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Gattuso difende Conte: “Un grande allenatore, ha la forza per rialzare il Napoli”

Da un ex del Napoli arriva un messaggio di sostegno per Antonio Conte. Rino Gattuso, oggi commissario tecnico della Nazionale, ha voluto difendere l’allenatore salentino dopo le parole amare pronunciate nel post partita di Bologna.

“So che lì c’è un grande allenatore, uno che ha vinto tanto e che sa come muoversi”, ha detto Gattuso. “Ho lavorato a Napoli per 19 mesi: quando si vince è sempre difficile riconfermarsi, ma Antonio ha la forza e la capacità di uscire da questo momento, che poi non è così negativo. Guardando la classifica, sono tutti là”.

Parole che cercano di riportare calma nell’ambiente azzurro, dopo giorni di tensione tra risultati deludenti e critiche. Gattuso, che conosce bene le pressioni di Napoli, invita a non drammatizzare e a fidarsi del metodo Conte. Nel corso dell’intervista, l’ex tecnico del Valencia ha speso anche parole di stima per Luciano Spalletti, oggi alla guida della Juventus e suo predecessore in Nazionale: “L’ho sentito, gli ho fatto i complimenti e un in bocca al lupo, era il minimo”.

Pianura, minaccia la sorella con un coltello: arrestato 37enne per maltrattamenti

Ancora un episodio di violenza domestica nel quartiere Pianura. Un 37enne napoletano, già con precedenti di polizia, è stato arrestato dalla Polizia di Stato per maltrattamenti in famiglia dopo aver minacciato la sorella nel corso di una lite. L’intervento è avvenuto nella serata di ieri, quando una segnalazione giunta alla Sala Operativa ha allertato gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.

Arrivati rapidamente sul posto, i poliziotti hanno trovato l’uomo in strada, visibilmente agitato. Durante il controllo è stato scoperto in possesso di un coltello a serramanico. Dagli accertamenti è emerso che, poco prima, aveva minacciato la sorella, episodio che – secondo quanto riferito – non sarebbe stato il primo.

L’uomo è stato arrestato e condotto in commissariato. Un nuovo caso che riporta l’attenzione sulla piaga dei maltrattamenti familiari, una ferita ancora profonda che continua a consumarsi dentro le mura di casa.

Acerra, arrestato 19enne per spaccio: sorpreso a vendere droga in strada

Continuano i controlli straordinari della Polizia di Stato disposti dalla Questura di Napoli per contrastare il traffico di droga nei comuni dell’hinterland. Nella serata di sabato gli agenti del Commissariato di Acerra hanno arrestato un 19enne egiziano, già noto alle forze dell’ordine, sorpreso in flagranza di spaccio in via Alessandro Manzoni.

Il giovane, osservato dai poliziotti durante un servizio di pattugliamento, è stato notato mentre consegnava un piccolo involucro a un’altra persona in cambio di denaro. Quando gli agenti sono intervenuti per bloccarlo, il ragazzo ha tentato la fuga, ma è stato raggiunto e fermato dopo una breve colluttazione. Nelle sue tasche sono state trovate dieci bustine di hashish, una di marijuana e 35 euro in contanti, ritenuti il provento dell’attività di spaccio.

Il 19enne è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si inserisce nell’ambito dei servizi di controllo intensificati dalla Polizia di Stato per arginare il microtraffico e garantire maggiore sicurezza nelle aree periferiche del Napoletano.

Conte e De Laurentiis, resa dei conti a Napoli dopo il ko di Bologna: “Così non si va avanti”

Antonio Conte e Aurelio De Laurentiis si ritroveranno nei prossimi giorni per un confronto diretto sul momento delicatissimo del Napoli. Non c’è ancora una data fissata, ma l’incontro è ormai considerato inevitabile dopo la pesante sconfitta di Bologna e lo sfogo del tecnico, che nel post partita aveva espresso apertamente la propria preoccupazione per l’atteggiamento della squadra.

Secondo quanto trapela dall’ambiente azzurro, non trovano conferma le voci di dimissioni o di esonero: il presidente continua a garantire piena fiducia a Conte, riconoscendone professionalità e leadership. Ma il faccia a faccia servirà per chiarire tutto ciò che non sta funzionando, soprattutto sul piano mentale e motivazionale. L’allenatore, visibilmente deluso, aveva sottolineato come “mancasse la stessa energia dello scorso anno”, un segnale che a Castel Volturno ha fatto scattare più di un campanello d’allarme.

De Laurentiis, dal canto suo, non intende prendere decisioni affrettate ma si aspetta una reazione immediata dal gruppo, già alla ripresa dopo la sosta. La fiducia nel progetto tecnico resta, ma è chiaro che senza una svolta concreta e visibile, anche la pazienza potrebbe avere un limite. Per Conte sarà un incontro chiave: non tanto per il futuro immediato, quanto per capire se il Napoli ha ancora la fame e la compattezza necessarie per rialzarsi e restare competitivo ai vertici della Serie A.

