amministrazione comunale punta a garantire la piena funzionalità dell’impianto, migliorando la qualità dell’offerta sportiva e il comfort per atleti e utenti.
Un passo importante – sottolineano da Palazzo San Giacomo – “verso la valorizzazione del patrimonio sportivo cittadino e la promozione dello sport come diritto e opportunità per tutti”.

Terme Suburbane di Ercolano: riapertura straordinaria per tre sabati

Dopo il grande successo delle precedenti aperture, tornano le visite straordinarie alle Terme Suburbane di Ercolano, uno dei complessi termali romani meglio conservati al mondo. Per tre sabati consecutivi – il 15, il 22 e il 29 novembre 2025 – il pubblico potrà accedere a un’area normalmente chiusa al pubblico, vivendo un’esperienza esclusiva tra architetture antiche e restauri in corso.

Un’esperienza da non perdere

Le visite si svolgeranno in due turni giornalieri:

1° turno: ore 10.30–11.30 (massimo 10 partecipanti)

2° turno: ore 11.30–12.30 (massimo 10 partecipanti)

Ogni turno è stato esaurito in pochi giorni nelle precedenti aperture, confermando l’entusiasmo del pubblico per questa iniziativa. Le Terme Suburbane, situate tra la cinta muraria e l’antico arenile, furono originariamente costruite come bagno privato della famiglia dei Nonii Balbi, una delle più influenti di Ercolano, e in seguito aperte all’uso pubblico.

Un complesso termale senza pari

Il sito conserva ancora oggi pavimenti marmorei di pregio, decorazioni in stucco e pittura di altissima qualità, le rarissime porte lignee originali e un innovativo sistema di riscaldamento “a samovar” delle piscine calde, unico al mondo per stato di conservazione. Questi elementi testimoniano la raffinatezza e il prestigio della società ercolanese, oltre all’attenzione che i Romani dedicavano al benessere, alla cura del corpo e alla vita sociale.

Restauro e valorizzazione

L’apertura straordinaria è resa possibile grazie a un importante progetto di restauro e valorizzazione, interamente finanziato con fondi pubblici statali e realizzato in collaborazione con il Packard Humanities Institute, che da quasi venticinque anni affianca il Parco Archeologico di Ercolano nella tutela e nella conoscenza del sito. I visitatori potranno scoprire le straordinarie architetture e decorazioni del complesso termale e, al tempo stesso, osservare da vicino le attività di restauro in corso.

Come partecipare

Le visite sono disponibili esclusivamente su prenotazione con biglietto integrato di 20 € (comprensivo di ingresso al Parco e di visita alle Terme Suburbane). Il ricavato sarà destinato a sostenere i restauri del Parco Archeologico di Ercolano. Sono previste gratuità a norma di legge.

Biglietti disponibili tramite:

Online: Parco Archeologico di Ercolano – Ercolano | CoopCulture

Call center: +39 081 0106490 (lun–sab, ore 9:00–17:00)

Biglietteria del Parco: fino a esaurimento posti disponibili

Un’occasione imperdibile per scoprire da vicino la magnificenza delle Terme Suburbane e il lavoro quotidiano di conservazione che ne garantisce la sopravvivenza per le generazioni future.

Micillo (M5S): “Con Fico supereremo la marginalità delle aree interne”

Napoli - “Le aree interne della nostra Regione sono una delle priorità che Roberto Fico ha messo al centro della sua campagna elettorale e saranno al centro del suo governo regionale”. Lo ha dichiarato Salvatore Micillo, coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle, a pochi giorni dalla presentazione della proposta di legge del gruppo consiliare M5S per la valorizzazione della Campania interna, firmata dai consiglieri regionali Michele Cammarano, Vincenzo Ciampi e Gennaro Saiello.

“La nostra bussola – ha aggiunto Micillo – è il potenziamento dei servizi pubblici nelle aree interne della Campania, garantendo il diritto alla salute, al lavoro e alla formazione, affinché nessuna e nessuno debba andare via. Bisogna invertire le logiche con cui opera il governo nazionale, che invece vorrebbe accompagnare le aree interne verso un declino inesorabile”.

