"Lo scudetto deve essere un sogno e non un’utopia. Se fosse un’utopia sarebbe un disastro. Lo possiamo raggiungere solo attraverso una grandissima impresa, dovremo stare sempre sul pezzo”. Così l'allenatore del Napoli Carlo Ancelotti nel corso della seconda parte di 'Diletta&Carletto', l'intervista rilasciata a Diletta Leotta per DAZN. Nei postpartita: a caldo puo’ scattare l’ignoranza. “Le domande che mi infastidiscono di più nel post-partita sono quelle sulle scelte di formazione. Noi allenatori vediamo la squadra per tutta la settimana in allenamento e su questo ci basiamo per le nostre decisioni - spiega - e’ questione di piccolo dettagli…". "All’estero dopo la partita si parla per 10 minuti, in Italia invece bisogna fermarsi per un’ora con le varie emittenti e per di più in diretta. Anche per questo non mi sorprendo per le reazioni di alcuni allenatori e anzi li capisco: in situazioni del genere, se ti fanno la domanda sbagliata può scattare l’ignoranza”, insiste Ancelotti.
Per Davide Ancelotti, Carlo e’ papa’ e mister. “Davide? Quando siamo da soli mi chiama papà, in presenza dei giocatori mi chiama mister. Il fatto di chiamarsi Ancelotti non è comodissimo, ma lui è bravo a utilizzarlo come stimolo per migliorarsi. Fa parte di uno staff giovane, molto preparato e soprattutto molto motivato: questo è molto stimolante e fondamentale per una persona della mia età”, spiega il tecnico azzurro. Napoli: scorci favolosi, Capri, pizza e mozzarella. “È una città molto bella, con degli scorci favolosi. E poi ci sono il mare, Ischia e Capri. Quando ero a Londra ad esempio pensavo ogni tanto di fare un weekend a Capri, ma non era così semplice. Adesso, se voglio fare un pranzo a Capri, mi basta mezz’ora e ci sono. L’immagine che si vede di Napoli da fuori non è la stessa che si vede da dentro - dichiara - è una città con molte contraddizioni, ma qua si vive bene anche perché la gente è socievole e simpatica. Mi piacerebbe vivere qui a lungo: mi piace l’aria che si respira, anche se sono un uomo del Nord”. Magia: a Napoli domani porterebbe Van Basten, Zidane o… nessuno. “Il giocatore con cui ho giocato o allenato che vorrei allenare qui domani? Mmm… mmm… porterei Van Basten al Napoli. E anche Zidane dai, forse i due migliori a livello tecnico di tutti quelli incrociati nella mia carriera. Poi però no, se facciamo questo discorso non posso scordarmi di Pirlo, Ibrahimovic, Kakà, Ronaldo e così via… Lasciamo perdere, non porto nessuno altrimenti rischio di scordarmene troppi”, scherza. Alla fine dell'intervista, la conduttrice di Diletta Gol ha chiesto ad Ancelotti di rivelarle il suo desiderio per questa stagione con la promessa di non svelarlo fino a maggio: l’allenatore ha affidato il suo segreto al quaderno di DAZN…
Napoli, Ancelotti: 'Lo scudetto deve essere un sogno non un'utopia'
Abuso d'ufficio, archiviato il procedimento nei confronti del capo dei vigili di Capri
A distanza di un anno si e' conclusa la vicenda giudiziaria che vedeva coinvolto il tenente Angelo Mazzarella, comandante della Polizia Municipale di Capri, che era imputato per abuso d'ufficio a seguito di una denuncia presentata dalla Segretaria Comunale. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli, Anna Laura Alfano ha disposto l'archiviazione del procedimento, accogliendo la richiesta del pm Valeria Fico. A rendere nota la notizia e' stato oggi il penalista Giuseppe Musella, avvocato difensore di Mazzarella, che ha sottolineato come la Procura abbia ritenuto la notizia di reato infondata, dal momento che non vi era alcun indizio da cui ricavare la consapevolezza del Mazzarella in ordine ad eventuali irregolarita', relative allo svolgimento degli straordinari, contestate ad alcuni colleghi. Al comandante venivano addebitate irregolarita' nell'autorizzazione di ore di straordinario agli agenti, che erano stati impegnati in particolare su un delicato caso di un incidente stradale nel quale perse la vita un uomo di Capri.
Studenti napoletani a Boston, sogno diventa realta'
Non sara' piu' soltanto un sogno la 'missione' a Boston del team di studenti programmatori dell'Istituto Tecnico Industriale "Augusto Righi" di NAPOLI. Mauro D'Alo', Davide Di Pierro e Luigi Picarella a gennaio andranno a Boston con i loro docenti di matematica ed informatica, Salvatore Pelella e Ciro Melcarne, per giocarsi la vittoria dell'High School Tournament della "Zero Robotics", la competizione internazionale di programmazione di robotica aerospaziale ideata dal MIT, il Massachusetts Institute of Technology, in collaborazione con la NASA. "Gia' 24 ore dopo l'appello degli studenti nel corso del Sabato delle Idee, dedicato alla rivoluzione della robotica, siamo stati sommersi da una straordinaria gara di solidarieta' per finanziare la loro missione internazionale". Cosi' Marco Salvatore, lo scienziato fondatore del Sabato delle Idee, il pensatoio progettuale che ha messo in rete negli ultimi dieci anni alcune delle eccellenze scientifiche, accademiche e culturali del Mezzogiorno, annuncia, insieme con Vittoria Rinaldi, dirigente dell'Istituto Righi, la soluzione a lieto fine di una storia che negli ultimi giorni aveva fatto il giro del web. "Da NAPOLI ad Atlanta c'e' stata un'incredibile risposta di tantissime aziende all'appello dei nostri studenti - racconta la preside Rinaldi - una reazione che dimostra quanto sia importante accendere i riflettori sulle tante eccellenze sommerse all'interno delle scuole del nostro Paese perche' per fortuna le imprese pronte ad investire sul merito ci sono".