Napoli, marocchino sorpreso a Porta Capuana con psicofarmaci illegali in casa

Napoli - Proseguono senza sosta i controlli straordinari predisposti dalla Questura di Napoli per arginare il traffico di stupefacenti e la detenzione illegale di armi nei quartieri più sensibili della città.

Nella mattinata di ieri gli agenti del Commissariato Vicaria-Mercato hanno arrestato un uomo di 62 anni, originario del Marocco e con precedenti specifici, per detenzione illecita di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale.

Durante un servizio di controllo nella zona di Porta Capuana, i poliziotti hanno fermato l’uomo presso la sua abitazione. Alla vista degli agenti, il sospetto ha reagito con atteggiamenti violenti e aggressivi, prima di essere immobilizzato con fatica. La perquisizione ha confermato i sospetti: nascondeva tre involucri di hashish del peso complessivo di circa 20 grammi.

La successiva ispezione dell’appartamento ha portato alla scoperta di ulteriori elementi rilevanti: 30 compresse di un farmaco psicotropo, 980 euro in contanti suddivisi in banconote di diverso taglio, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento e un coltello la cui lama era intrisa di sostanza stupefacente. Tutto il materiale è stato sequestrato.

L’uomo è stato arrestato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le operazioni di controllo della Polizia di Stato nella zona di Porta Capuana continueranno nei prossimi giorni nell’ambito della strategia di prevenzione e contrasto al traffico di droga.

Napoli, risarcimento triplicato per il pedone investito: il Tribunale condanna TUA Assicurazione

Napoli - Una sentenza del Tribunale di Napoli Nord ha condannato TUA Assicurazione a corrispondere un risarcimento di circa 150.000 euro a un uomo investito mentre attraversava sulle strisce pedonali.

La decisione arriva al termine di un procedimento civile promosso dallo Studio Associato Maior, dopo che la compagnia aveva riconosciuto inizialmente un’invalidità permanente limitata al 15%, proponendo un indennizzo pari a circa 60.000 euro.

Il pedone, a seguito dell’incidente, aveva riportato gravi fratture agli arti inferiori e al bacino, con un lungo periodo di immobilizzazione e l’impossibilità di svolgere attività lavorativa. Una condizione che ha inciso profondamente non solo sulla salute, ma anche sulla vita quotidiana e sulla sfera economica della vittima.

Non ritenendo congrua la valutazione formulata dalla compagnia, i legali Pierlorenzo Catalano, Michele Sorrentino e Filippo Castaldo hanno avviato giudizio ordinario dinanzi al Tribunale. Nel corso del processo, una consulenza medico-legale disposta dal giudice ha rideterminato l’invalidità permanente nel 25%, riconoscendo la maggiore gravità delle lesioni riportate.

La nuova valutazione ha portato alla liquidazione complessiva del danno biologico, del lucro cessante, del periodo di sospensione lavorativa e delle spese mediche, facendo lievitare l’importo dovuto a circa 150.000 euro.

“Il Tribunale ha riconosciuto ciò che la compagnia assicurativa aveva negato – dichiarano gli Avvocati Catalano, Sorrentino e Castaldo – Questo caso ricorda che dietro le pratiche risarcitorie non ci sono cifre astratte, ma persone e vite spezzate dalla negligenza altrui. La valutazione del danno deve essere seria, trasparente e rispettosa della dignità umana”.

Lo Studio Maior sottolinea che la sentenza rappresenta un segnale rilevante per i cittadini, invitandoli a non accettare automaticamente le proposte risarcitorie iniziali delle compagnie: “La tutela della persona è il cuore del nostro lavoro. Quando la giustizia riconosce il valore reale della sofferenza, non vince solo la vittima: ne trae beneficio l’intera collettività”.

Apertura porte senza danni: vantaggi di un tecnico esperto

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Quando ci si trova di fronte a una porta bloccata, la tentazione di risolvere il problema da soli può essere forte. Tuttavia, affidarsi a un tecnico esperto per l'apertura delle porte non solo garantisce un intervento efficace e sicuro, ma previene anche danni costosi e complicazioni future. In questo articolo, esploreremo l'importanza di rivolgersi a professionisti qualificati, i metodi avanzati che utilizzano per aprire le porte senza danneggiarle, e i numerosi vantaggi di evitare il fai-da-te. Inoltre, forniremo consigli su come scegliere il tecnico giusto per assicurarsi un servizio di alta qualità e sicurezza. Preparati a scoprire perché, quando si tratta di porte bloccate, l'esperienza e la competenza fanno davvero la differenza.