Con il Presidente Fico, ha proseguito Micillo, “metteremo in campo iniziative per il rilancio di queste aree e dei piccoli comuni campani, con l’obiettivo di invertire la tendenza allo spopolamento, all’invecchiamento e all’abbandono.

Oltre agli evidenti punti di debolezza, le nostre aree interne possiedono risorse ambientali, ecosistemiche, artistiche e culturali che, se ben valorizzate attraverso progettualità mirate, possono consentire di superare la marginalità come destino. Pensiamo, ad esempio, alla creazione di hub di territorio e al sostegno alla nascita e al consolidamento di cooperative di comunità”.

Lotta alla microcriminalità: Ordinanza "Zone Rosse" a San Giorgio a Cremano

Napoli – Il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha emanato un'ordinanza contingibile e urgente al termine del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica.

L'atto, disposto ai sensi dell'articolo 2 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, introduce restrizioni mirate nelle cosiddette "zone rosse" del comune di San Giorgio a Cremano, aree identificate come focolaie di microcriminalità, spaccio di stupefacenti e comportamenti aggressivi.

Le zone interessate sono state suddivise in tre macroaree per facilitare i controlli:

Zona Nord: via Aldo Moro e via Manzoni, quartieri periferici spesso teatro di atti predatori e invasioni di spazi pubblici.

Zona Centro: piazza Troisi, Villa Bruno e Villa Vannucchi, poli culturali e aggregativi che necessitano di maggiore tutela per garantire la fruibilità da parte dei residenti e dei visitatori.

Zona Sud: Largo Arso, un'area critica per la presenza di degrado e attività illecite.

L'ordinanza, valida per i prossimi tre mesi, vieta espressamente lo stazionamento in queste aree a individui che manifestano atteggiamenti aggressivi, minacciosi o molesti, tali da compromettere la sicurezza pubblica e l'uso pacifico degli spazi.

Il divieto si applica in particolare a chi è già stato segnalato all'Autorità Giudiziaria per reati gravi come traffico di stupefacenti, aggressioni alla persona, furti predatori, occupazioni abusive di immobili, detenzione o porto illegale di armi e oggetti pericolosi. Queste misure non sono casuali: rispondono a una valutazione approfondita dei rischi, supportata da dati sulle segnalazioni recenti.

L'intervento mira a un contrasto più incisivo ai fenomeni criminali, attraverso un'azione coordinata tra tutte le Forze dell'Ordine – Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza – che già operano con dispositivi di controllo ordinari sul territorio.

Nonostante questi sforzi quotidiani, persistono esigenze di sicurezza che richiedono risorse extra in termini di personale ed economici, non copribili con i mezzi standard. La microcriminalità e il degrado, infatti, minano la vivibilità delle zone urbane, scoraggiando l'uso di piazze, ville storiche e vie di transito.

Con questa ordinanza, il Prefetto di Bari intende dare una risposta rapida e concreta alle preoccupazioni dei cittadini di San Giorgio a Cremano, un comune alle porte di Napoli con oltre 40mila abitanti.

L'obiettivo ultimo è restaurare la pace sociale, favorire il pacifico godimento degli spazi pubblici e assicurare la sicurezza negli spostamenti quotidiani. Le Forze dell'Ordine intensificheranno i pattugliamenti, con possibili sanzioni per chi viola i divieti, inclusi daspo urbani e denunce penali.

Questa iniziativa si inserisce in un più ampio piano di sicurezza metropolitana, che ha già visto analoghe ordinanze in altri comuni vesuviani. I residenti, contattati da fonti locali, esprimono cauto ottimismo: "Finalmente un passo concreto contro il degrado che ci affligge da anni", commenta un commerciante di piazza Troisi. Le autorità monitoreranno l'efficacia delle misure, con valutazioni periodiche per eventuali proroghe.