La mobilitazione per la missione a Boston dei tre giovani napoletani e' arrivata nelle ultime 48 ore anche dalle Universita', dalla Confindustria e da numerosi istituzioni politiche. "Quello che serve da parte delle istituzioni e' un intervento strutturale per rispondere al vero problema sollevato dagli studenti del Righi: la carenza della dotazione strutturale delle scuole italiane e del Mezzogiorno in particolare per essere competitivi sul terreno delle nuove tecnologie con i grandi colossi internazionali (dagli Stati Uniti alla Cina). Il risalto mediatico di questa bella storia deve accendere i riflettori piu' in generale sugli investimenti in ricerca e in formazione che vedono l'Italia agli ultimi posti in Europa perche' per vincere la sfida della competitivita' internazionale occorre sostenere concretamente i nostri cervelli invece di costringerli ad emigrare". I Rettori delle Universita' di NAPOLI Federico II e Suor Orsola Benincasa, Gaetano Manfredi e Lucio d'Alessandro (rispettivamente presidente e vicepresidente della Conferenza dei Rettori delle Universita' Italiane) insieme con Marco Salvatore sintetizzano cosi' in una nota congiunta firmata da "Il Sabato delle Idee" le reali necessita' per valorizzare lo straordinario capitale umano di cui l'Italia dispone. Un pensiero espresso in questi giorni da accademici e ricercatori: dal direttore della Apple Academy di NAPOLI, Giorgio Ventre, al Pro Rettore alla Ricerca del Campus Bio-Medico di Roma, Enrico Guglielmelli, dal direttore della SISSA di Trieste, Stefano Ruffo al direttore del Centro di Ricerca "Scienza Nuova" dell'Universita' Suor Orsola Benincasa, Roberto Montanari. Perche' come chiosa Marco Salvatore "quel che serve realmente a Davide, Mauro e Luigi ed a tanti giovani nella loro condizione non e' solo il sostegno per un viaggio ma e' soprattutto una soluzione strutturale per il loro futuro che e' anche il futuro del nostro Paese".
I difensori di El Chapo: 'Il vero boss mondiale della droga è un altro e paga i presidenti del Messico'
Al processo contro Joaquin 'El Chapo' Guzman Loera, il signore della droga piu' ricco e potente al mondo, gli avvocati della difesa hanno sostenuto che il loro assistito e' "il leader di niente, un capro espiatorio" e non il temuto boss del cartello messicano di Sinaloa, come sostengono i magistrati; e hanno aggiunto che il vero boss e' un altro e ha pagato persino gli ultimi due presidenti del Messico, Enrique Pena Nieto e Felipe Calderon. Davanti alla giuria della corte distrettuale a New York, l'assistente del procuratore, Adam Fels, ha descritto Guzman come un uomo in grado di stringere accordi per la vendita di cocaina da 10 milioni di dollari. Secondo l'accusa, El Capo aveva in Messico un esercito di centinaia di uomini con fucili d'assalto con cui faceva piazza pulita dei rivali; lui stesso aveva una pistola incastonata di diamanti con le sue iniziali e un AK-47 placcato in oro. "Guzman premeva il grilletto e poi ordinava l'eliminazione dei cadaveri", ha incalzato Fels. Diversa la versione dell'avvocato della difesa, Jeffrey Lichtman. Guzman -ha ricordato- ha trascorso diverso tempo nelle carceri messicane, ma il flusso di droga verso gli Stati Uniti non e' mai rallentato. "La verita' e' che non e' il leader di niente", ha sostenuto Lichtman, il quale ha puntato il dito contro Ismael 'El Mayo' Zambada, attuale numero uno del Sinaloa, che ha "corrotto con centinaia di milioni di dollari in mazzette" l'attuale presidente del Messico e quello precedente. Accuse subito smentite dal portavoce del capo di Stato Enrique Pena Nieto e dal suo predecessore, Felipe Calderon. Contro El Chapo, la procura americana ha messo insieme 17 capi d'imputazione e 300 mila pagine di documentazione, con migliaia di registrazioni e testimonianze. E' accusato di omicidio, cospirazione, traffico di droga e riciclaggio di denaro sporco; e' diventato famoso per i tunnel della droga sotto il confine tra Messico e Stati Uniti, cosa che gli e' tornata utile quando si e' trattato di scappare, nel gennaio 2016, dal carcere di Los Mochis, prima di essere estradato a New York nel 2017. Da allora e' rimasto rinchiuso nel Metropolitan Correctional Center, a Manhattan, una delle prigioni piu' sicure di tutto il Paese. Il rischio di fuga e' preso molto seriamente dalle autorita' americane: blindato il tribunale dove si e' tenuta l'udienza, mentre il ponte di Brooklyn e' stato chiuso ogni volta che il corteo della polizia, accompagnato da un'ambulanza e da una squadra di teste di cuoio, e' passato andando e tornando dal tribunale.