Importanza di un tecnico esperto per l'apertura delle porte

Affidarsi a un tecnico esperto per l'apertura delle porte è fondamentale per garantire un intervento efficace e sicuro. Un professionista del settore possiede le competenze necessarie per affrontare situazioni complesse, evitando danni alla struttura e assicurando un accesso rapido e senza intoppi. L'addetto qualificato è in grado di valutare la situazione e scegliere la soluzione più adatta, riducendo il rischio di compromettere la funzionalità della porta. Inoltre, l'esperto del settore utilizza strumenti specializzati che permettono di eseguire l'operazione in modo preciso e senza causare ulteriori problemi. Questi attrezzi, infatti, sono progettati per adattarsi a diverse tipologie di serrature e meccanismi, garantendo un intervento mirato e risolutivo. Affidarsi a un professionista significa anche beneficiare di un servizio che rispetta le normative di sicurezza, proteggendo così la propria abitazione o attività commerciale. Infine, un tecnico esperto offre una consulenza personalizzata, suggerendo eventuali miglioramenti o aggiornamenti per aumentare la sicurezza e l'efficienza della porta. Scegliere un addetto qualificato per lo sblocco non solo assicura un risultato ottimale, ma rappresenta anche un investimento nella protezione e nel valore della propria proprietà.

Metodi professionali per l'apertura delle porte

Quando si tratta di apertura delle porte, i metodi professionali si distinguono per l'efficacia e la sicurezza. Un tecnico esperto adotta tecniche avanzate che minimizzano i rischi di danneggiamento e garantiscono un accesso rapido e sicuro. L'uso di strumenti specializzati e tecniche non invasive rappresenta il cuore di questi approcci, assicurando che l'operazione sia eseguita con precisione e cura.

Utilizzo di strumenti specializzati

Gli strumenti specializzati sono essenziali per un'apertura delle porte professionale. Essi sono progettati per affrontare una vasta gamma di serrature e meccanismi, offrendo soluzioni su misura per ogni situazione. Questi attrezzi consentono di operare con precisione, riducendo al minimo il rischio di danni alla porta o alla serratura. Inoltre, le attrezzature professionali sono spesso aggiornate con le ultime tecnologie, permettendo al tecnico di affrontare anche le sfide più complesse con efficienza.

Tecniche non invasive

Le tecniche non invasive sono un altro pilastro fondamentale nell'apertura delle porte professionale. Questi metodi si concentrano sull'accesso senza causare danni strutturali, preservando l'integrità della porta e della serratura. Un professionista esperto è in grado di identificare la tecnica più adatta in base al tipo di serratura e alla situazione specifica, garantendo un intervento discreto e sicuro. L'adozione di queste tecniche non solo protegge la porta, ma assicura anche che l'intervento sia rapido ed efficace, riducendo al minimo i disagi per il cliente.

Vantaggi di evitare il fai-da-te

Affidarsi a un tecnico esperto per l'apertura delle porte offre numerosi vantaggi rispetto al fai-da-te. Sebbene possa sembrare allettante risolvere il problema autonomamente, l'intervento di un professionista assicura un risultato ottimale e privo di complicazioni. L'addetto qualificato non solo possiede la competenza necessaria per gestire situazioni complesse, ma utilizza anche strumenti specializzati che garantiscono un'operazione sicura ed efficace.

Risparmio sui costi di riparazione

Uno dei principali benefici di evitare il fai-da-te è il risparmio sui costi di riparazione. Tentare di aprire una porta senza l'ausilio di un esperto può portare a danni significativi, che richiedono costose riparazioni o addirittura la sostituzione completa della porta o della serratura. Il professionista, grazie alla sua esperienza e all'uso di attrezzature professionali, è in grado di eseguire l'operazione senza causare danni, evitando così spese aggiuntive. Inoltre, l'intervento tempestivo di uno specialista riduce il rischio di complicazioni future, garantendo un risparmio a lungo termine.

Garanzia di sicurezza e integrità della porta

Un altro vantaggio fondamentale di rivolgersi a un tecnico esperto è la garanzia di sicurezza e integrità della porta. L'operazione eseguita da un professionista assicura che la struttura e il meccanismo della porta rimangano intatti, preservandone la funzionalità e l'aspetto estetico. L'esperto del settore è in grado di valutare la situazione e adottare le tecniche più appropriate per garantire uno sblocco sicuro e senza danni. Questo non solo protegge l'investimento fatto nella porta, ma offre anche la tranquillità di sapere che l'accesso alla propria abitazione o ufficio è stato gestito con la massima cura e competenza.

Come scegliere il tecnico giusto

Scegliere il tecnico giusto per l'apertura delle porte può fare la differenza tra un lavoro ben fatto e potenziali danni futuri. È importante optare per un professionista che utilizzi metodi e strumenti adeguati per garantire un intervento sicuro e non invasivo. Pronto Intervento Casa, che offre servizi di apertura porte bloccate a Venezia, può essere la soluzione giusta.Con una comprovata esperienza nel settore, questo servizio assicura interventi tempestivi e di alta qualità.

Per individuare il tecnico più adatto, è fondamentale considerare alcuni fattori chiave. In primo luogo, l'esperienza e la reputazione del professionista sono aspetti cruciali. Un addetto qualificato con anni di attività nel settore sarà in grado di affrontare una vasta gamma di situazioni, garantendo un risultato efficace. È consigliabile verificare le recensioni e le testimonianze di clienti precedenti per avere un'idea chiara della qualità del servizio offerto. Un altro elemento da valutare è l'utilizzo di strumenti specializzati. Gli attrezzi adeguati sono essenziali per eseguire l'operazione in modo preciso e sicuro. Un esperto del settore che dispone di apparecchiature all'avanguardia sarà in grado di garantire un intervento senza danni, preservando l'integrità della porta. Infine, la disponibilità e la tempestività del servizio sono aspetti da non sottovalutare. Un tecnico che offre un servizio di pronto intervento può risolvere rapidamente situazioni urgenti, riducendo al minimo i disagi. Optare per un professionista che assicura un'assistenza rapida e affidabile è fondamentale per garantire la sicurezza e la funzionalità della propria abitazione o ufficio.