Afragola, spacciava dai domiciliari: arrestato un 23enne

Afragola -Prosegue l’attività di contrasto allo spaccio di droga nell’area nord di Napoli. Nel pomeriggio di ieri, durante un servizio straordinario predisposto dalla Questura, la Polizia di Stato ha fermato due giovani già noti alle forze dell’ordine tra Afragola e Frattaminore.ù

Gli agenti del Commissariato di Afragola, mentre pattugliavano la zona, hanno notato un 20enne uscire con fare sospetto da un’abitazione. Il giovane, sottoposto a controllo, è stato trovato in possesso di 9 bustine di marijuana e 10 bustine di hashish, tutte confezionate e verosimilmente pronte per la vendita al dettaglio.

Il sospetto che potesse esserci altro all’interno dell’appartamento ha spinto gli operatori a eseguire un’ulteriore verifica. All’interno era presente un 23enne del posto, già sottoposto agli arresti domiciliari e anch’egli con precedenti specifici.

La perquisizione ha permesso di rinvenire una busta contenente circa 20 grammi di cocaina e un bilancino di precisione, tipico strumento utilizzato per il confezionamento delle dosi.
Per il 23enne è scattato l’arresto, mentre il 20enne è stato denunciato a piede libero.

Entrambi dovranno ora rispondere del reato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
La Questura di Napoli fa sapere che i controlli proseguiranno nei prossimi giorni, con particolare attenzione alle aree ritenute più sensibili al fenomeno dello spaccio.

Napoli, via Brin abbandonata al degrado: l’ex opificio crollato diventa rifugio per spaccio e disperazione

Napoli – Da simbolo di archeologia industriale a epicentro del degrado urbano. L’ex opificio di via Brin, un tempo cuore produttivo della zona orientale di Napoli, oggi è un rudere pericolante che minaccia la sicurezza pubblica e alimenta un clima di paura.

Il deputato Francesco Emilio Borrelli, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, ha lanciato un nuovo allarme sulla situazione: “Siamo di fronte all’ennesimo caso di totale abbandono e irresponsabilità istituzionale – denuncia –. L’immobile è diventato una discarica a cielo aperto e un rifugio per tossicodipendenti e sbandati”.

La struttura, privata e già in parte crollata tra la primavera e l’autunno scorsi, versa in condizioni disastrose. Già dagli anni Ottanta, dopo la chiusura delle attività industriali, nessuno ha più messo mano alla manutenzione. Oggi quel che resta dell’opificio è un pericolo statico che ha portato al sequestro e alla chiusura di Traversa Brin, con conseguenti disagi per residenti e automobilisti.

Nonostante il sequestro e i sigilli, la situazione è precipitata. Lo scheletro dell’edificio è stato occupato abusivamente: all’interno si accampano persone senza fissa dimora, molte delle quali – secondo le denunce dei residenti – consumano droga e alimentano episodi di microcriminalità. “Di notte – raccontano gli abitanti – si sentono rumori, urla, e si vedono movimenti sospetti. Abbiamo paura a passare di lì anche di giorno”.

Borrelli punta il dito contro l’inerzia del Comune e l’assenza dei proprietari, che da decenni lasciano marcire la struttura. “Non è accettabile che un edificio pericolante diventi un bivacco e una minaccia per chi vive nella zona. Il Comune deve agire, bonificare e mettere in sicurezza, ma anche sanzionare i responsabili dell’abbandono”, attacca il deputato.

Il parlamentare annuncia inoltre una nuova iniziativa: “Presenterò un’interrogazione urgente per sapere quali azioni coattive l’Amministrazione intenda intraprendere contro i proprietari e quali tempi prevede per la messa in sicurezza definitiva dell’area. Via Brin deve essere restituita ai cittadini”.

Nel frattempo, i residenti continuano a convivere con un panorama di macerie, degrado e paura, mentre l’ex opificio resta il simbolo amaro di una Napoli che dimentica i suoi luoghi e lascia marcire i suoi pezzi di storia.

Napoli, nasce l'Osservatorio contro il degrado: un'alleanza tra istituzioni per mappare le zone a rischio

Napoli- Si è insediato questa mattina a Napoli l'Osservatorio regionale per il contrasto al degrado urbano e all'esclusione sociale, un organismo strategico voluto dal Ministero dell'Interno per affrontare le emergenze territoriali attraverso un approccio coordinato tra istituzioni e società civile.

