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Spaccio di crack a Casapulla, arrestato 51enne: preso anche il fornitore già ai domiciliari

A Casapulla, l'arresto di un 51enne per spaccio di crack e la denuncia del suo fornitore già agli arresti domiciliari evidenziano la crescente attenzione delle forze dell'ordine nel contrastare un fenomeno che tocca anche le comunità più piccole, rivelando così un problema di portata più ampia.

Casapulla– Nella notte tra lunedì e martedì, i Carabinieri della Stazione di San Prisco hanno arrestato un 51enne di Caserta per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e denunciato il suo fornitore, un 43enne della stessa città già sottoposto agli arresti domiciliari.

L’operazione è scattata a Casapulla, in via San Giovanni, dove i militari hanno intercettato il 51enne subito dopo aver ceduto a un acquirente due dosi di crack, per un peso complessivo di 0,4 grammi. A seguito del controllo, i Carabinieri hanno proceduto a una perquisizione personale, trovando addosso all’uomo 40 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio.

Il fornitore già ai domiciliari

Gli accertamenti condotti dai militari hanno permesso di risalire al fornitore del 51enne: un 43enne di Caserta già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione. I Carabinieri hanno effettuato una perquisizione domiciliare presso la sua casa, dove hanno rinvenuto un’ulteriore dose di crack del peso di 0,1 grammi.

Il 51enne è stato dichiarato in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e tradotto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. Il 43enne, invece, è stato deferito in stato di libertà per concorso nel reato di spaccio, nonostante la misura restrittiva già in atto.

L’intervento rientra nell’ambito dei più ampi servizi di controllo del territorio disposti dai Carabinieri per contrastare lo spaccio di droga, in particolare nelle aree a maggiore criticità del Casertano. L’arresto di un soggetto già noto alle forze dell’ordine e la denuncia del suo fornitore, già sottoposto a misura cautelare, confermano l’attenzione costante dei militari sul fenomeno dello spaccio di sostanze pesanti come il crack, anche in contesti urbani di piccole e medie dimensioni.

Amore e Misteri nel Ventre di Napoli: il Gran Finale con De Giovanni

Nel cuore di Napoli, il rione Cavone si prepara a svelare i suoi misteri in un finale di festival che celebra l'autenticità e la bellezza di una città intrisa di storia, con Maurizio De Giovanni come testimone di un amore che attraversa epoche e emozioni.

Napoli – Un viaggio nel cuore nascosto e autentico della città, tra fondaci dimenticati e atmosfere sospese nel tempo, per concludere in bellezza un festival di successo.

Si chiude con un’immersione nel rione Cavone il ciclo “I Misteri di Napoli”, la serie di otto percorsi guidati nella Napoli sacra e misteriosa organizzata dall’assessorato al Turismo del Comune nell’ambito di “Vedi Napoli Sacra e Misteriosa e poi torni”.

Ad arricchire l’ultimo, affascinante tour, due appuntamenti speciali con il protagonista indiscusso del noir partenopeo: Maurizio De Giovanni.

Il festival, finanziato dalla Regione Campania, si congeda dal pubblico esplorando forse l’area più intatta e suggestiva del centro storico: il Cavone, tra l’Infrascata, Limpiano e Pontecorvo.

Un luogo dove scorre una vena d’acqua sotterranea e il tempo sembra essersi fermato all’Ottocento, tra costoni di tufo, fondaci e antiche case militari di epoca spagnola, miracolosamente scampate all’ondata del Risanamento. Le visite, a cura della Fondazione Il Canto di Virgilio, sono in programma venerdì 26 e sabato 27 dicembre alle 10, e domenica 28 dicembre alle 9.30 e alle 11.30, con ritrovo in piazzetta Saverio Correra.

«Siamo orgogliosi di questo gran finale nel cuore pulsante e meno noto della nostra città», ha dichiarato l’assessora al Turismo Teresa Armato. «Questo ciclo è stato un atto d’amore verso la Napoli più autentica.

Qui, tra fondaci e costoni tufacei, si respira l’atmosfera dell’Ottocento napoletano. In più, ci aspettano gli eventi con Maurizio De Giovanni, che stanno già appassionando centinaia di persone».

Gli eventi con lo scrittore sono infatti il clou della chiusura. Sabato 27 dicembre, dalle 19, al Teatro Bolivar, De Giovanni sarà protagonista di un doppio appuntamento. Si inizia con “Il mistero e il sacro dell’amore”, un dialogo con il critico e divulgatore Stefano Valanzuolo per indagare il sentimento più universale nelle sue sfumature sacre e quotidiane.

A seguire, andrà in scena lo spettacolo di teatro musicale “L’antico amore”, scritto e interpretato da De Giovanni con Marianita Carfora, Alfredo Mundo, Alessio Sica, Marco Zurzolo e Rocco Zaccagnino, per la regia di Annamaria Russo.

A chiudere il cerchio delle emozioni, due concerti della Fondazione Il Canto di Virgilio: venerdì 26 dicembre alle 20 nella Chiesa di Sant’Anna alle Paludi con “Ch’io moro mirando a te” di Raffaello Converso, e il gran finale martedì 30 dicembre alle 12 nella Sala Scarlatti del Conservatorio di San Pietro a Majella con “La spiritualità vocale del ‘700 napoletano”, affidata alle giovani voci dell’istituto musicale. Un viaggio conclusivo tra le pieghe più segrete di una città che non smette di stupire.

Sangue all’alba sul lungomare di Salerno: 40enne accoltellato, è gravissimo

L'alba ha portato con sé una scossa di violenza a Salerno, dove un uomo di 40 anni è stato trovato gravemente ferito sul lungomare, un luogo solitamente tranquillo, mentre le indagini si intensificano per scoprire le motivazioni dietro a questo attacco brutale.

Salerno – Un’alba di violenza ha scosso il cuore di Salerno. Intorno alle 5:00 di questa mattina, 23 dicembre, un uomo di 40 anni è stato rinvenuto in una pozza di sangue nei pressi di un noto bar sul lungomare cittadino.

L’uomo, raggiunto da una furia di colpi sferrati con un'arma da taglio, è ora ricoverato in condizioni critiche presso l'ospedale "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona".

A lanciare l'allarme sono stati alcuni passanti che hanno notato il corpo riverso a terra. All'arrivo dei sanitari del 118, lo scenario apparso era dei più drammatici: il 40enne presentava oltre 15 ferite da taglio concentrate nella zona dell'addome, segno di un attacco violento e probabilmente mirato. Trasferito d'urgenza al nosocomio di via San Leonardo, il ferito è stato immediatamente sottoposto a un delicato intervento chirurgico. La prognosi resta riservata.

Sul luogo dell'aggressione sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Salerno, che hanno transennato l'area per effettuare i rilievi scientifici. Al momento non è stata rinvenuta l'arma del delitto, ma gli inquirenti stanno setacciando le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, pubbliche e private, per identificare l'autore (o gli autori) del ferimento.