Luci d’Artista, Trenitalia accende i treni per Salerno: corse straordinarie e 11mila posti in più

Salerno - La magia delle Luci d’Artista sta per accendersi a Salerno, e Trenitalia si prepara a illuminare anche i binari. In occasione della manifestazione natalizia più attesa della Campania, in programma dal 15 novembre 2025 al 6 gennaio 2026, sono state attivate corse straordinarie per garantire un flusso di pubblico più fluido e sicuro verso il capoluogo salernitano.

In accordo con la Regione Campania e il Comune di Salerno, Trenitalia ha potenziato il servizio regionale e metropolitano, con un’attenzione particolare ai weekend e alle giornate di punta, tra cui il 5 e il 6 gennaio 2026. L’obiettivo è agevolare l’afflusso e il deflusso dei visitatori, soprattutto in concomitanza con gli eventi più affollati della rassegna.

Complessivamente, saranno 18 le corse aggiuntive ogni giorno, per un totale di circa 11.000 posti disponibili. Il piano prevede:

10 corse in più sulla linea metropolitana Salerno – Arechi

3 corse aggiuntive sulla tratta Salerno – Napoli Campi Flegrei

5 corse extra sulla tratta Salerno – Caserta

Nella fascia pomeridiana, inoltre, sarà incrementata la capienza dei collegamenti metropolitani Salerno – Arechi, con oltre 5.000 posti aggiuntivi rispetto ai giorni feriali. Una scelta già sperimentata con successo negli anni passati e che si conferma fondamentale per gestire il grande affluenza di turisti e cittadini.

L’accesso ai treni sarà consentito esclusivamente ai possessori di regolare titolo di viaggio, che dovrà essere esibito al personale di assistenza. In collaborazione con la Security e la Polfer, i passeggeri saranno indirizzati verso le banchine corrette, con percorsi dedicati per evitare assembramenti e garantire la massima sicurezza.

Si raccomanda di raggiungere la stazione di Salerno con un certo anticipo, considerando il prevedibile aumento del flusso di pubblico e le operazioni di controllo ai varchi. Tutti i canali di acquisto Trenitalia sono già aggiornati con le nuove corse straordinarie.

Per informazioni dettagliate, è possibile consultare il sito ufficiale www.trenitalia.com, l’App Trenitalia, oppure rivolgersi alle biglietterie e alle self-service delle stazioni ferroviarie.

La Campania si prepara a vivere un Natale da record: tra luci, treni e sicurezza, Salerno si conferma meta imperdibile per chi cerca emozioni e spettacolo.

Napoli, paura in piazza del Gesù: nigeriano ubriaco minaccia i turisti

Napoli, – Nella mattinata di ieri, un giovane di 25 anni originario della Nigeria ha scatenato il caos in Piazza del Gesù, minacciando turisti ignari e e poi tenta di militari dell'Esercito Italiano impegnati nell'Operazione Strade Sicure.

L'episodio, culminato  nel suo arresto riaccende i riflettori sulla sicurezza urbana e sulle sfide quotidiane delle forze dell'ordine.

Tutto è iniziato quando un uomo in evidente stato di alterazione psicofisica, forse sotto l'effetto di sostanze, ha cominciato a terrorizzare i passanti. Brandendo un chiodo affilato e un pesante sampietrino come armi improvvisate, il 25enne ha intimorito un gruppo di turisti, urlando minacce e costringendoli a fuggire in preda al panico.

L'uomo è stato individuato da una pattuglia dell’Esercito Italiano che, durante il pattugliamento della piazza (servizio attivo 24 ore su 24) lo aveva nototato con un atteggiamento particolarmente aggressivo. E' stato bloccato e neutralizzarlo adottando le previste procedure di MCM (Metodo del Combattimento Militare).

Successivamente, una volta neutralizzata la minaccia, i militari provvedevano a richiedere l’intervento della Polizia di Stato che, giunta poco dopo sul posto, prendeva in custodia l'individuo, già bloccato e reso inoffensivo dai militari, per le successive attività di competenza.

i soldati dell'Esercito, che stavano pattugliando la zona per garantire la tranquillità della città.Gli agenti dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, supportati dal Commissariato Dante, hanno bloccato il giovane e procedendo all'arresto per resistenza a Pubblico Ufficiale.

Pezzotto, dopo DAZN arriva la Lega: risarcimenti più salati per i "pirati" del calcio

L'organizzazione che gestisce il massimo campionato italiano annuncia richieste di indennizzo superiori a quelle già avanzate da DAZN per i circa 2.000 utenti individuati dalla Guardia di Finanza. L'obiettivo è creare un forte effetto deterrente.