La riunione inaugurale, presieduta dal Prefetto Michele di Bari, ha riunito un parterre istituzionale di alto profilo: dalla Procuratrice della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni Patrizia Imperato al Vice Sindaco di Napoli Laura Lieto, passando per i vertici delle forze di polizia, rappresentanti della magistratura, dei ministeri competenti e del terzo settore.

Una macchina operativa contro i divari urbani

L'Osservatorio, istituito dal decreto-legge 123/2023 e disciplinato dal decreto ministeriale del giugno 2024, si propone come centro nevralgico per la raccolta e l'analisi di dati quali-quantitativi sulle aree metropolitane più critiche.

L'obiettivo dichiarato: individuare con tempestività i focolai di disagio economico, criminalità ed emarginazione sociale per offrire risposte concrete agli enti locali.

"Non sarà un semplice tavolo di confronto burocratico", ha spiegato il Prefetto Di Bari illustrando le linee metodologiche. "L'organismo opererà con una composizione flessibile, coinvolgendo di volta in volta gli attori più adatti a formulare soluzioni efficaci per ogni specifica criticità territoriale".

Dal capoluogo partenopeo a tutta la regione

Una delle peculiarità dell'Osservatorio risiede nella sua natura itinerante: sono già previste riunioni operative presso le altre Prefetture campane, garantendo così una copertura capillare del territorio regionale. Un modello che punta a superare le logiche centraliste per abbracciare una visione policentrica del contrasto al degrado.

Al tavolo siedono rappresentanti di peso: dall'ISTAT all'Ufficio scolastico regionale, dall'ANCE alla UIL, fino al Forum del Terzo settore e alla Fondazione Valenzi. Una rete istituzionale e sociale che intende tradurre i dati statistici in politiche concrete per ridurre i divari urbani e promuovere una crescita inclusiva.

Tutti i partecipanti hanno espresso piena condivisione degli obiettivi, dando il via a un lavoro di analisi approfondita dei fenomeni critici che attanagliano le periferie e le zone più fragili della Campania.

PlayStation 5: il sogno si trasforma in una trappola digitale. Bloccato un "fake vendor" di 22 anni

PlayStation 5: il sogno si trasforma in una trappola digitale. Bloccato un "fake vendor" di 22 anni.

Catenaccio:
Dall'offerta imperdibile online alla fregatura: un cittadino di Marzano Appio paga 230 euro e non riceve nulla. I Carabinieri smascherano il giovanissimo truffatore, già noto per raggiri sul web.

Sviluppo dell'articolo:

MARZANO APPIO (CE) – Una console next-gen a un prezzo stracciato. L’annuncio su un noto portale di compravendite online sembrava la risposta ai suoi desideri. Si è rivelato, invece, l’inizio di un inganno perfetto. La vicenda, che ha per protagonista un cittadino di Marzano Appio, è finita nel mirino dei Carabinieri della stazione locale, che hanno scoperto una truffa da 230 euro e denunciato un 22enne del Lazio, già recidivo per reati analoghi.

Tutto è iniziato con un click. L’uomo, attratto dall’offerta vantaggiosa per una Play Station 5, ha contattato il presunto venditore. Convinto dall’affare, non ha esitato a effettuare un bonifico bancario dell’intera somma, 230 euro. Dopo il versamento, però, il silenzio. Della console promessa, così come del venditore, non c'è stata più traccia.

Accortosi di essere caduto in una rete, la vittima ha sporto denuncia. I militari dell’Arma hanno così avviato un’indagine precisa, seguendo la scia digitale del denaro attraverso complesse verifiche informatiche e bancarie. Il lavoro di schermo ha permesso di risalire all’identità del presunto truffatore: un giovane di appena 22 anni, residente nel Lazio, il cui nome era già noto alle Forze dell’Ordine per aver messo a segno truffe con le stesse modalità.

Il ragazzo è stato quindi denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa. L’episodio non è che l’ultimo anello di una catena di frodi online in costante crescita, un fenomeno che colpisce un numero sempre maggiore di utenti, attratti da offerte irripetibili che si rivelano esche per pescare denaro facile.