Campania, su A3 Napoli-Salerno chiuso il tratto Salerno-Cava De' Tirreni
Sulla A3 Napoli-Pompei-Salerno, per consentire lavori di pavimentazione programmati in orario notturno, a ridotto flusso di veicoli, dalle ore 22 di venerdì 16 alle ore 6 di sabato 17 novembre, sarà chiuso il tratto compreso tra Salerno e Cava De' Tirreni, verso Napoli. In alternativa, dopo l'uscita obbligatoria a Salerno, si dovrà percorrere la viabilità ordinaria e rientrare in autostrada alla stazione autostradale di Cava De' Tirreni, per proseguire in direzione di Napoli. Lo comunica Autostrade Meridionali.
Casal di Principe. 25° anniversario dell’uccisione di Don Peppino Diana, sabato 24 novembre 2018 Conferenza Stampa di S.E. Mons. Angelo Spinillo
25° anniversario dell’uccisione di Don Peppino Diana, sabato 24 novembre 2018 Conferenza Stampa di S.E. Mons. Angelo Spinillo
CASAL DI PRINCIPE – La Diocesi di Aversa, il Comune di Casal di Principe, la Famiglia Diana, il Comitato Don Peppe Diana, le Associazioni: Azione Cattolica Italiana, Libera, AGESCI, Foulards Bianchi, Scuola di Pace, Eupolis, la Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali, uniti in comitato, desiderano annunziare e condividere con tutta la comunità, ecclesiale e civile, la celebrazione, il prossimo 19 marzo 2019, del venticinquesimo anniversario dell’uccisione del Sacerdote Don Peppino Diana, Parroco della chiesa di S. Nicola in Casal di Principe. Il programma, in corso di definizione, sarà presentato sabato 24 novembre 2018, alle ore 10.30, presso il Salone della Curia Vescovile (Strada Santa Maria a Piazza, 49) nel corso di una conferenza stampa. In quella occasione, il Vescovo di Aversa S.E. Mons. Angelo Spinillo presenterà la lettera pastorale da lui redatta proprio per il XXV dell’uccisione di Don Diana. Il Comitato intende favorire e coordinare lo stesso intenso coinvolgimento, vissuto ogni anno nel giorno dedicato alla memoria di Don Peppino Diana, e incoraggiare la vitalità della partecipazione che ha caratterizzato le proposte e le attività di ciascuna delle realtà che si sono ispirate a lui e al suo sacrificio. Il passare del tempo non ha fatto dimenticare nessuna delle vittime innocenti dell’assurda e terribile violenza camorrista, anzi, sempre più è cresciuta la consapevolezza delle drammatiche conseguenze della prepotenza che, per gli interessi di pochi, ha sparso tanto sangue ed ancora è causa di enormi sofferenze per le nostre terre. Siamo tutti grati ai cittadini che, insieme ad Augusto Di Meo, che è stato vicino a Don Peppe Diana nel momento della sua uccisione, sono stati voce di legalità e di cittadinanza attiva. La memoria di Don Peppino Diana porta in sé i segni di un martirio, ovvero di un’intensa testimonianza di adesione e di fedeltà alla vocazione sacerdotale ed alla propria dignità di cittadino partecipe e protagonista della vita della società civile. La memoria di Don Peppino Diana porta in sé la testimonianza di vita di un sacerdote che, di fronte al grido di sofferenza del suo popolo, non si è tirato indietro, non si è nascosto dietro pretestuose forme di giustificazione della propria egoistica indifferenza. Con la sua presenza di sacerdote e di cittadino, Don Peppino Diana ha infranto un muro, ha aperto un varco alla possibilità di far penetrare luce di speranza e forza di giustizia in territori dominati dal silenzio dell’omertà e dalla rassegnazione al male. Continuando a camminare sulle tracce indicate dalla sua testimonianza, vogliamo essere come sentinelle che vigilano e come profeti che annunciano verità, giustizia, speranza per tutta quella parte di umanità che con noi condivide la possibilità di vivere su questa splendida parte della terra, e di custodirla perché sia veramente “Campania Felix”. Il programma degli eventi è aperto al contributo di tutti coloro che volessero esserne partecipi: a questo scopo sarà possibile consultare il sito della Diocesi di Aversa o di ciascuno dei comitati o associazioni membri del comitato.