La lotta alla pirateria nel mondo del calcio fa un ulteriore passo avanti. Dopo l'iniziativa di DAZN, che il mese scorso ha iniziato a inviare richieste di risarcimento civile, anche la Lega Serie A scende in campo per chiedere i danni a coloro che hanno usufruito illegalmente della visione delle partite. La conferma arriva direttamente dall'organizzazione, che ha precisato come le sue richieste saranno economicamente più onerose rispetto a quelle del broadcaster.

La platea di destinatari è la stessa: circa 2.000 persone già identificate dalla Procura di Lecce e dalla Guardia di Finanza. Questi utenti si sono già visti recapitare le sanzioni previste dalla legge "anti-pezzotto", con multe che variano da 154 a 5.000 euro. A questa cifra si sono aggiunti i 500 euro richiesti da DAZN come risarcimento per via extragiudiziale, una mossa pensata per risolvere la questione rapidamente ed evitare lunghi strascichi legali.

L'identificazione dei trasgressori è stata possibile grazie alla piattaforma Piracy Shield, che traccia gli indirizzi IP collegati agli stream illegali. Una volta ottenuto l'IP, le autorità possono richiederne i dati anagrafici corrispondenti direttamente ai provider di servizi internet. La Lega Serie A attingerà quindi dalla medesima lista di nominativi per formulare le proprie richieste di indennizzo, la cui cifra esatta non è ancora stata resa nota. Il presidente della Lega, Ezio Maria Simonelli, non ha per ora fornito ulteriori dettagli sulle tempistiche e le modalità operative.

Resta aperto l'interrogativo sull'efficacia di questi strumenti nei confronti di chi utilizza una VPN, tecnologia progettata per garantire l'anonimato mascherando l'indirizzo IP reale dell'utente. Molti servizi VPN, inoltre, adottano policy di "zero logging" che impediscono la registrazione delle attività.

Ad ogni modo, l'azione congiunta di Lega Serie A e DAZN non punta solo al recupero economico. L'obiettivo principale è strategico: fungere da potente deterrente per scoraggiare la fruizione illegale dei contenuti sportivi. Sebbene sia improbabile eradicare completamente il fenomeno, anche una sua significativa riduzione verrebbe considerata una vittoria per i detentori dei diritti.

Bagnoli, la rivolta operaia contro il dragaggio: "Veleni in mare per i ricchi della vela"

La "ferita" di Bagnoli si riapre. Nel quartiere napoletano che porta ancora le cicatrici dell'inquinamento industriale, cresce la rabbia contro i piani di riqualificazione accelerati per l'America's Cup. Ieri mattina tra 500 e 600 persone hanno bloccato viale Campi Flegrei per dire no a quello che definiscono senza mezzi termini una "colonizzazione". L'anima operaia del territorio si mobilita, convinta che la trasformazione urbana sia solo l'ennesimo tradimento del ceto popolare.

Il cantiere fantasma senza progetti pubblici

La manifestazione, organizzata dalla sigla unitaria "Bagnoli in formazione" che riunisce comitati come Mare Libero e diverse associazioni locali, punta il dito contro l'opacità istituzionale. I lavori per la Coppa America – la cui consegna è fissata per aprile – sono partiti "senza confronto né trasparenza", denunciano i promotori. Ma il nodo più esplosivo riguarda il dragaggio dei fondali per realizzare i campi base sulla colmata.

"Non esiste ancora un progetto pubblico e chiaro", tuona l'attivista Aldo Amoretti. "Non sono pubblici i termini dell'accordo tra governo e organizzatori. Praticamente non conosciamo né il progetto di fattibilità né quello esecutivo. E intanto iniziano i lavori". Per una comunità che porta nella propria memoria storica i segni dell'avvelenamento industriale, questa modalità operativa suona come una "prepotenza".

Il terrore dei veleni rimessi in circolo

Gli attivisti paventano un'operazione pericolosa: il rimescolamento dei fondali rischia di liberare inquinanti cancerogeni ancora presenti nei sedimenti. Secondo i comitati, lungi dal costituire una bonifica, l'intervento aggraverebbe la contaminazione dello specchio d'acqua tra Coroglio e Bagnoli. Una prospettiva che fa tremare chi in queste acque è nato e cresciuto.

La comunità reclama da decenni la promessa mai mantenuta: bonifica vera, ripristino della linea di costa, restituzione del mare alla libera balneazione per tutti. Ora questa priorità, centrale per il risanamento del quartiere, rischia di essere "sepolta" sotto le basi di una competizione velica.

"Una regata per ricchi che cancella la bonifica"

Le accuse alla classe politica sono durissime. I movimenti sostengono che l'America's Cup – definita "una competizione per soli ricchi senza nulla di sportivo" – sia servita da alibi per cancellare, con il consenso trasversale di tutte le forze politiche, l'elemento cardine del piano regolatore comunale: la rimozione e bonifica della colmata.