I Carabinieri, con questo intervento, rinnovano il monito alla vigilanza. Le raccomandazioni sono chiare: diffidare sempre da annunci con prezzi troppo bassi, verificare con attenzione l’identità e la reputazione del venditore e, fondamentale, utilizzare sempre metodi di pagamento sicuri e tracciabili offerti dalle piattaforme stesse, che possono offrire una protezione e una possibilità di rimborso in caso di raggiro. Perché nel mercato online, a volte, l’affare del secolo è solo una finzione.

Regionali Campania, Roberto Fico a Scafati per sostenere il capolista Annunziata

scafati - Il candidato presidente alla Regione Campania arriva a Scafati per un incontro con Alfonso Annunziata, capolista in provincia di Salerno della lista 'Roberto Fico Presidente'.

Domani, sabato 8 novembre, appuntamento alle ore 19, presso la biblioteca comunale “Francesco Morlicchio” dove il leader della coalizione progressista presenterà il programma di rilancio per la provincia di Salerno e l'Agro nocerino sarnese attraverso la candidatura di Alfonso Annunziata.

L'avvocato civilista scafatese che in queste settimane di campagna elettorale ha lanciato il messaggio “L'alternativa esiste. La sfida è adesso. Non io, noi”, ha puntato il suo programma su sanità, ambiente, governo del territorio e mobilità pubblica.

Classe 1976, Alfonso Annunziata è un avvocato civilista cresciuto a Scafati, attivista da sempre nel mondo della sinistra e dell’ANPI. Presidente della sezione “Bernardino Fienga” dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani di Scafati, Annunziata si è sempre battuto per la difesa e la promozione della memoria della Resistenza ed i valori democratici, portandoli anche nelle scuole come occasione di crescita civile.

“Credo in una politica che cambi davvero le cose, che metta al centro i più deboli e che guardi al futuro con coraggio” ha dichiarato Alfonso Annunziata “La politica non è un atto individuale, ma un progetto collettivo al servizio della comunità. Con questo spirito ho scelto di candidarmi come capolista della lista ‘Roberto Fico Presidente' nel collegio della provincia di Salerno alle elezioni regionali della Campania del 23 e 24 novembre 2025”.

Le battaglie civili sono la priorità di Alfonso Annunziata, come avvocato ha difeso i comitati cittadini nella lotta contro la discarica di Cava Sari di Terzigno, alle pendici del Vesuvio, a tutela del territorio, dell’ambiente e della salute. Si è speso nella sua militanza civica e politica  per il disinquinamento del Sarno e per il pronto soccorso di Scafati.

Con il Movimento Rigenera, inoltre, ha promosso una proposta di legge con 13.000 firme per affrontare la crisi climatica e costruire giustizia ambientale e sociale.

“La mia candidatura nasce dall’Agro nocerino-sarnese, il territorio da cui provengo e che rappresenta bene le sfide che colpiscono la regione e la nostra provincia: emergenze ambientali, sanità in affanno, disuguaglianze sociali, lavoro precario, mobilità difficile. Il nostro impegno è concreto e con obiettivi precisi. Vincere in Campania significherà cambiarla e farne un modello di rinascita per il Mezzogiorno.“

Un programma ambizioso che sarà spiegato meglio nell’incontro di sabato 8 novembre alla biblioteca comunale “Francesco Morlicchio” di Scafati.

Blitz anti-droga al Mercato: 151 pillole psicotrope e soldi "sporchi", arrestato 25enne marocchino

Napoli - Proseguono senza sosta i servizi straordinari voluti dalla Questura partenopea per arginare il dilagante fenomeno del traffico di sostanze stupefacenti, che da anni attanaglia i vicoli e le piazze della città.

E ieri sera, in una delle zone più calde del centro storico, gli agenti hanno messo a segno un colpo decisivo: l'arresto di un 25enne originario del Marocco, noto alle forze dell'ordine per precedenti penali e privo di un regolare permesso di soggiorno.

L'operazione, condotta dal Commissariato Vicaria-Mercato, ha preso vita proprio nel cuore pulsante del Mercato, in Via Nolana, arteria simbolo di vitalità ma anche di ombre criminali.

Erano da poco passate le ore serali quando la Volante della Polizia ha avvistato il giovane in compagnia di un gruppetto di persone, intente in un colloquio furtivo e sospetto.