Resta da chiarire il movente: i militari non escludono alcuna pista, dalla lite degenerata nel sangue fino al regolamento di conti. Nelle prossime ore potrebbero essere ascoltati potenziali testimoni che gravitavano nell'area del lungomare alle prime luci del mattino

Folle inseguimento a Castel Volturno: rumeno senza patente tenta la fuga dai carabinieri

Un inseguimento che ricorda i film d'azione ha scosso le strade di Castel Volturno, rivelando un clima di tensione e controllo da parte delle forze dell'ordine, mentre un 39enne rumeno ha scelto la fuga, segnando un nuovo capitolo nelle operazioni di sicurezza locali.

Castel Volturno – Un inseguimento da film per le strade tra Castel Volturno e Mondragone si è concluso con due denunce e un sequestro. Protagonista un 39enne di nazionalità rumena, domiciliato a Mondragone, che alla vista dei carabinieri ha accelerato invece di fermarsi, innescando una fuga durata circa due chilometri.

I fatti risalgono a un servizio di controllo del territorio condotto dai carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone. I militari stavano perlustrando via Stanislao Lista quando hanno notato transitare una BMW con a bordo due persone. All'intimazione dell'alt, il conducente ha premuto sull'acceleratore, dando il via a un inseguimento che si è snodato lungo le strade della zona.

La corsa si è conclusa in viale Antonella, nel comune di Mondragone, dove il 39enne ha abbandonato l'auto tentando di dileguarsi a piedi. I carabinieri sono riusciti a bloccare entrambi i fuggitivi e hanno proceduto alla perquisizione.

Il bilancio dell'operazione è pesante per l'uomo: denunciato in stato di libertà per resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di sottoporsi agli accertamenti etilometrici e tossicologici, e per guida senza patente reiterata nel biennio. Anche la passeggera, una 35enne di Mondragone, è stata denunciata per resistenza a pubblico ufficiale.

Durante la perquisizione, sulla donna è stata rinvenuta sostanza stupefacente del tipo hashish per un peso complessivo di 0,51 grammi. Per questo motivo è stata segnalata alla Prefettura di Caserta per detenzione di sostanza stupefacente per uso personale.

L'autovettura BMW è stata posta sotto sequestro e affidata a una ditta convenzionata. L'operazione si inserisce nel quadro dei servizi mirati al contrasto dei reati sul territorio, intensificati dalle forze dell'ordine nell'area domiziana.

Iffhs incorona Luis Enrique: è il miglior tecnico del 2025. Maresca secondo, Conte sesto

Luis Enrique, insignito dal premio Iffhs come miglior tecnico del 2025, segna un trionfo che esalta non solo le sue capacità, ma anche il dominio del Paris Saint-Germain, rafforzando le aspettative per la prossima stagione e galvanizzando tifosi e avversari in un panorama calcistico sempre più.

Luis Enrique è il miglior allenatore per club del 2025 secondo l’Iffhs, la Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio. Per il tecnico del Paris Saint-Germain si tratta della seconda affermazione in carriera, dopo il riconoscimento conquistato nel 2015 ai tempi del Barcellona.

Un premio che arriva al termine di una stagione dominante, chiusa con sei trofei in bacheca: Ligue 1, Coppa di Francia, Supercoppa francese, Champions League, Supercoppa Europea e Coppa Intercontinentale. Numeri e risultati che hanno reso la vittoria praticamente inevitabile e che certificano il dominio del Psg anche sul piano internazionale.

Alle spalle di Luis Enrique si piazza Enzo Maresca, protagonista di un’annata di altissimo livello alla guida del Chelsea, mentre il terzo posto va a Hansi Flick, tornato a lasciare il segno sulla panchina del Barcellona.

L’Italia si conferma comunque ben rappresentata nella Top 10. Antonio Conte chiude al sesto posto, premiato per l’impatto e la continuità del suo lavoro, mentre Simone Inzaghi si piazza settimo, a conferma della considerazione internazionale per il percorso europeo e nazionale delle sue squadre.

Napoli tra piazze e teatri: la magia dei concerti di Capodanno

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Napoli si prepara a festeggiare il nuovo anno con una sinfonia di musica e cultura che avvolge piazze e teatri, trasformando ogni angolo in un palcoscenico vibrante, dove la tradizione musicale si incontra con nuove sonorità per un'esperienza indimenticabile.

Napoli non è mai stata una città che accoglie il nuovo anno in silenzio. La notte di San Silvestro e i giorni che la precedono si trasformano in un grande spettacolo collettivo di musica, cultura e festa: concerti Capodanno Napoli che attraversano piazze, lungomare e teatri storici, creando un’esperienza intensa per residenti e visitatori. Qui la musica non è solo sottofondo alla festa, ma protagonista assoluta di una celebrazione che fonde tradizione e innovazione, suoni popolari e inediti progetti artistici.

Una lunga festa diffusa tra Piazza del Plebiscito e il Lungomare

Al centro degli eventi musicali Napoli c’è, da sempre, Piazza del Plebiscito. La grande piazza simbolica della città si trasforma nella cornice del concertone di Capodanno, un evento aperto e gratuito che prende il via già nelle prime ore della sera del 31 dicembre e prosegue fino a oltre l’una di notte. Il palco, normalmente allestito tra le statue equestri della piazza, ospita artisti di rilievo nazionale e interpreti amati dal pubblico: lo spettacolo, della durata di circa cinque ore, alterna performance di musicisti consacrati e momenti dedicati a nuovi talenti, con un focus che spesso celebra la musica napoletana e i suoi protagonisti storici.

Il fulcro della festa è un grande tributo al patrimonio musicale locale: nell’ultima edizione, ad esempio, la programmazione includeva omaggi a figure come Pino Daniele, autentico simbolo della città, e la partecipazione di star italiane come Loredana Bertè, James Senese e Sal Da Vinci, oltre a performance di artisti emergenti selezionati tramite contest specifici.

Contemporaneamente alla musica live in piazza, il Lungomare Caracciolo si anima di suoni elettronici e dance. Qui, nelle aree tra Rotonda Diaz e Piazza Vittoria, si tiene il “Bit Fest – Back in Town”, una maratona di musica club con DJ set di fama internazionale, come Deborah De Luca e Riva Starr, e numerose consolle che accompagnano la notte fino all’alba. La scenografia unica del Golfo di Napoli e la possibilità di passare da un palco all’altro rendono questo percorso musicale una delle attrazioni più vivaci degli eventi musicali Napoli.

Il punto culminante della festa è sempre la mezzanotte: oltre alla musica, il cielo sul mare si illumina di fuochi d’artificio che vengono sparati da diversi punti della costa, in particolare nei pressi di Castel dell’Ovo e lungo Via Partenope, offrendo uno spettacolo visivo e sonoro che unisce la tradizione dei fuochi al ritmo incalzante dei concerti.

Oltre le piazze: musica e arte nei teatri e negli spazi culturali

Se le celebrazioni all’aperto rappresentano il cuore pulsante dei concerti Capodanno Napoli, la città offre anche una ricca proposta di eventi al chiuso per chi ama la musica classica, la lirica o esperienze più raccolte. Il Teatro di San Carlo, uno dei teatri d’opera più antichi e prestigiosi del mondo, propone ogni anno un programma speciale che può includere concerti sinfonici, opere o matinée dedicate al nuovo anno, spesso pensati come momenti eleganti in cui godere di repertori celebri interpretati da orchestre e cori di livello internazionale.