Il paradosso è evidente: mentre ruspe e mezzi meccanici si muovono già nell'area, mancano documenti essenziali, accordi pubblici, garanzie sulle modalità operative. Per i residenti storici di Bagnoli, questa non è riqualificazione. È l'ennesima estromissione programmata di chi il quartiere lo abita davvero.

Scampia, Guardia Medica tra blatte e porte rotte

Napoli - Lavorare nella sanità pubblica italiana significa oggi fare i conti con blatte che escono dagli scarichi, porte d'ingresso che non si chiudono e l'assenza di beni primari come sapone e acqua calda.

Non è la descrizione di un ospedale da campo in zona di guerra, ma la realtà quotidiana della Guardia Medica del Distretto 28 dell'ASL Napoli 1 a Scampia, denunciata da sedici giovani medici attraverso una segnalazione corredata da foto e video inviata al deputato Francesco Emilio Borrelli di Alleanza Verdi-Sinistra.

Il paradosso dell'igiene negata

I sanitari, tutti tra i 25 e i 35 anni, descrivono una situazione paradossale: proprio nei luoghi dove l'igiene dovrebbe essere il requisito minimo, regna il degrado. Nonostante il recente trasferimento in uffici che sulla carta risultano ristrutturati, la realtà è ben diversa. Sale e bagni sono privi di finestre, dotati solo di lucernari posti troppo in alto per essere aperti, rendendo impossibile il ricambio d'aria.

Il quadro igienico raggiunge l'apice dell'assurdo con uno dei bagni completamente inutilizzabile: a ogni scarico del water, acqua mista a scarafaggi fuoriesce dalla doccia. Mancano acqua calda e sapone, che i medici sono costretti ad acquistare di tasca propria. Carta igienica e sedie sono arrivate solo dopo la minaccia di una denuncia formale.

Turni di 12 ore senza protezione

La questione sicurezza non è meno preoccupante. La porta d'ingresso, elemento essenziale per proteggere i sanitari dall'utenza esterna durante i turni di 12 ore diurni e notturni, è già guasta e non si chiude. Le richieste di intervento urgente sono rimaste senza risposta, lasciando i medici in balia di potenziali rischi.

A completare il quadro di inefficienza, la struttura è completamente schermata: nessuna copertura telefonica e accesso al Wi-Fi negato. Un'impossibilità che si traduce nell'incapacità di effettuare anche le ricerche più basilari, come verificare i nomi commerciali dei farmaci durante l'assistenza ai pazienti.

L'intervento di Borrelli

Il deputato Francesco Emilio Borrelli ha definito la situazione "un insulto alla dignità dei giovani professionisti e un pericolo per la salute pubblica", annunciando un'immediata mobilitazione presso gli uffici competenti dell'ASL Napoli 1 Centro e gli organismi di controllo.

"Richiederemo una verifica ispettiva urgente e rigorosa nei locali della Guardia Medica del Distretto 28 di Scampia", ha dichiarato Borrelli. "L'obiettivo è accertare la veridicità delle gravissime segnalazioni e costringere chi di dovere a ripristinare con immediatezza gli standard minimi di igiene, sicurezza e funzionalità."

La denuncia dei sedici medici, "pieni di energia e voglia di svolgere il proprio lavoro", solleva ancora una volta il velo su una sanità pubblica italiana che chiede sacrifici ai suoi operatori ma non garantisce nemmeno le condizioni minime per lavorare con dignità.

Fuorigrotta, l'allarme inascoltato: 14enne investita dopo la protesta

Napoli – Una notte di apprensione e rabbia nel quartiere Fuorigrotta, a Napoli. Una ragazza di soli 14 anni è stata investita da un'auto la scorsa notte, nei pressi di un noto locale frequentato da giovanissimi. La vittima è stata trasportata d'urgenza all'ospedale Cardarelli, dove si trova attualmente ricoverata. C'è forte preoccupazione per le sue condizioni.

Le forze dell'ordine sono al lavoro per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente e accertare le eventuali responsabilità del conducente.

La tragica coincidenza

L'investimento assume i contorni di una tragedia annunciata. L'allarme per la sicurezza in quella zona, infatti, era stato lanciato solo poche ore prima. Nella serata di ieri, domenica, proprio a Fuorigrotta si era tenuta una manifestazione organizzata dai Verdi per sollecitare maggiori controlli e denunciare il degrado.

A guidare la protesta il parlamentare di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che ora commenta l'accaduto con parole durissime.

"Siamo rimasti fino alle 23,30 circa", spiega Borrelli, descrivendo uno scenario allarmante visto poche ore prima dell'incidente. "Eravamo circondati da ragazzini, in molti casi con meno di 12 anni, senza genitori. Tanti minorenni che correvano a tutta velocità lungo le aree limitrofe allo stadio Maradona senza alcun controllo".

L'appello delle famiglie delle vittime

Alla manifestazione di ieri sera aveva preso parte, simbolicamente, anche il padre di Rita Granata, una delle troppe giovani vittime della violenza stradale. Una presenza che voleva essere un monito, trasformato in tragica profezia poche ore dopo.