Gustavo Gentile
Sequestrò e rapinò un ragazzo per comprare la droga a Caivano: arrestato 31enne di Maddaloni
I Carabinieri della Stazione di Valle di Maddaloni hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di: Luca Pascale di 31 anni, originario di Maddaloni, ritenuto gravemente indiziato dei reati di sequestro di persona e rapina nei confronti di un giovane ventenne di Valle di Maddaloni. Le indagini, dirette dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, sono originate dalla denuncia sporta dalla vittima nella mattina del 20 luglio scorso, nella quale riferiva di essere stato bloccato all'interno della sua vettura da un giovane che, in evidente stato di astinenza da sostanza stupefacente, lo costringeva a farsi accompagnare ripetute volte presso la zona di Caivano, per acquistare sostanza stupefacente del tipo crack. A tal fine, s'impossessava di una somma di denaro e del cellulare della persona offesa, rivendendolo per procurarsi il necessario per l'acquisto dello stupefacente. L'esame dei tabulati dell'utenza in uso alla persona offesa consentiva di identificare colei che aveva in uso il telefono - sottratto e venduto per acquistare sostanza stupefacente - che risultava essere dimorante proprio al Parco Verde di Caivano. L'acquisizione dei filmati registrati dai sistemi di videosorveglianza presenti nelle zone indicate dalla vittima, il riconoscimento effettuato dalla vittima, l'assunzione di diverse persone informate dei fatti, unitamente ai ritrovamento del telefono sottratto alla persona offesa, ha consentito di cristallizzare un quadro accusatorio granitico nei confronti del Pascale Luca, soggetto pluripregiudicato per analoghi reati. Dopo le formalità di rito, l'arrestato veniva associato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
Napoli, sorpresi a spacciare nel rione Traiano: arrestati due pusher
I carabinieri hanno arrestato a Napoli un 56enne e un 46enne, entrambi del rione Traiano, già noti alle forze dell'ordine. I due pusher sono stati sorpresi in via Anco Marzio a cedere dosi di droga a giovani del luogo. Dopo averli bloccati e perquisiti sul posto, i militari hanno effettuato anche perquisizioni nelle loro abitazioni. A casa del 56enne sono stati trovati e sequestrati 7 grammi di hashish, circa 6 grammi di cocaina, circa 2.200 euro in banconote di vario taglio, ritenuti frutto dello spaccio, un bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento in dosi. L' appartamento era stato dotato di un impianto di videosorveglianza con telecamere esterne installate per monitorare i movimenti intorno alla casa e cautelarsi da eventuali arrivi delle forze dell'ordine. I due sono stati trasferiti nel carcere di Poggioreale.
Party nei luoghi d'arte: indagine conoscitiva della Procura di Napoli
La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state le foto della festa di Halloween nella chiesa di San Gennaro all'Olmo, a Napoli (che da tempo non ospita piu' funzioni religiose) affidata dalla Diocesi in comodato d'uso ad una Fondazione per attivita' culturali: foto comparse sui social e siti internet con ragazze in abiti succinti, giovani mascherati da diavoli, una impiccagione simulata, oltre ai residui di plastica abbandonati sugli altari del '700. Mentre la Curia ha espresso "profondo dissenso" per quanto accaduto, la Procura di Napoli ha aperto una indagine conoscitiva - come riferiscono alcuni organi di stampa - sulle feste organizzate nei luoghi d'arte. L'indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, e' affidata al lavoro dei pm che fanno parte della sezione che si occupa della tutela del patrimonio artistico. Pochi mesi fa fecero discutere e polemizzare le immagini del selfie di alcune ragazze sul trono dei Borbone al Palazzo Reale di Napoli.
Napoli, trovate le pistole delle stese tra Forcella e l'Arenaccia: in manette mamma e figlio
Napoli. Gli agenti della Polizia di Stato della sezione antirapina della squadra mobile partenopea hanno arrestato Anna Esposito, 56enne e suo figlio Antonio D’Angelo, trentadue anni entrambi napoletani per il reato di detenzione illegale di armi clandestina in concorso e ricettazione. I poliziotti, in seguito ad accurate indagini, ieri mattina, hanno eseguito un controllo presso l’abitazione della donna in Via Arenaccia.Gli agenti hanno scoperto due pistole, nascoste in un doppio fondo ricavato all’interno del vano caldaia posto sul balcone della cucina.Le armi rinvenute e sequestrate sono: una pistola semiautomatica HS calibro 9x21completa di caricatore fornito da quattordici munizioni e una pistola Taurus mod. PT738 completa di caricatore e sei cartucce cal. 380 mm.. Entrambe avvolte in sacchetti di stoffa ben oleate e funzionanti.Le pistole sequestrate saranno sottoposte all’esame balistico per accertarne l’eventuale utilizzo in azioni criminali. La donna è stata condotta presso il carcere di Pozzuoli mentre il 32enne presso la casa circondariale di Poggioreale.
Domani sera, la Reggia si illumina di viola per la giornata mondiale contro il tumore al pancreas
Domani, giovedì 15 novembre, la facciata della Reggia vanvitelliana sarà illuminata di viola, in occasione della "Giornata Mondiale contro il tumore al pancreas". Il Comune di Caserta ha infatti deciso di aderire nuovamente alla campagna “Facciamo luce sul tumore al pancreas”, promossa dall’Associazione Nastro Viola Onlus, con la collaborazione delle associazioni Fondazione Nadia Valsecchi Onlus, Associazione Oltre la Ricerca Onlus e Associazione My Everest Onlus.