Accanto al San Carlo, chiese storiche e sale da concerto come quelle presenti nei quartieri del centro storico ospitano eventi di musica sacra, concerti di gospel o performance acustiche. Questi appuntamenti, generalmente offerti con contributi volontari o a ingresso libero, permettono di vivere l’atmosfera di Capodanno con un ritmo più lento e riflessivo, in spazi caratterizzati da acustiche e suggestioni uniche.

Tra le esperienze più apprezzate degli ultimi anni rientrano anche concerti corali e orchestrali di Capodanno, che spesso si tengono la mattina o il primo pomeriggio del 1° gennaio, offrendo un modo elegante e culturale per inaugurare l’anno nuovo all’insegna dell’arte.

Continuare la festa: il primo gennaio e l’esperienza musicale diffusa

I concerti Capodanno Napoli non si esauriscono con la notte del 31 dicembre. Infatti, la tradizione degli eventi musicali Napoli prosegue il 1° gennaio, quando Piazza Municipio ospita il That’s Napoli Live Show. Diretta dal maestro Carlo Morelli, questa esibizione riunisce cori e musicisti in un repertorio misto di classici napoletani e hit internazionali, offrendo mash‑up coinvolgenti che trasformano il primo giorno dell’anno in una celebrazione collettiva della musica e della tradizione locale.

Anche Piazza Vittoria continua ad animarsi dal tardo pomeriggio alla sera con una maratona live che vede protagonisti artisti di diversi generi, accompagnati da band e musicisti di rilievo, confermando che Napoli non smette di suonare neanche dopo il brindisi di mezzanotte.

Questa dimensione diffusa degli eventi, che spaziano dai grandi palcoscenici in piazza alle performance nei teatri e nelle chiese storiche, conferma Napoli come una delle città italiane più attive dal punto di vista musicale durante il Capodanno, capace di offrire un ventaglio di esperienze adatte a tutti i gusti e a tutte le età.

La farsa è finita: Milan-Como non emigra in Australia, si giocherà a San Siro

Dopo settimane di incertezze e ipotesi fantasiose, la partita Milan-Como si giocherà finalmente a San Siro, riportando il buon senso al centro del dibattito calcistico e rassicurando i tifosi su un legame fondamentale con il territorio.

Sipario sulla telenovela Milan-Como. Dopo settimane di ipotesi, smentite e colpi di scena, la partita di Serie A non si giocherà in Australia. L’idea di portare il match a Perth, trasformata progressivamente in una vicenda dai contorni grotteschi, è stata definitivamente accantonata. Milan-Como si disputerà a San Siro, con una data ancora da inserire nel calendario.

La gara era inizialmente prevista l’8 febbraio al Meazza, ma l’impianto sarà occupato per la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Milano-Cortina, in programma il 6 febbraio. Da qui era nata la proposta di spostare l’incontro all’estero, invece di optare per soluzioni più lineari come l’inversione del campo. Una scelta che aveva subito sollevato perplessità, tra logistica estrema, viaggio intercontinentale, fuso orario e temperature proibitive.

L'associazione Codici: "Ha vinto il buon senso, ma..."

Le critiche erano arrivate anche dai protagonisti. Allenatori e giocatori non avevano nascosto il disagio per una trasferta definita apertamente “folle”, mentre sul piano organizzativo la trattativa si era incagliata su nodi sempre più complessi, a partire dalla gestione arbitrale e dalle richieste delle federazioni locali.

Il dietrofront è arrivato nel tardo pomeriggio di lunedì, sancendo il ritorno della partita nel suo contesto naturale. A commentare la decisione è intervenuta l’associazione Codici, che fin dall’inizio aveva contestato l’operazione. “Alla fine ha vinto il buon senso, anche se non si sarebbe dovuto arrivare fino a questo punto”, è la posizione espressa dall’associazione, che parla di diritti dei tifosi finalmente tutelati dopo settimane di incertezza.

Sulla stessa linea il segretario regionale lombardo di Codici, Davide Zanon, che sottolinea come una scelta simile avrebbe dovuto considerare non solo gli aspetti commerciali, ma anche il rispetto per il pubblico, la sostenibilità degli spostamenti e il valore del territorio, soprattutto in un momento in cui Milano e l’Italia saranno al centro dell’attenzione mondiale per le Olimpiadi.

Il motivo della rinuncia "last-minute"

La rinuncia alla trasferta australiana è stata ufficializzata con un comunicato congiunto della Lega Serie A e del governo del Western Australia. “I piani per ospitare a Perth la prima partita ufficiale di un campionato europeo fuori dai confini nazionali sono stati annullati a causa di rischi finanziari non contenibili, condizioni di approvazione onerose e complicazioni dell’ultimo minuto”, si legge nella nota.

Archiviata definitivamente l’ipotesi Perth, resta ora da stabilire quando si giocherà. Il match non potrà disputarsi prima dell’8 febbraio e dovrà trovare spazio in un turno infrasettimanale. L’ipotesi più concreta è quella di metà febbraio, salvo incastri legati agli impegni europei dell’Inter a San Siro. Per il Milan, fuori dalle coppe, non si registrano criticità.

Si chiude così una vicenda che lascia strascichi e interrogativi, ma anche un messaggio chiaro: il calcio può spingersi lontano, ma non fino a perdere il contatto con chi lo vive ogni settimana dagli spalti.

Napoli sogna il 'tripletino', ma per lo scudetto i bookmaker votano ancora Inter

Il Napoli, dopo aver conquistato la Supercoppa Italiana, ha acceso i sogni di un "tripletino" ambizioso, ma i bookmaker vedono l'Inter come la favorita per lo scudetto, evidenziando un'aspettativa alta e una realtà competitiva serrata che incide profondamente sulle speranze dei tifosi azzurri.

Il Napoli continua a vincere e ad alimentare sogni sempre più ambiziosi. Con la Supercoppa Italiana conquistata contro il Bologna, gli azzurri hanno messo in bacheca il secondo trofeo nazionale consecutivo dopo lo scudetto della scorsa primavera, aprendo ufficialmente la corsa a un possibile “tripletino” tutto italiano tra campionato e Coppa Italia.

Un traguardo affascinante, ma tutt’altro che scontato secondo i bookmaker. Le quote raccontano uno scenario in cui il Napoli resta in corsa ma non parte davanti a tutti. Il terzo scudetto in quattro anni viene valutato a 4,50, una cifra che fotografa fiducia moderata e che colloca la squadra di Antonio Conte sullo stesso piano del Milan, entrambe distanti dall’Inter, indicata come favorita assoluta e lanciata verso il titolo.

Diverso il discorso in Coppa Italia, dove il Napoli viene considerato la squadra da battere. Qui le lavagne sorridono agli azzurri, indicati come favoriti davanti all’Inter e con la Juventus più staccata. Un segnale chiaro: se il campionato appare in salita, la coppa nazionale rappresenta una strada concreta per arricchire ancora una stagione già esaltante.

Il percorso universitario per insegnare Diritto ed Economia nella scuola secondaria

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Insegnare Diritto ed Economia significa contribuire alla formazione di studenti capaci di comprendere le regole della società e i principali meccanismi economici che la caratterizzano.