"Qui non solo c'è bisogno di più forze dell'ordine", incalza Borrelli, "ma è necessario intervenire sulle famiglie che permettono tutto ciò. Siamo all'anarchia totale oramai".

La mobilitazione, ora rafforzata dalla rabbia per l'ultimo incidente, non si ferma. Per questa sera, lunedì 10 novembre, è previsto un altro presidio alle ore 22,30, a cui parteciperanno i residenti e lo stesso parlamentare, per chiedere che la sicurezza dei più giovani smetta di essere un'emergenza e diventi una priorità.

Napoli, “Solo Dio può perdonare”: il padre di Francesco Pio Maimone chiede giustizia, non pietà

Napoli – “Non posso perdonare Valda, non ho questa forza. Il perdono glielo deve dare solo Dio.” Con voce rotta ma ferma, Antonio Maimone, padre di Francesco Pio Maimone, il pizzaiolo di 18 anni ucciso nella notte del 20 marzo 2023 agli chalet di Mergellina, ha parlato oggi nell’aula 318 del Palazzo di Giustizia di Napoli, dove si è tenuta l’udienza d’appello per l’omicidio del figlio.

“Se vai a Mergellina armato, in mezzo a tanta gente, significa che avevi già intenzione di fare del male,” ha detto Maimone, rievocando quella notte in cui suo figlio, estraneo a qualsiasi ambiente criminale, fu colpito a morte da un proiettile esploso nella folla.

Alla sbarra, in videocollegamento dal carcere, Francesco Pio Valda, baby boss di Barra, già condannato all’ergastolo in primo grado per l’omicidio.

“Un omicidio di camorra, non una lite”

Nel corso dell’udienza, l’avvocato Sergio Pisani, che assiste la famiglia Maimone come parte civile, ha chiesto alla Corte di confermare la condanna al carcere a vita:

“Il colpo sparato nella folla è un atto ancora più grave della volontà di uccidere una persona precisa. Questo è un omicidio di camorra. Le sentenze si pronunciano in nome del popolo italiano, ma oggi chiedo che questa sia pronunciata nel nome di Pio.”

Dopo Pisani sono intervenuti anche l’avvocato Marco Buzzo, in rappresentanza del Comune di Napoli, e Gianmario Siani per la Fondazione Polis, che tutela le vittime innocenti di criminalità.

“Non ci sono vittime di serie A e serie B”

“Non ci sono vittime di serie A e di serie B,” ha ricordato Buzzo, “ma ci sono eventi che scuotono la coscienza collettiva. Quello di Francesco Pio Maimone è uno di questi.”
E ha aggiunto: “Ritenere insussistente l’aggravante mafiosa significherebbe far fare un passo indietro alla città. Le logiche camorristiche sono evidenti anche nei post circolati sui social, dove i due gruppi si fronteggiano come clan.”

“Non esiste parola per chi perde un figlio”

Commovente anche l’intervento di Gianmario Siani, che ha ricordato come la morte di Francesco Pio sia “l’ennesimo simbolo della ferita aperta che la camorra infligge a Napoli”.

“La lingua italiana non ha coniato una parola per descrivere la morte di un figlio,” ha detto l’avvocato, “e la fondazione nata nel suo nome è la testimonianza di una famiglia che non vuole abbandonarsi al dolore, ma trasformarlo in impegno.”

Siani ha ricordato inoltre i numeri delle vittime innocenti della criminalità organizzata in Campania: oltre 600 nomi, “i numeri di una guerra. Quella notte a Mergellina poteva morire chiunque.”

Il memoriale di Valda

In apertura d’udienza, è stato reso noto che Valda ha depositato un memoriale difensivo, il cui contenuto sarà valutato dalla Corte d’Assise d’Appello nelle prossime udienze.

Mentre in aula si alternavano le arringhe e le parole di giustizia, lo sguardo del padre di Francesco Pio restava fisso sul banco della difesa.
Un padre che ha scelto di non cedere all’odio, ma che non riesce – e non vuole – dimenticare: “Solo Dio può perdonare. Io chiedo solo giustizia per mio figlio.”

Metro Napoli in Tilt: Linea 1 chiude anticipo per quattro giorni, caos per i pendolari

Napoli – La metropolitana di Napoli si prepara a un'intensa fase di manutenzione che costringerà i viaggiatori a rivedere i loro spostamenti. La Linea 1, arteria vitale della città, anticipa la chiusura al pubblico per quattro giorni consecutivi, scatenando inevitabili disagi per migliaia di utenti.

Per eseguire verifiche strutturali sulla linea e test sul materiale rotabile, l'Azienda Napoletana Mobilità (ANM) ha annunciato la sospensione anticipata del servizio. La misura, necessaria per garantire la sicurezza e l'efficienza del sistema, coinvolgerà il periodo da lunedì 10 a giovedì 13 novembre 2025. Durante questi giorni, le ultime corse per i passeggeri partiranno da Piscinola alle 20:48 e dal Centro Direzionale alle 21:16, con interruzione totale del servizio poco dopo.