Il 25enne, accorgendosi della presenza degli uomini in divisa, non ha esitato un istante: ha tentato una fuga precipitosa, zigzagando tra i passanti e le bancarelle del mercato ancora affollate.

Ma la reazione degli agenti è stata fulminea. Bloccato a pochi metri di distanza, è stato perquisito sul posto, rivelando un arsenale che non lascia adito a dubbi: 151 compresse di un farmaco classificato come sostanza stupefacente o psicotropa – probabilmente un oppioide o un ansiolitico abusato per effetti euforizzanti, il tipo di "pillola magica" che circola nei circuiti underground per alterare la mente e il corpo.

Al suo fianco, inoltre, 70 euro in banconote di piccolo taglio, il classico "provento" di una giornata di pusher, pronto per essere reinvestito nel giro.Per il giovane, non c'è stato scampo.

Arrestato con l'accusa di detenzione illecita di sostanze stupefacenti, è stato condotto negli uffici del Commissariato per le formalità di rito. Il pm di turno ha convalidato l'arresto, e ora il 25enne attende il processo: la sua posizione irregolare sul territorio nazionale aggrava ulteriormente il quadro, aprendo la porta a misure di espulsione una volta scontata la pena.

Questo episodio non è isolato, ma si inserisce in una strategia più ampia della Questura di Napoli, che negli ultimi mesi ha intensificato i presidi nelle aree a rischio come il Rione Sanità, i Quartieri Spagnoli e proprio il Mercato.

Solo nell'ultimo quadrimestre, le operazioni anti-droga hanno portato a oltre 200 arresti e al sequestro di chilogrammi di hashish, cocaina e pillole sintetiche, in un contesto in cui il consumo di psicofarmaci abusati sta esplodendo tra i giovani, con rischi per la salute pubblica che l'allarme delle autorità non smette di lanciare.

Via Nolana, con le sue strade affollate di giorno e ombrose di notte, rimane un fronte caldo: qui, tra il folklore del mercato e l'ombra della camorra, lo spaccio si mimetizza tra la folla.

Le indagini proseguono per identificare i complici del 25enne, quali i suoi fornitori, clien ti e per conto di spacciava, con la speranza che questo blitz sia solo l'inizio di una retata più ampia.

Truffano 30mila euro ad anziana a Maiori: arrestati due napoeltani

A Maiori, un'anziana è caduta nella trappola della telefonata-inganno. Dopo mesi di indagini, i Carabinieri hanno arrestato due persone, ora ai domiciliari, accusate di averle sottratto tutti i risparmi.

Un raggiro crudele che fa leva sugli affetti più cari per sottrarre i risparmi di una vita intera. È accaduto a Maiori, nel cuore della Costiera Amalfitana, dove un'anziana signora è stata vittima della famigerata "truffa del finto nipote", vedendosi portare via ben 30.000 euro in contanti.

La vicenda, risalente allo scorso luglio, ha seguito un copione tristemente noto. Tutto è iniziato con una telefonata sul telefono fisso di casa: dall'altro capo del filo, una voce concitata che si è spacciata per l'amato nipote. Il truffatore ha raccontato di trovarsi in gravi difficoltà e di aver bisogno urgentemente di soldi per pagare una multa, precisando che un incaricato sarebbe passato a breve a ritirare la somma direttamente sotto casa.

L'anziana, spaventata e indotta in errore dalla finta situazione di emergenza, non ci ha pensato due volte. Ha raccolto tutti i risparmi che custodiva gelosamente in casa ed è scesa in strada, dove ha consegnato il denaro nelle mani di uno sconosciuto, convinta di stare aiutando il proprio nipote.

Una volta scoperto l'inganno, è scattata la denuncia, che ha dato il via a meticolose indagini da parte dei Carabinieri della Stazione di Maiori e dell'Aliquota Operativa della Compagnia di Amalfi.

I militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Salerno, hanno ricostruito i movimenti dei malviventi, riuscendo a identificare i presunti responsabili. Sulla base dell'ipotesi accusatoria, il Giudice per le Indagini Preliminari (Gip) del Tribunale di Salerno ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di D.C. e P.D.V., indagati per truffa aggravata.