Il Master A46 Mnemosine propone un percorso universitario riconosciuto, flessibile e strutturato, pensato per consentire ai laureati di acquisire o integrare i CFU richiesti per l’accesso alla classe di concorso A-46 (Scienze giuridiche ed economiche).

Il master è organizzato da Mnemosine Ente di Formazione in collaborazione con l’Università UniCamillus – Saint Camillus International University of Health and Medical Sciences di Roma, un ateneo accreditato dal MUR e riconosciuto per la qualità dei propri programmi accademici.

Grazie a questa convenzione, il Master A46 Mnemosine unisce l’esperienza di un ente dedicato alla formazione dei docenti con l’autorevolezza di un’università a respiro internazionale.

L’intero percorso si svolge in modalità online tramite piattaforma e-learning attiva 24 ore su 24, accessibile da qualsiasi dispositivo e progettata per garantire supporto continuo e libertà di studio.

Un percorso pensato per chi vuole insegnare

Il Master A46 Scienze Giuridiche ed Economiche si rivolge ai laureati in Economia, Giurisprudenza o Scienze Politiche interessati all’insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado, oltre che a chi opera già in ambito educativo e desidera aggiornare le proprie competenze.

Il percorso, disponibile in diverse varianti, include moduli dedicati a:

  • diritto pubblico, privato, commerciale e amministrativo;
  • economia politica, politica economica, statistica economica ed economia aziendale.

Le lezioni sono fruibili in qualsiasi momento, accompagnate da dispense, materiali scaricabili, test di autovalutazione e tutor dedicati.

La formazione si conclude con una prova finale in presenza, che prevede la discussione di un elaborato scritto relativo agli argomenti trattati.

Funzionamento e riconoscimento del titolo

Dopo l’iscrizione, Mnemosine fornisce al corsista le credenziali di accesso alla piattaforma e le indicazioni operative.

Il titolo finale, rilasciato dall’Università UniCamillus, è legalmente riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM). Ha validità ai fini di:

  • partecipazione ai concorsi scuola;
  • inserimento o aggiornamento nelle Graduatorie GPS;
  • riconoscimento dei CFU integrativi richiesti per l’accesso alla classe di concorso A-46.

Per una corretta valutazione, è sempre consigliato verificare i requisiti ministeriali vigenti.

Costi e modalità di pagamento

Mnemosine applica una politica di costi trasparenti e consente la rateizzazione senza interessi.

Il Master A46 Mnemosine ha un costo complessivo di € 690, comprensivo di iscrizione, frequenza, esami intermedi, assistenza didattica e prova finale. Sono esclusi i diritti di segreteria relativi al rilascio del certificato o della pergamena.

Grazie alla Promo CT25 è possibile ottenere uno sconto di € 60, con costo finale pari a € 630.

La quota può essere suddivisa in quattro rate:

  1. € 190 al momento dell’iscrizione;
  2. € 160 entro 30 giorni;
  3. € 160 entro 60 giorni;
  4. € 120 entro 90 giorni.

I pagamenti vengono effettuati tramite sistema PagoPA secondo le istruzioni fornite. Ogni versamento viene registrato sulla piattaforma con relativa ricevuta.

Perché scegliere il Master A46 Mnemosine

Il Master A46 Mnemosine consente di strutturare un percorso formativo coerente con gli obiettivi richiesti per l’accesso all’insegnamento nelle discipline giuridico-economiche.

Tra i principali aspetti utili del percorso:

  • integrazione dei crediti universitari necessari per la classe A-46;
  • acquisizione di un titolo universitario riconosciuto;
  • aggiornamento professionale nell’ambito della formazione continua.

Il master non garantisce automaticamente accesso alle graduatorie o al ruolo, poiché tali aspetti dipendono da normative ministeriali e requisiti individuali.

Mnemosine offre assistenza continua durante tutte le fasi del percorso.

Promo CT25 – Formazione completa e assistenza dedicata

Iscrivendosi al Master A46 tramite Promo CT25 si ottiene un servizio informativo e di supporto personalizzato, che include:

  • consulenza sulla classe di concorso adeguata al titolo di laurea;
  • assistenza durante l’iscrizione;
  • monitoraggio costante fino alla prova finale;
  • accesso ai gruppi informativi CT25 con aggiornamenti su concorsi, GPS e percorsi abilitanti (30 CFU e 60 CFU DPCM 2023).

La Promo CT25 facilita l’organizzazione del percorso formativo e offre un contatto diretto con consulenti esperti del settore scolastico.

Conclusione

Il Master A46 Mnemosine rappresenta un percorso universitario strutturato e riconosciuto, utile per chi desidera orientarsi verso l’insegnamento del diritto e dell’economia nella scuola secondaria. La collaborazione con UniCamillus e il supporto informativo della Promo CT25 contribuiscono a rendere più chiaro e supportato ogni passaggio del percorso formativo.

Stangata per i predatori di datteri di mare in Penisola Sorrentina: 5 condanne a Torre Annunziata

Il processo di Torre Annunziata segna un punto cruciale nella lotta contro il bracconaggio ittico, rivelando un sistema organizzato che ha devastato l'habitat marino della Penisola Sorrentina; le pesanti condanne non solo puniscono i responsabili, ma evidenziano anche il grave rischio per la.

Torre Annunziata– Non è stato solo bracconaggio ittico, ma un vero e proprio disastro ambientale. Si chiude con una stangata il processo di primo grado al Tribunale di Torre Annunziata contro la banda accusata di aver sistematicamente distrutto l'habitat marino della Penisola Sorrentina per estrarre il prezioso e vietatissimo dattero di mare.

Dopo quattro anni di dibattimento e ben 37 udienze, i giudici oplontini hanno emesso cinque condanne pesanti, accogliendo l'impianto accusatorio della Procura guidata da Nunzio Fragliasso.

Le condanne e le accuse

La mano dei giudici è stata ferma: 7 anni di reclusione per colui che è stato individuato come il capo dell'organizzazione. Pene severe anche per gli altri quattro imputati, condannati a periodi di detenzione variabili tra i 5 anni e 8 mesi e i 6 anni e 10 mes

i. Il Tribunale ha riconosciuto la sussistenza di reati gravissimi: associazione per delinquere, ricettazione, danneggiamento aggravato, distruzione di bellezze naturali e, soprattutto, disastro ambientale. Gli imputati dovranno inoltre risarcire i danni al Ministero dell'Ambiente, al Ministero delle Politiche Agricole e all'associazione ambientalista Marevivo, costituitisi parti civili.

Un sistema criminale "professionale"

Le indagini, condotte dalla Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia e coordinate dal pm Antonio Barba, hanno svelato un modus operandi di tipo industriale. Il gruppo non agiva a caso, ma operava in "maniera professionale e sistematica", con una precisa ripartizione di ruoli, mezzi e uomini.

Le loro scorribande hanno colpito il cuore dell'Area Marina Protetta, devastando i fondali rocciosi tra Vico Equense, Piano di Sorrento, Meta, Sorrento e Massa Lubrense per estrarre la Lithophaga lithophaga, specie protetta dal 1998 la cui pesca richiede la frantumazione della roccia, desertificando l'ecosistema sottomarino.