La giornata di sensibilizzazione è arrivata in Italia nel 2016 e ha riscosso in questi anni un successo sempre crescente, grazie alla collaborazione di pazienti e familiari e all’impegno di istituzioni pubbliche e private. L’anno scorso sono stati ben 80 i comuni che hanno aderito all’iniziativa “colorando” di viola i propri monumenti e migliaia nel mondo a partire da luoghi suggestivi come le Cascate del Niagara o l’Opera House di Sidney.
La campagna di sensibilizzazione nasce con l’obiettivo di portare l’attenzione pubblica su una patologia che in Italia, ogni anno, colpisce oltre 13mila persone. L’idea è quella che, con gesti anche semplici, si possa modificare la storia naturale di questo “killer silenzioso” che ancora, a cinque anni dalla diagnosi, ha una mortalità stimata del 90% e che, nonostante questo, riceve soltanto il 2% dei fondi europei destinati alla ricerca. Gustavo Gentile
Napoli, truffa dei contributi tv: ai domiciliari Lucio Varriale
Napoli. Avevano istruito le pratiche per ottenere parte dei 78 milioni previsti dal Consiglio dei Ministri come contributo all'editoria radiotelevisiva, le quattro persone arrestate oggi dalla guardia di finanza di Napoli (nucleo di polizia economico-finanziaria), nell'ambito di indagini per una frode e truffa sui contributi statali per l'editoria. Le indagini riguardano la tre societa', Julie Italia srl, So.Pro.Di. Mec e Universo 3000 srl. Gli arrestati invece sono il patron dell'emittente Julie Italia Lucio Varriale, la sua storica strettissima collaboratrice Carolina Pisani e due commercialisti Claudio Erra e Renato Oliva. La guardia di finanza ha eseguito anche un sequestro di beni per 3 milioni di euro. Secondo la Procura della Repubblica di Napoli i due commercialisti avrebbero predisposto una serie di truffe incrociate per arrivare a un'evasione per circa 3 milioni di euro, ottenendo contributi per 2,3 milioni di euro. L'inchiesta e' partita nell'ambito di investigazioni che hanno visto coinvolto Lucio Varriale, peraltro protagonista di accese reazioni mediatiche nei confronti di rappresentanti delle forze dell'ordine, magistrati, avvocati, verosimilmente, per quanto riguarda un maresciallo e un ufficiale della Guardia di Finanza, nel tentativo di condizionare in qualche modo le verifiche in atto. Gli arrestati si trovano ai domiciliari in attesa dell'interrogatorio di garanzia, ma le indagini sono ancora in corso, anche in base agli elementi che emergeranno dalle perquisizioni avviate questa mattina dal nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza e dalla Digos della questura.
Metanizzazione, tangenti da Forlì a Salerno per l'appalto di Terzigno. Bufera su Mediterranea srl e su Conscoop
Salerno. Tangenti per la metanizzazione in manette i vertici della Conscoop, una delle cooperative più importanti dell'Emilia Romagna e un funzionario del Ministero. Mauro Pasolini, Presidente del colosso cooperativo con sede a Forlì e Giuseppe Cangione, membro dell'ufficio del Ministero dello sviluppo economico responsabile della metanizzazione nel mezzogiorno sono finiti agli arresti domiciliari. Mentre in carcere è finito Flavio Aldini, ex dirigente di Conscoop già vicepresidente della Mediterranea srl di Salerno, società concessionaria del servizio di distribuzione del metano.
Inoltre i carabinieri del comando provinciale hanno notificato cinque avvisi di garanzia nei confronti di professionisti e dei vertici della Mediterranea di Salerno. E' l'esito di un'indagine della procura di Forli'-Cesena, iniziata nel gennaio 2017 coordinata dai sostituti procuratori Francesca Rago e Lucia Spirito, ed eseguita dai carabinieri del comando forlivese e di colleghi di Salerno, per le ipotesi di reato di estorsione, corruzione, favoreggiamento personale, false informazioni al pubblico ministero e turbata libertà degl'incanti. Secondo quanto spiegato dal procuratore di Forli'-Cesena, Maria Teresa Cameli, i vertici di Conscoop avrebbero attuato un sistema di pressioni su alcuni professionisti che collaboravano con il consorzio affinché consegnassero somme di denaro per ottenere il pagamento di quanto dovuto e successivi ulteriori incarichi. Un solo professionista cesenate, secondo quanto emerso, sarebbe stato costretto a versare circa 200 mila euro nell'arco di cinque anni. Una parte di tali somme sarebbe poi servita ai vertici di Conscoop per "ungere" il funzionario ministeriale responsabile del progetto di metanizzazione del mezzogiorno per ottenere la proroga del termine per il completamento dei lavori relativi al metanodotto del comune di Terzigno in provincia di Napoli che andavano a rilento, esponendo il consorzio al pagamento di forti penali e alla perdita dell'appalto. Quattro degli indagati si riferiscono a un secondo filone dell'indagine in merito ad un appalto indetto nel 2015 a Salerno e che, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stato attagliato a misura di una società controllata da Conscoop. Precisato dal procuratore Cameli come "ogni passo dell'indagine sia stato confortato da ampi e documentati riscontri".