Emanuele ucciso a 14 anni: 12 anni dopo, il processo si ribalta. Il Pg chiede assoluzione per legittima difesa

NAPOLI –Dodici anni sono passati, ma il nome di Emanuele Di Caterino, quel ragazzino di appena 14 anni ucciso ad Aversa in una sera d’aprile del 2013, continua a riemergere come una ferita mai rimarginata.

Questa volta non nei ricordi di chi lo amava, ma tra le carte di un’aula di giustizia, dove si sta riscrivendo – forse per l’ultima volta – la storia di quella morte.

Nel silenzio teso dell’aula della Corte d’Assise d’Appello di Napoli, il sostituto procuratore generale Valter Brunetti ha chiesto un verdetto che nessuno si aspettava: l’assoluzione di Agostino Veneziano, l’unico imputato per l’omicidio, che all’epoca aveva diciassette anni.

Oggi di anni ne ha ventinove. È libero, lavora, vive lontano dai riflettori. Ma la sua vita resta legata a quella lama che, dodici anni fa, spezzò quella di Emanuele.

Brunetti ha parlato per poco più di un quarto d’ora, ma le sue parole hanno avuto il peso di una sentenza. Secondo il magistrato, Veneziano non uccise per odio, ma per difendersi.
Un gesto di legittima difesa, maturato – dice – nello stesso contesto concitato che portò al ferimento degli amici di Emanuele, gli stessi che, dopo aver visto il corpo del loro compagno crollare, avevano rincorso il giovane con rabbia, lanciandogli contro un casco.

«Non fu un’aggressione, ma una reazione istintiva», ha spiegato il Pg, chiedendo di estendere anche all’omicidio la sentenza di assoluzione già ottenuta da Veneziano in un secondo processo per le lesioni.

Ma chi conosce quella storia sa che la verità, almeno in apparenza, non è mai stata semplice.

Per la famiglia Di Caterino, difesa dagli avvocati Maurizio Zuccaro e Sergio Cola, l’ipotesi della legittima difesa è "un insulto alla memoria di Emanuele".

"Fu colpito dritto per dritto alle spalle – ricordano i legali – come accertò l’autopsia. Nessuna colluttazione, nessuna minaccia: solo un ragazzo che cercava di fuggire".

Due ricostruzioni che si fronteggiano da oltre un decennio. Da una parte, il racconto di chi vede in Veneziano un adolescente impaurito che reagì a un’aggressione di gruppo. Dall’altra, quello di chi non riesce ad accettare che la lama conficcata nella schiena di un quattordicenne possa essere frutto di difesa.

In aula, Veneziano è rimasto in silenzio. Lo sguardo basso, le mani intrecciate. Come se ogni parola potesse risvegliare i fantasmi di quella sera.

La Corte si pronuncerà a metà dicembre, mettendo forse la parola fine a una vicenda che ha attraversato due epoche, due vite e un dolore rimasto sospeso

Ma in attesa della sentenza, una domanda continua a bruciare: Emanuele morì per un errore, o per una scelta?

Napoli, dramma al Vomero: coppia travolta sulle strisce

Napoli –Tensione e paura al Vomero, dove una coppia di anziani è stata travolta da un’auto mentre attraversava sulle strisce pedonali in via Simone Martini. L’incidente è avvenuto ieri e ha causato ferite gravissime all’uomo, di 93 anni, ora ricoverato in ospedale in codice rosso e in pericolo di vita. Meno serie, ma comunque significative, le ferite riportate dalla moglie che lo accompagnava.

Secondo le prime ricostruzioni, l’anziana coppia stava attraversando regolarmente quando il veicolo li ha investiti. A differenza di molti episodi analoghi registrati in città negli ultimi mesi, il conducente dell’auto non è fuggito: si è immediatamente fermato, scendendo dalla vettura per prestare aiuto e allertare i soccorsi.

Sul posto è intervenuta una pattuglia della polizia municipale della sezione Vomero, che ha proceduto al sequestro del veicolo e al ritiro della patente dell’automobilista, come previsto dalle normative in caso di incidenti con feriti gravi.