L'allarme sanitario: vongole al petrolio

Oltre al danno ecologico, l'organizzazione rappresentava un serio pericolo per la salute pubblica. Dalle carte del processo è emerso un dettaglio inquietante: il gruppo immetteva sul mercato anche vongole veraci (Venerupis decussata) pescate illegalmente nelle acque di Rovigliano, proprio alla foce del fiume Sarno.

Quell'area, classificata come "Zona Proibita", è tristemente nota per l'altissima concentrazione di inquinanti. I molluschi raccolti e venduti erano contaminati batteriologicamente e chimicamente, carichi di idrocarburi e metalli pesanti, trasformandosi in potenziali bombe tossiche sulle tavole dei consumatori ignari.

I numeri dell'operazione restituiscono la misura dello scempio: nel corso delle indagini sono state sequestrate complessivamente 2 tonnellate di datteri di mare e 6 quintali di vongole contaminate.

Napoli, maxi blitz “Natale Sicuro”: sequestrati 3 milioni di articoli pericolosi e falsi

Napoli ha visto il maxi blitz "Natale Sicuro" della Guardia di Finanza, che ha portato al sequestro di oltre 3 milioni di articoli pericolosi e contraffatti, tra cui luminarie non a norma, con l'obiettivo di tutelare la salute dei consumatori e contrastare l'economia sommersa in vista delle.

Napoli – Un fiume di merce illegale, potenzialmente nociva per la salute e destinata a finire sotto l'albero o nelle calze della Befana delle famiglie napoletane.

È un bilancio impressionante quello dell'operazione "Natale Sicuro", condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli: oltre 3 milioni di articoli sequestrati, tra prodotti contraffatti e merce priva dei requisiti minimi di sicurezza.

L'offensiva delle Fiamme Gialle a tutela del mercato e dei consumatori ha portato alla segnalazione di 110 soggetti alle autorità competenti. Nel dettaglio, 62 persone sono state segnalate alla Camera di Commercio per violazioni amministrative, mentre per altre 48 è scattata la denuncia all'Autorità Giudiziaria: dovranno rispondere, a vario titolo, di contraffazione, frode in commercio e ricettazione.

La mappa dei controlli: dal centro alla provincia

I finanzieri hanno setacciato esercizi commerciali e magazzini in un'area vastissima. Nel capoluogo, i controlli si sono concentrati nei quartieri di San Lorenzo, Pendino, Poggioreale, Porto, Mercato e Zona Industriale.

Le operazioni si sono estese anche all'area Nord (Giugliano, Villaricca, Casoria, Casavatore), all'area Vesuviana (Nola, Marano, Palma Campania) e alla zona oplontina e costiera (Torre Annunziata, Castellammare, Sorrento).

Il laboratorio clandestino delle calze "SSC Napoli"

Uno dei colpi più significativi è stato messo a segno dai Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego a Poggioreale. I militari hanno scoperto un vero e proprio opificio del falso, allestito abusivamente in un locale privato.

All'interno, un cittadino italiano aveva organizzato una catena di montaggio illegale con macchine da cucire e da taglio professionali. L'uomo è stato sorpreso mentre confezionava calze della Befana con i loghi contraffatti della SSC Napoli e immagini di personaggi amati dai bambini come Stitch, Barbie e Spiderman. L'intero laboratorio è stato posto sotto sequestro, bloccando un canale di approvvigionamento che avrebbe invaso le bancarelle in vista dell'Epifania.

Dai "Labubu" alle luminarie killer

Tra la merce sequestrata dal 2° Nucleo Operativo Metropolitano figurano i prodotti più richiesti del momento: i pupazzetti "Labubu", carte Pokemon, gadget Barbie e abbigliamento di lusso contraffatto (Louis Vuitton, Gucci, Prada).

Particolarmente allarmante il sequestro di enormi quantitativi di luminarie natalizie. Le catene di luci, prive del marchio CE o con certificazioni false, rappresentavano un serio pericolo per le abitazioni: non essendo a norma, avrebbero potuto causare cortocircuiti, scosse elettriche e incendi domestici.

L'operazione conferma l'impegno della Guardia di Finanza nel contrastare l'economia sommersa che, specialmente durante le festività, danneggia gli imprenditori onesti e mette a repentaglio la sicurezza dei cittadini.

 

Marzano Appio, incendio alla canna fumaria: muore soffocato un uomo di 83 anni

La tragica morte di un uomo di 83 anni a Marzano Appio, asfissiato da un incendio della canna fumaria, riporta alla luce l’importanza della sicurezza domestica e delle verifiche periodiche, un tema che tocca da vicino molte famiglie in un periodo in cui i riscaldamenti sono accesi.

Marzano Appio – Tragedia nella mattinata di martedì 23 dicembre nel comune di Marzano Appio, in provincia di Caserta, dove un uomo di 83 anni ha perso la vita a seguito delle esalazioni di fumo provocate dall’incendio della canna fumaria della sua abitazione.

Secondo una prima ricostruzione, la canna fumaria si sarebbe incendiata improvvisamente, causando uno scoppio e sprigionando una grande quantità di fumo che in pochi minuti ha saturato i locali dell’appartamento. L’anziano, che si trovava all’interno, non è riuscito a mettersi in salvo.

L’allarme è stato lanciato dai vicini, insospettiti dal fumo che fuoriusciva dall’abitazione. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale di Caserta e i sanitari del 118, ma ogni tentativo di soccorso si è rivelato inutile: l’uomo era già deceduto, probabilmente per asfissia.

Le operazioni di messa in sicurezza dell’immobile sono proseguite per diverse ore. Sono in corso accertamenti per chiarire le cause dell’incendio e verificare eventuali problemi strutturali o di manutenzione dell’impianto di evacuazione dei fumi.

Maxi furto di pesce a Sorrento: oltre 220 colpi e danni per 700mila euro

A Sorrento, i carabinieri hanno arrestato due uomini per oltre 220 furti di pesce, causando danni per 700mila euro a una ditta locale; l’indagine, avviata dopo un arresto in flagranza, ha rivelato un meccanismo organizzato di furti notturni, aggravato dall’uso di chiavi duplicate.

Nella mattinata di oggi i carabinieri della Compagnia di Sorrento hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di due uomini, un 60enne di Piano di Sorrento e un 41enne di Torre Annunziata, ritenuti gravemente indiziati di oltre 220 episodi di furto aggravato, commessi in concorso tra loro.

Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica. Le misure sono state eseguite tra Piano di Sorrento, nel Napoletano, e Angri, nel Salernitano.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i fatti si sarebbero verificati a Sorrento tra marzo 2023 e dicembre 2024. I due indagati, entrambi dipendenti di una ditta di commercio ittico del posto, avrebbero sottratto ingenti quantitativi di pescato introducendosi di notte nei locali dell’azienda grazie a un duplicato delle chiavi, ottenuto illecitamente. I furti, centinaia secondo gli inquirenti, sarebbero stati effettuati su ordinazione di un terzo soggetto, incaricato di richiedere la merce e provvedere alla successiva rivendita.