Per quanto riguarda la Mediterranea srl che distribuisce il metano nel capoluogo campano e in diversi comuni campani e lucani, gli inquirenti hanno scoperto che il bando di gara era stato indetto per permettere alla municipalizzata di individuare un partner industriale al fine di irrobustire la compagine societaria e poter successivamente allargare il proprio mercato. Secondo l'accusa il bando, poi aggiudicato da una società controllata da Conscoop, sia stato fatto a misura di quest’ultima – con la consulenza del professionista romano – attraverso la formazione di un bando di gara ad hoc, configurando il reato di turbativa d’asta.
La Conscoop è consorzio di cooperative che rappresenta un colosso per l’economia locale e nazionale, con circa 120 affiliate e un fatturato che nel 2017 ha toccato quota 146 milioni di euro. Nel blitz di ieri i carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari Monica Galassi, che ha accolto la richiesta della procura, che da mesi ha messo sotto inchiesta il gigante delle coop forlivesi per ipotesi di reato commesse tra Forlì, Roma e Salerno. Da ieri mattina, Pasolini, presidente della coop rossa è agli arresti domiciliari nella casa di Cesenatico. In carcere si trova invece il forlivese Aldini, da qualche tempo uscito dai ranghi dell’azienda. Le perquisizioni dei carabinieri sono andate avanti fino al tardo pomeriggio di ieri, sia nella sede Conscoop di via Galvani sia nelle abitazioni di Pasolini e Aldini. Perquisite anche le abitazioni degli altri 5 indagati a piede libero, sia a Forlì sia Cesena. Nel mirino degli inquirenti sono finiti diversi appalti ottenuti dal consorzio forlivese in tutta Italia, per un giro di svariati milioni di euro. Nel 2017 il gruppo Conscoop si è aggiudicato 37 gare, per un importo acquisito di 102 milioni.
Picchiava la compagna invalida col bastone e consumava la sua pensione in alcol: arrestato
I militari della Stazione Carabinieri di Mondragone, a seguito di attività investigativa diretta da questa Procura della Repubblica, hanno eseguito ieri un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a carico di V.V. cl. 71, per i reati aggravati e continuati di maltrattamenti in famiglia e lesione personale.
L'uomo è ritenuto responsabile di aver maltrattato la compagna convivente, donna di nazionalità polacca (cl. 73), invalida, costringendola ad un regime di vita insostenibile, avendola sottoposta reiteratamente ad atti di violenza fisica, morale e psicologica tali da cagionarle sofferenza, paura e disagio, incompatibile con le normali condizioni di vita. La condotta veniva consumata tra il giugno e il settembre 2018 ed era sovente realizzata dall'arrestato in stato di alterazione psico-fisica dovuto all'assunzione di sostanze alcoliche.
In particolare emergeva che l'indagato picchiava la donna, con estrema forza, persino servendosi del bastone treppiedi da lei utilizzato per deambulare, cagionandole in un'occasione, la rottura del femore e diffusi ematomi sul corpo.
Lo stesso indagato somministrava alla vittima farmaci per causarne uno stato soporifero, emergendo inoltre condotte crudeli, quale quella verificata nel mese di settembre, allorché la chiudeva sul balcone, in sedia a rotelle, tutto ciò dopo averle rimosso il gesso applicatole in ospedale, proprio in conseguenza della frattura procuratale. I maltrattamenti venivano scoperti grazie all'intervento di un passante, persona rivelatasi fondamentale per consentire l'emersione della dinamica criminale, il quale aveva notato la donna sul balcone, avvisando immediatamente i Carabinieri che intervenivano sul posto identificando V.V. in evidente stato di alterazione da assunzione di sostanze alcoliche. La donna veniva dunque accompagnata presso l'abitazione della madre, abbandonando il proprio domicilio. Successivamente sporgeva denuncia querela nei confronti del compagno.
I successivi accertamenti consentivano di acclarare che l'indagato pretendeva dalla donna la consegna dei 280 euro mensili che percepiva come pensione d'invalidità. Le dichiarazioni della vittima, corroborata da evidenze dichiarative e documentali univoche, hanno consentito dunque di provare i fatti, con applicazione della misura cautelare detentiva.
L'iniziativa del passante, testimone al fatto, si è rivelata decisiva e dimostra come la sensibilità, attenzione e solidarietà umana sia fondamentale per l'azione di contrasto dei fenomeni di violenza di genere e domestica, priorità di questa Procura della Repubblica.
Ranieri torna in Premier, stavolta al Fulham
Ritorno in Premier League per Claudio Ranieri, scelto come nuovo manager del Fulham. Improvviso cambio sulla panchina del club londinese, ultimo in classifica (solo cinque punti dopo 12 giornate): la societa' ha deciso il licenziamento di Slavisa Jokanovic, sostituendolo con l'ex manager di Chelsea e Leicester, con cui ha vinto un clamoroso titolo nazionale nel 2016. "Cambiare senza avere un preciso piano non era una soluzione - ha spiegato il presidente del Fulham Shahid Khan -. Poter contare su qualcuno del calibro di Claudio, pronto ad accettare la sfida e' stato essenziale. Claudio rappresenta una certezza, non un rischio, ha un profilo essenziale per il club in questo momento". Ranieri, 67 anni, ha firmato un contratto "di diversi anni", anche se non e' stata specificata la durata dell'accordo.