Gli agenti stanno ora lavorando per ricostruire con precisione la dinamica dell’investimento. Saranno fondamentali le testimonianze, eventuali riprese dalle telecamere della zona e gli accertamenti tecnici utili a stabilire la velocità dell’auto al momento dell’impatto.

L’episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale nelle aree pedonali del quartiere e, più in generale, sulla necessità di interventi strutturali e campagne di sensibilizzazione per ridurre i rischi per i più vulnerabili, come anziani e bambini.

Addio a Willy David, l’anima discreta del Neapolitan Power

Produsse Pino Daniele e Avitabile: se ne va a 77 anni uno dei protagonisti silenziosi della musica italiana

Considerato uno dei pilastri del movimento musicale che portò Napoli al centro della scena internazionale tra fine anni ’70 e primi ’80, Willy David fu l’uomo dietro alcuni dei dischi più amati di Pino Daniele: da “Pino Daniele” (1979) a “Nero a metà” (1980), da “Vai mo’” (1981) a “Bella ’mbriana” (1982) fino a “Musicante” (1984). Con la sua etichetta Costa Est, contribuì a definire il suono meticcio e vitale che fuse blues, funk, jazz e radici mediterranee.

Produttore riservato ma determinato, David fu anche un talent scout d’eccezione. Lavorò con altri protagonisti del Neapolitan Power come Enzo Avitabile, Tullio De Piscopo, Nino Buonocore e Tony Esposito, dando forma a brani diventati parte della memoria collettiva come “Kalimba de luna”, “Andamento lento” o “Soul Express”.

Ma la sua influenza andò oltre Napoli. Parallelamente alla scena partenopea, collaborò con grandi nomi della musica italiana tra cui Lucio Battisti, Gino Paoli, Gianna Nannini e Andrea Mingardi. La sua sensibilità musicale e la capacità di intrecciare sonorità diverse gli valsero il rispetto di artisti e colleghi di ogni generazione.

Con la morte di Willy David, la musica italiana perde un artigiano del suono, un uomo che preferiva il microfono spento alla ribalta, ma che con discrezione e visione seppe dare voce a un’epoca indimenticabile.

Catturato a Milano il figlio adottivo del boss Tommaso Fezza

milano  I Carabinieri hanno messo fine alla latitanza di Vincenzo Petranovic, 31 anni, ritenuto un nome di spicco e referente nel Milanese della temuta cosca Fezza-De Vivo di Pagani, in quanto figlio adotivo del boss Tommaso Fezza. L'arresto è avvenuto a Baranzate, nell'hinterland di Milano, dove l'uomo si nascondeva.

Petranovic era ricercato in virtù di due distinte ordinanze di custodia cautelare emesse dalle autorità giudiziarie campane. La prima, dal G.I.P. di Salerno, lo riguarda per il reato di associazione mafiosa, confermando i suoi stretti legami con il clan noto per le sue attività illecite che spaziano dal narcotraffico alle estorsioni.

La seconda, più grave, è relativa a un tentato omicidio avvenuto lo scorso 30 luglio a Castellammare, su cui stava indagando il G.I.P. di Torre Annunziata. La giovane vittima era alla guida, quando contro la sua auto vennero esplosi quattro colpi di arma da fuoco. Riuscì a fuggire, ma andò a schiantarsi contro una macchina in sosta.

A quel punto in tre lo raggiunsero e lo colpirono con calci, pugni e una mazza da baseball. Le indagini sul tentato omicidio, affidate al commissariato di Castellammare e coordinate dalla procura di Torre Annunziata, hanno portato il 25 ottobre all'emissione da parte del gip di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre persone, due delle quali arrestate alla fine del mese scorso.

L'operazione dei militari dell'Arma ha permesso di chiudere il cerchio su un elemento ritenuto fondamentale per le dinamiche criminali della cosca, che aveva trovato rifugio nel Milanese, lontano dai luoghi d'origine, probabilmente per sfuggire alla pressione investigativa. Il suo rintraccio e arresto sottolinea l'attenzione delle forze dell'ordine nel contrastare la penetrazione dei clan mafiosi anche al di fuori dei loro territori tradizionali.

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