Il danno economico subito dal titolare dell’attività è stato quantificato in oltre 700mila euro, anche in ragione dell’elevato valore del pescato sottratto e dell’utilizzo di mezzi fraudolenti.

Le indagini, condotte dalla Stazione dei carabinieri di Sorrento e coordinate dalla Procura, hanno preso avvio dall’arresto in quasi flagranza di uno dei due indagati, fermato nella notte del 17 dicembre 2024 mentre stava trasportando altra merce rubata. Fondamentale, per gli investigatori, l’analisi dei filmati dei sistemi di videosorveglianza e l’esame dei telefoni cellulari, che avrebbero consentito di ricostruire l’intera sequenza dei furti e attribuirne la responsabilità agli odierni arrestati.

Al termine delle formalità di rito, entrambi sono stati posti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni. Le accuse restano al vaglio dell’autorità giudiziaria.

Castellammare, la Compagnia Oplontis incanta la platea del Teatro Supercinema

Castellammare - Si è conclusa con successo l’immancabile tre giorni prenatalizia per il pubblico stabiese, firmata dalla compagnia Oplontis di Torre Annunziata al Teatro Supercinema.

Protagonista di quest’anno è stata la celebre commedia “Arezzo 29… in tre minuti “ dei fratelli Gaetano e Olimpia Di Maio, eredi di una storica dinastia teatrale.
Un’opera resa celebre da due mostri sacri del teatro napoletano, Luisa Conte e Nino Taranto, che gli attori della compagnia Oplontis – guidati dal regista Leopoldo Speranza – hanno saputo reinterpretare con grande maestria.

Con professionalità e presenza scenica, il cast ha valorizzato la forza espressiva dei personaggi, dominando una scena ricca di situazioni comiche e di tratti umani della quotidianità, in un mix potente di umorismo geniale e autentica teatralità.

La trama dell’opera si è sviluppata in un crescendo di equivoci e malintesi che ha coinvolto parenti, amici e vicini della coppia formata da Salvatore, tassista, e dalla moglie Vincenza, nota usuraia del quartiere. Tra bugie, mezze verità e maldestri tentativi di nascondere un presunto tradimento, Salvatore ha trascinato tutti in scambi di identità e colpi di scena tipici della farsa napoletana, fino ad approdare — con ironia, leggerezza e momenti di vera commozione — a un finale inaspettato e travolgente.

Attori brillanti , solidi ed affiatati hanno saputo rendere con efficacia intrighi e dinamiche psicologiche della commedia. A dare vita ai personaggi sono stati: Leopoldo Speranza, regista e interprete del tassista Salvatore; Stefania Lamberti (Vincenza); Francesca De Pascale (Gervasia); Roberto Nolano (Antonio); Federica Caligiuri (Retella); Mimmo Anastasio (Gennaro La Pasta); Loretana Manna (Matalena); Maria Rosaria Pellino (Gisella); Mario Scarpa (Ferdinando Pugliese); Enzo Rago (Don Luberto); Peppe Forcella (Nicola); Gianmario Savastano (Nunuzzo).

Il regista Leopoldo Speranza ha valorizzato lo spettacolo con una direzione capace di fondere tradizione e vivace modernità. La rappresentazione è risultata scorrevole e coinvolgente dall’inizio alla fine, confermando ancora una volta il valore artistico della compagnia, che proprio quest’anno ha festeggiato trent’anni di attività.

Il cast ha voluto celebrare questo emozionante traguardo nell’ultima serata consegnando a Speranza - quale faro artistico del gruppo - una targa ricordo, a riconoscimento della sua innegabile professionalità ed esperienza. Anche la straordinaria e vulcanica Stefania Lamberti – magistrale interprete della volitiva e coraggiosa Vincenza – ha voluto omaggiarlo, ricordando l’inizio della propria carriera al suo fianco e i trent’anni di palco condivisi.

La naturalezza degli interpreti, la loro mimica, la precisione del ritmo scenico e la cura dei dettagli hanno caratterizzato una performance dalla comicità mai scontata, capace di far coesistere divertimento e contenuti profondi, segnati da una sottile drammaticità: usura, maternità negata, mercato dei bambini. Temi forti, che stimolano la riflessione, presentati con sapiente leggerezza.

Un pubblico partecipe e visibilmente divertito ha mostrato autentico coinvolgimento, scandendo i momenti salienti con risate, commenti e applausi spontanei, ma anche con silenzi intensi, quando l’atmosfera in scena ha fatto vibrare l’emotività e ha toccato le corde più profonde della platea. Il calore innestatosi nel teatro ha creato un immediato legame tra attori e spettatori, evidenziato dall’alto livello di attenzione mantenuto per tutta la durata dello spettacolo.

Come in ogni iniziativa teatrale portata avanti nel corso della sua attività, la Compagnia Oplontis, unendo la passione a un consolidato spirito di solidarietà, ha scelto di devolvere parte dei proventi dello spettacolo a una causa benefica, individuando nella ricerca sul cancro la destinazione di quest’anno.

La vocazione solidale dell’evento era già emersa nella prima delle tre serate, quella del 19 dicembre, grazie alla partecipazione dello sponsor Iurillo Group – broker assicurativo e hub di consulenza del territorio – il cui fondatore e CEO, Dott. Vincenzo Iurillo, aveva offerto al pubblico uno sguardo diretto e comunitario sul progetto “Artigiani di Preziosità”.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Don Luigi Milano, parroco della Parrocchia Maria Santissima del Carmine di Castellammare, è stata illustrata dallo stesso sacerdote, intervenuto sul palco per raccontarne evoluzione, modalità di svolgimento e finalità: promuovere attività manuali e laboratoriali di artigiani volontari, nella realizzazione di manufatti destinati a sostenere persone in difficoltà e a contribuire alle opere di assistenza della parrocchia, in particolare la cucina solidale.

Al termine della breve ma intensa rassegna teatrale svoltasi dal 19 al 21 dicembre, il bilancio non può che dirsi positivo per una compagnia che, con ammirevole impegno, continua a mettere la propria dedizione al servizio dell’arte e dei valori che la animano, rinnovando tradizione e creatività.

Il caloroso tributo di applausi che puntualmente la accompagna, insieme all’apprezzamento sincero e condiviso del pubblico, alimenta l’entusiasmo del gruppo e ne sostiene la presenza anche per il prossimo anno. Non resta che attendere il nuovo spettacolo, certi che saprà regalare ancora una volta momenti di autentico divertimento.

Benevento, pizzo alla festa dell'Addolarata: scarcerato Salvatore Ruggiero

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La scarcerazione di Salvatore Ruggiero, noto come "Pizziluongo", riaccende i riflettori su un caso di estorsione che ha scosso Benevento durante la festa dell'Addolarata, rivelando come la giustizia possa cambiare il corso di una comunità in attesa di risposte.

Benevento– Torna in libertà Salvatore Riggiero, 56 anni di Airola, noto alle cronache giudiziarie con l’alias “Pizziluongo”. Il Gup del Tribunale di Benevento ha infatti revocato la misura degli arresti domiciliari, applicandogli in via residuale il semplice obbligo di firma.