Gravina sta con Ancelotti, bisogna isolare i maleducati da stadio
"Condivido l'amarezza di Ancelotti, di tanti italiani e di tanti sportivi, ma dobbiamo stare attenti perche' poi corriamo il rischio di diventare prigionieri di quel gruppetto di soggetti che con qualche coro hanno la forza di non far giocare nessuna partita". Cosi' il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ha espresso i suoi dubbi sull'ipotesi di sospendere i match in caso di insulti da parte del pubblico. "E' un problema di educazione, dobbiamo fare in modo che capiscano che sono maleducati, devono stare fuori dal nostro mondo, ma non gli dobbiamo dare forza ne' renderli credibili - ha notato Gravina, a margine del Forum Sport&Business organizzato da 24Ore Eventi con il Sole 24 Ore -. Il fatto che uno, o pochissimi soggetti, determinino la capacita' di poter sospendere la gara e' un grossissimo rischio che non possiamo correre".
Maradona fa marcia indietro, nega le critiche a Messi
L'ex stella del calcio argentino Diego Armando Maradona ha negato di aver criticato il suo connazionale Lionel Messi assicurando che sono state scritte "tutte bugie" e che il giocatore del Barcellona è suo "amico". Alla domanda sul perché abbia detto che era "inutile mettere a capo un uomo che va 20 volte in bagno prima della partita", Maradona ha risposto che erano "tutte bugie", in un'intervista pubblicata sul sito internet della edizione messicana del quotidiano 'Marca'. "Leo è un mio amico e non parlerò mai male di un amico, in ogni caso, le cose gliele dico in faccia, non lo faccio in un'intervista, dico che Leo è un fenomeno e nient'altro. C'erano giocatori che sono andati in bagno 20 volte, ma non ho mai parlato di Messi", ha aggiunto Maradona. All'inizio di ottobre, l'ex numero 10 ha dichiarato Fox Sports che Messi dovrebbe essere "beatificato". Ma Maradona ha detto a "Marca" che, contrariamente a quanto inizialmente affermato, quello che Messi vuole "è scambiare rapidamente, entrare in campo e prendere il pallone, cosa che molti altri non fanno", ha detto. "Io sono... non stanco, ma voglio dire a queste persone che dicono queste cose che il mio amore per Leo è incondizionato", ha detto Maradona, che è a Sinaloa, dove allena da settembre i Dorados, club della seconda divisione del calcio messicano.
45 anni della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Federico II a Cappella dei Cangiani
Quarantacinque anni dalla nascita della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Federico II nella sede di Cappella dei Cangiani, nota ai più come Secondo Policlinico. Una storia affascinante quella che ripercorre le tappe del Policlinico federiciano, dalla sua costruzione alla fine degli anni Sessanta, frutto del progetto architettonico avveniristico realizzato dal professore Corrado Beguinot, ai numerosissimi traguardi raggiunti negli anni nel campo della didattica, della ricerca e dell’assistenza, realizzati grazie all’operosità e all’ingegno di uomini illustri che hanno contribuito a renderlo un polo di eccellenza a livello internazionale. L’appuntamento è per venerdì 16 novembre, alle 10, nell’Aula Magna "Gaetano Salvatore", nel complesso universitario di via Pansini, 5, a Napoli. La Scuola di Medicina e Chirurgia, oggi presieduta dal professore Luigi Califano, sceglie di celebrare le sue origini e la sua storia con un volume di oltre 500 pagine, edito dal Centro Coinor dell’Università Federico II, che racconta la storia universitaria della più antica Scuola di Medicina del Mezzogiorno, con centinaia di Illustrazioni e fotografie d’epoca. Il libro verrà presentato nella rinnovata Aula Magna “Gaetano Salvatore” dal presidente Califano con un evento spettacolare che vedrà la partecipazione di artisti ed esponenti del mondo accademico ed istituzionale regionale e nazionale. Sarà questa l’occasione anche per celebrare i 20 anni dalla scomparsa del professore Gaetano Salvatore, ordinario di patologia generale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, scienziato ed accademico, figura di grande prestigio del panorama medico internazionale, tra i fondatori della Facoltà di Medicina e già Preside della Facoltà. La mattinata sarà aperta dai saluti istituzionali del Magnifico Rettore dell’Università Federico II, Gaetano Manfredi, e del Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico. Sarà poi Peppe Servillo, con la magia della voce e dell’interpretazione teatrale, ad accompagnare la platea, attraverso un monologo fantastico sulle tracce della vita di Federico II, grande ed illuminato sovrano, uomo di cultura, appassionato sostenitore delle scienze, dei segreti della natura e del nostro corpo. A illustrare e raccontare la storia della Facoltà di Medicina saranno anche le opere di Stefania Bruno, tra le più note sand artist italiane, e la voce nota di Gino Manfredi, con un ‘contromonologo’ sugli interessi medico scientifici del grande sovrano. Autori dei testi in scena, Gino Finelli e Fulvio Delle Donne. Saranno conferiti premi e borse di studio a studenti e specializzandi della Scuola di Medicina e Chirurgia. Tra questi, anche il Premio "Giovanni Persico" per le migliori tesi di specializzazione in Chirurgia. Chiuderanno la mattinata i Solis String Quartet, con un omaggio alla tradizione musicale della città di Napoli.