L’uomo, pregiudicato con numerosi precedenti penali, era finito sotto accusa per una presunta estorsione consumata nel settembre 2024, in occasione della tradizionale festa della Madonna Addolorata ad Airola.

Secondo la ricostruzione della Procura di Benevento, Ruggiero, avvalendosi della sua fama di personaggio legato alla malavita, avrebbe messo in atto una pressione illecita ai danni di una grossa ditta di spettacoli, organizzatrice del concerto del cantante Riccardo Fogli.

Le indagini si erano basate sulle testimonianze di tre persone, tra cui il titolare della ditta e un ex consigliere comunale, e su quanto riportato da un carabiniere che avrebbe assistito a un frammento della scena. Su queste basi, il Pm aveva chiesto la custodia cautelare in carcere, sottolineando la pericolosità sociale dell’uomo e la “spregiudicatezza” nel commettere il reato in un contesto pubblico e religioso.

Il Gip, in un primo tempo, aveva già rigettato la richiesta del carcere, optando per la misura più mite degli arresti domiciliari. Ora, il Gup ha deciso per un ulteriore alleggerimento, accogliendo le tesi difensive dell’avvocato Vittorio Fucci e del dott. Giuseppe Vittorio Fucci.

La difesa ha sostenuto con successo tre linee argomentative: ha contestato la sussistenza del requisito della violenza o minaccia (metus) necessario per configurare il reato di estorsione; ha sollevato dubbi sulla solidità delle identificazioni da parte dei testimoni; ha infine negato la sussistenza delle esigenze cautelari che giustificherebbero una misura privativa della libertà, come il pericolo di fuga o di inquinamento probatorio.

La decisione, dunque, pur non assolvendo l’imputato dal merito dell’accusa – il processo dovrà seguire il suo corso – lo restituisce alla libertà in attesa del giudizio, segnando una battuta d’arresto per l’accusa in una vicenda che aveva destato allarme nel territorio sannita.

Ascensore guasto da tre mesi al Parco Verde di Caivano: anziano invalido al 100% prigioniero in casa

A Caivano, nel Parco Verde, un ascensore guasto da oltre novanta giorni ha trasformato la vita di un anziano invalido al 100% in una prigione domestica, impedendogli di ricevere cure mediche e di svolgere attività quotidiane essenziali, sollevando interrogativi sulla manutenzione degli impianti e.

Caivano – Da oltre novanta giorni l’ascensore di uno stabile del Parco Verde di Caivano, precisamente nella scala C2/2, è fuori uso. Un guasto che non riguarda solo un problema tecnico, ma una vera e propria emergenza sociale: un anziano di 80 anni, invalido al 100%, si ritrova imprigionato in casa, costretto a rinunciare a visite mediche, controlli e alle più semplici attività quotidiane.

L’uomo, legittimo assegnatario dell’alloggio, vive al primo piano di un edificio dotato di ascensore, ma da mesi non riesce a scendere. Ha una gamba amputata e un occhio solo, condizioni che rendono impossibile per lui affrontare le scale. Senza l’ascensore, non può raggiungere il piano terra autonomamente e dipende completamente dai familiari per ogni spostamento. Una situazione che, di fatto, lo relega in casa, con gravi ripercussioni sulla salute e sulla dignità.

La denuncia arriva dal figlio dell’anziano, che ha raccolto video e testimonianze a sostegno della segnalazione. I filmati mostrano l’ascensore fermo, inutilizzabile, e lo stato di abbandono in cui versa la struttura. L’uomo, già fragile per condizioni fisiche gravi, non riesce più a sottoporsi a controlli sanitari né a uscire per le esigenze più elementari: farmaci, spesa, incontri con la famiglia.

Sulla vicenda è intervenuto il deputato Francesco Emilio Borrelli, di Alleanza Verdi–Sinistra, che ha definito la situazione “inaccettabile”.

“È inaccettabile che un anziano invalido al 100% venga di fatto segregato in casa per mesi a causa di un ascensore guasto. Parliamo di una persona fragile, che ha diritto a cure, assistenza e dignità. Situazioni del genere non possono essere tollerate, soprattutto in contesti già difficili come quello del Parco Verde.”

Borrelli ha annunciato che chiederà spiegazioni agli enti competenti e solleciterà un intervento urgente.

“Non è possibile che inefficienze e ritardi ricadano sempre sui più deboli. Se non arriveranno risposte concrete in tempi rapidi, porteremo la questione nelle sedi opportune.”

La richiesta è chiara: ripristino immediato dell’ascensore e verifica dello stato di manutenzione degli impianti in tutto il complesso del Parco Verde, per evitare che altre persone fragili, anziani o disabili, si ritrovino in condizioni analoghe, private dei più elementari diritti di mobilità e accesso ai servizi.

 

Casoria, va a firmare in caserma con la pistola nei pantaloni: arrestato 24enne

A Casoria, un giovane di 24 anni è stato arrestato dopo essersi presentato in caserma per firmare, con una pistola carica nascosta nei pantaloni, suscitando l'intervento dei Carabinieri a causa di un forte odore di marijuana; l'episodio solleva interrogativi sulla sicurezza e il rispetto delle.

Casoria– Un mix di imprudenza e sfida alle istituzioni che ha portato all’arresto immediato. Gennaro Esposito, 24 anni, già sottoposto all’obbligo di firma presso la stazione di Arpino di Casoria, si è presentato ieri davanti ai Carabinieri per l'adempimento quotidiano.

Tuttavia, il giovane non si è limitato a siglare il registro: addosso nascondeva una pistola carica.

A insospettire i militari non è stata inizialmente l’arma, ma un forte odore di marijuana che emanava dai vestiti del giovane. La perquisizione, scattata immediatamente, ha portato a una scoperta ben più grave del possesso di stupefacenti: infilata nella cintura dei pantaloni, Esposito nascondeva una pistola Tokarev con matricola abrasa.

L'arma, un modello noto per la sua potenza di fuoco, era pronta all'uso con un caricatore inserito e due proiettili calibro 7,63. I Carabinieri hanno proceduto al sequestro immediato della pistola per i successivi accertamenti balistici, volti a verificare se sia stata utilizzata in recenti episodi di sangue. Per il 24enne si sono riaperte le porte del carcere, dove resta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Napoli, il Natale amaro dei tassisti: locandine choc contro il traffico

Napoli si prepara a un Natale amaro per i tassisti, che hanno affisso locandine ironiche sui taxi, denunciando il traffico insostenibile e la mancanza di guadagni in un anno segnato da proteste e tensioni con l'amministrazione.

Napoli– Non c’è l’oro sotto l’albero dei tassisti napoletani, ma solo il rosso dei semafori e delle code infinite. A pochi giorni dal Natale, la protesta delle auto bianche torna a infiammare il capoluogo campano, questa volta con l’arma dell’ironia.

Su centinaia di vetture in coda tra Piazza Garibaldi e via Marina sono apparse ieri locandine inequivocabili: un Babbo Natale stanco, stretto tra il Maschio Angioino e il Vesuvio, che regge due sacchi. Uno trabocca di traffico, l’altro è desolatamente vuoto di guadagni.