Giancarlo Siani - Il bambino che vivrà per sempre. Un volume narrativo per bambini di educazione alla legalità e alla cittadinanza, di Angela Mallardo
Mercoledì 14 novembre alle ore 15.30, nella Biblioteca Pagliara dell’Università Suor Orsola Benincasa, la presentazione in anteprima nazionale del volume di Angela Mallardo. Un percorso narrativo per bambini di educazione alla legalità e alla cittadinanza consapevole attraverso l’esempio di Giancarlo Siani, il giornalista napoletano de “Il Mattino” brutalmente ucciso il 23 Settembre del 1985 in un agguato di camorra. L’idea originale e quanto mai efficace è contenuta nel volume “Giancarlo Siani. Il bambino che vivrà per sempre” (Buk Buk Editore, 2018) di Angela Mallardo, giornalista, scrittrice ma soprattutto ‘maestra’ di lungo corso oggi insegnante presso il 2°Circolo didattico “Giancarlo Siani” di Mugnano di Napoli dove ha progettato e coordinato numerose attività di educazione ambientale e di inclusione sociale e dove attualmente è la referente alla Legalità e responsabile della Valutazione. La presentazione del libro sarà l’occasione per un più ampio dibattito sulla “Narrazione come educazione sociale” al quale prenderanno parte, insieme con Angela Mallardo, Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Enricomaria Corbi, preside della Facoltà di Scienze della Formazione del Suor Orsola, Fabrizio Manuel Sirignano, presidente del Corso di Laurea in Scienze della Formazione primaria del Suor Orsola, Lucia Ariemma, ricercatore di Pedagogia generale e sociale all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e Vincenzo Sarracino, professore straordinario di Pedagogia generale e sociale dell’Università Suor Orsola Benincasa. “Il tema della narrazione, come strumento di formazione a scuola, viene affrontato da più punti di vista nel volume di Angela Mallardo - anticipa Vincenzo Sarracino - e ne viene fuori un volume di forte valenza, sia pedagogica e didattica, sia sociale e politica, nel quale l’autrice con un efficace espediente narrativo fa parlare, in prima persona, il giornalista tragicamente scomparso, facendogli raccontare episodi della sua vita familiare, professionale, sociale (la famiglia, la scuola, i giochi, il giornalismo, la Mehari, ecc.)”.
“Giancarlo Siani il bambino che vivrà per sempre” è uno strumento didattico di educazione alla cittadinanza consapevole e alla legalità, rivolto ai bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado (età 8/12 anni). Si avvale della prefazione di Paolo Siani, fratello di Giancarlo, parlamentare alla Camera dei Deputati e già presidente della Fondazione Pol.i.s. e della postfazione di Pino Imperatore, giornalista e scrittore che nel 1995, fu tra i promotori dell’intitolazione a Giancarlo Siani della scuola di Mugnano di Napoli dove l’autrice insegna dal 1991. I primi capitoli raccontano l’infanzia, un segmento inedito della vita del giornalista mediante i nuclei tematici della famiglia, del gioco, del carattere, della scuola e del tempo libero. Gli ultimi capitoli del libro raccontano la vicenda nota dell’impegno giornalistico, della morte e della memoria che viene costruita e rinnovata giorno per giorno da trentatré anni grazie a molteplici iniziative e anche grazie alla sua auto Citroën Méhari divenuta il simbolo della libertà di stampa e di espressione non solo a livello locale, ma a livello nazionale ed europeo. La formula tradizionale del libro si aggancia alla contemporaneità attraverso delle pagine social, piccoli brani tratti da pubblicazioni o tratti dal web dove scrittori, giornalisti, intellettuali, colleghi e amici di Giancarlo esprimono una sorta di commento che riguardi il suo profilo professionale e la sua personalità. Il libro comprende, infine, un’Appendice con dei suggerimenti metodologico-didattici per consentire ai giovani lettori una riflessione sui temi trattati e un approfondimento dei contenuti.
Napoli, notte di paura: si torna a fare fuoco a Forcella
Napoli. Raid intimidatorio, questa notte, nel centro storico di Napoli. Il fatto e' accaduto tra via Santa Sofia e via Oronzo Costa. La Polizia e' stata allertata da residenti che hanno riferito di spari e di due persone in sella a 2 scooter che avrebbero esploso colpi d'arma da fuoco in strada. Sul posto e' stata trovato un bossolo calibro 9 all'altezza del civico 29 di via Santa Sofia. Indagini in corso. La zona è quella tristemente famosa come la "strada della morte" che segnò la morte del Bay boss Emanuele sigillo capo della "Paranza dei Bimbi" durante la faida di camorra con il clan dei Buonerba.