La provocazione grafica è l'ultimo atto di un 2025 di fuoco per la mobilità cittadina. Negli ultimi dodici mesi, la categoria ha messo sotto assedio Palazzo San Giacomo a più riprese, lamentando una paralisi della viabilità che – a loro dire – avrebbe reso impossibile garantire il servizio.

Dalle proteste di primavera contro l'estensione delle ZTL, fino alle dure contestazioni estive sulla gestione dei flussi turistici e la carenza di corsie preferenziali protette, il dialogo con l'amministrazione è ai minimi storici.

"Ringraziamo ironicamente il Sindaco Manfredi e l’Assessore Cosenza per questo regalo", si legge in calce ai manifesti. Il dito è puntato contro i cantieri infiniti e una gestione dei flussi che, secondo i sindacati, penalizza chi vive la strada dieci ore al giorno. "Più tempo passiamo imbottigliati, meno corse riusciamo a fare. L’utenza è scontenta e noi non portiamo lo stipendio a casa", spiegano dai posteggi.

La protesta odierna non è che l'epilogo di un anno segnato da:

Gli scioperi di aprile: per la carenza di controlli contro l'abusivismo.

Le assemblee di ottobre: contro le nuove licenze e la mancanza di manutenzione stradale.

Il caos dei grandi eventi: che ha visto spesso i taxi impossibilitati a raggiungere i nodi nevralgici della città.

Mentre la città si prepara al picco di visitatori per il cenone, il clima resta teso. La "sacca vuota" di Babbo Natale è un monito: senza un piano traffico strutturale, il 2026 rischia di aprirsi esattamente come si sta chiudendo, tra clacson e rassegnazione.

Caserta, accusato di tentata violenza sessuale: 18enne condannato ma per violenza privata

La sentenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere segna un importante giro di boa nel processo che ha visto coinvolto un giovane di 18 anni, accusato di tentata violenza sessuale durante la movida di Caserta; la riqualificazione dell'accusa in violenza privata cambia radicalmente la percezione.

Caserta - Si è concluso con una assoluzione parziale e una condanna fortemente ridimensionata il processo a carico di un ragazzo di 18 anni di origine nordafricana, finito sotto accusa per tentata violenza sessuale ai danni di due giovani donne durante la movida casertana del novembre 2023.

La Prima Sezione Penale Collegiale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha infatti assolto l’imputato da uno dei capi d’imputazione, mentre per l’altro ha riqualificato il fatto escludendo la violenza sessuale e riconducendo la condotta nell’ipotesi più lieve di violenza privata (articolo 610 del codice penale), condannandolo a sei mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena.

L’indagine scattò dopo l’intervento dei poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura di Caserta, allertati dalla chiamata di una giovane donna che denunciò di essere stata avvicinata in strada da un ragazzo che avrebbe tentato un contatto fisico. Poco dopo, una seconda donna si presentò agli agenti riferendo un episodio analogo, attribuendo la responsabilità a un giovane con le stesse caratteristiche fisiche.

Secondo la ricostruzione iniziale, il ragazzo sarebbe stato messo in fuga da un passante e successivamente rintracciato dagli agenti. Dopo l’arresto, fu condotto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere e trasferito poi ad Ariano Irpino. Dopo circa un mese, il giovane venne scarcerato e sottoposto prima agli arresti domiciliari e successivamente all’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.

Il processo, iniziato nel 2024, ha visto l’escussione di numerosi testimoni, tra cui le due persone offese e gli agenti intervenuti. La difesa, affidata all’avvocato Angelo Librace, ha evidenziato nel corso del dibattimento contraddizioni nei racconti e sottolineato come l’imputato fosse incensurato e non noto alle forze dell’ordine.

La Procura di Santa Maria Capua Vetere, al termine dell’istruttoria, aveva chiesto una condanna a sei anni di reclusione. Di diverso avviso la difesa, che ha sollecitato l’assoluzione per insufficienza di prove e, in subordine, la riqualificazione del fatto.

Il collegio giudicante ha accolto in parte la tesi difensiva, pronunciando l’assoluzione per uno dei capi e ridimensionando l’altro, con una condanna “soft” che esclude la violenza sessuale e chiude la vicenda giudiziaria con una pena sospesa.

Mugnano, a 11 anni vende libri e disegni per regalo di Natale alla sorellina

Mugnano di Napoli – In un gesto di innocente responsabilità, Alessio, 11 anni, ha venduto libri e disegni per comprare un regalo di Natale alla sorellina, attirando l'attenzione dei Carabinieri che, dopo averlo trovato da solo, hanno vissuto un momento di commozione e solidarietà, trasformando una.

Mugnano di Napoli – Una mattina qualunque, in prossimità delle festività natalizie, si è trasformata in una storia di ordinaria umanità capace di andare oltre la cronaca.

Protagonista è Alessio, 11 anni, che davanti a un negozio di giocattoli del centro ha iniziato a vendere alcuni libri scolastici e disegni realizzati da lui stesso. Un gesto semplice, quasi silenzioso, nato da un obiettivo chiaro: comprare un regalo di Natale alla sorellina di tre anni.

A notarlo è stata la responsabile dell’attività commerciale, che ha segnalato la presenza del bambino ai Carabinieri della Stazione di Mugnano di Napoli. I militari sono intervenuti con discrezione, trovando il piccolo da solo, seduto all’esterno del negozio.

Nessuna situazione di pericolo, ma una storia che, passo dopo passo, ha iniziato a emergere in tutta la sua delicatezza.

Avvicinato e rassicurato, Alessio ha raccontato ai Carabinieri le ragioni del suo gesto. Si era allontanato da casa con l’intento di mettere insieme qualche euro senza gravare sul padre.

Un senso di responsabilità precoce, acuito da una situazione familiare segnata dalla perdita prematura della madre. «Non vado bene a scuola», avrebbe confidato il bambino, spiegando di non aver trovato il coraggio di chiedere denaro al papà.

Nel frattempo, proprio il padre di Alessio si era recato in caserma per denunciare la scomparsa del figlio, allontanatosi approfittando di un attimo di distrazione. L’incontro tra genitore e pattuglia è stato carico di sollievo ed emozione: il bambino stava bene ed era al sicuro.

Ricostruita l’intera vicenda, i Carabinieri, colpiti dalla maturità e dalla generosità del piccolo, hanno deciso di compiere un gesto spontaneo: acquistare di tasca propria un regalo per Alessio e uno per la sorellina.

Quella che poteva restare una segnalazione di routine si è così trasformata in un momento di gioia inattesa. Il bambino ha trascorso del tempo in caserma con i militari, tra sorrisi, racconti e un clima di serenità, prima di fare ritorno a casa insieme al padre. L’uomo, visibilmente commosso, ha acconsentito a scattare alcune foto ricordo, a testimonianza di un incontro destinato a restare impresso.

Alessio è stato riaffidato al genitore in ottime condizioni di salute. Nessuna infrazione, nessuna emergenza, solo una storia fatta di gesti piccoli e significativi. Una vicenda che, alle porte del Natale, ha ricordato a tutti – istituzioni comprese – che il senso delle feste vive soprattutto nell’attenzione verso l’altro, nella solidarietà e in quel cuore grande che, a volte, appartiene ai più piccoli.

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