L'impatto sulla mobilità urbana sarà significativo, soprattutto nelle ore serali, quando la Linea 1 collega quartieri periferici al cuore pulsante di Napoli. Pendolari e residenti sono invitati a pianificare percorsi alternativi, come bus sostitutivi o altre linee metropolitane, per evitare ritardi. ANM raccomanda di consultare l'app ufficiale o il sito web per aggiornamenti in tempo reale.

Questa manutenzione fa parte di un piano più ampio di ammodernamento della rete, che mira a prevenire guasti e migliorare la puntualità. Tuttavia, in una città già alle prese con traffico intenso, l'episodio riaccende il dibattito sulla necessità di investimenti urgenti nei trasporti pubblici. I vertici di ANM assicurano che i lavori saranno completati entro giovedì sera, con il ritorno alla normalità previsto per venerdì 14 novembre.

Per chi ha bisogno di dettagli aggiuntivi, ANM ha attivato un servizio di assistenza al numero verde dedicato.

Doppio blitz alle slot: bottino da migliaia di euro ad Atripalda

Atripalda – Un colpo di mano da brividi, degno di una sceneggiatura criminale. Nella tarda serata di ieri, due rapinatori hanno fatto irruzione in una sala slot di Atripalda, mettendo a segno un blitz rapido e silenzioso che si è concluso con un bottino di diverse migliaia di euro. Una storia di paura e abile regia criminale, consumata sotto gli occhi impotenti di alcuni clienti.

Poco prima della mezzanotte, quando l'esercizio in via [ipotetica, da inserire se nota] si apprestava a chiudere i battenti, l'azione è scattata. Due uomini, col volto probabilmente coperto, hanno varcato la porta. Uno di loro, quello che faceva da regista dell'operazione, brandiva senza esitazione una pistola. Il clima è diventato di gelo istantaneo.

L'obiettivo era chiaro e il piano, studiato nei minimi dettagli. L'uomo armato ha subito puntato l'arma contro l'unico dipendente presente in servizio, costringendolo con fare minaccioso a consegnare l'intero contenuto della cassa. Ma non era abbastanza. I due banditi, a conoscenza dei protocolli di sicurezza, hanno preteso – e ottenuto – l'apertura della cassaforte, prosciugando ogni risorsa liquida disponibile.

L'incubo è durato pochi, interminabili minuti. Un lasso di tempo in cui la paura è stata padrona, ma che, per fortuna, non si è tradotta in violenza fisica verso le persone presenti. I rapinatori, mantenendo un profilo basso e un'efficienza spietata, hanno agito senza lasciare spazio a reazioni. Dopo aver messo a segno il colpo, sono fuggiti nell'oscurità, lasciandosi alle spalle il silenzio carico di shock e un esercizio sconvolto.

Sul posto sono immediatamente intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Avellino, ai quali è ora affidato il compito di ricostruire l'esatta dinamica e di dare un nome e un volto ai due ladri.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Avellino, sono ora a tutto campo: si stanno setacciando le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza della zona, alla ricerca di qualsiasi movimento sospetto nelle vicinanze della sala slot nelle ore precedenti e successive alla rapina. Gli investigatori stanno anche ascoltando i testimoni presenti, nella speranza di ricavare dettagli utili sui fisici, le voci o le modalità di fuga dei due criminali.

Il "bottino stellare", come già definito nelle prime indiscrezioni, ammonterebbe a diverse decine di migliaia di euro, una cifra che conferma la natura del bersaglio scelto e la pianificazione dell'assalto. La caccia ai due rapinatori "muti" – così chiamati per la loro rapidità e il silenzio operativo – è ormai aperta.

Nino D’Angelo, l’esilio forzato da Napoli: “La camorra ci sparò alle finestre, fummo costretti a fuggire”

Dietro il sorriso gentile e la voce che ha raccontato intere generazioni napoletane, Nino D’Angelo porta con sé una ferita antica, quella dell’addio forzato alla sua città. Ospite di Domenica In su Rai1, accanto al figlio Toni, regista del documentario 18 giorni che presto approderà nei cinema, il cantante si è aperto a cuore nudo davanti a Mara Venier, ripercorrendo un periodo nero della propria vita.

“Lasciare Napoli è stato terribile”, ha detto con commozione. “Per anni la gente ha pensato che fossi andato via per scelta, ma non sapevano la verità. La camorra ci sparò alle finestre di casa. Avevamo paura, abbiamo denunciato e siamo dovuti scappare.”

Era un’epoca difficile, segnata da minacce e richieste estorsive. D’Angelo racconta di aver rifiutato di pagare la tangente che gli era stata imposta. “Volevano i soldi, ma io non volevo piegarmi. Solo che mia moglie era terrorizzata e voleva andare via con i bambini. Non potevo lasciarli soli. È stato devastante: ho lasciato mia madre, mio padre, le mie radici.”

Roma, in quegli anni, diventò il suo rifugio. Una nuova casa che lo accolse, ma senza cancellare la nostalgia. “Roma è una città bellissima, la zia che mi ha cresciuto. Ma Napoli è la mamma, quella che ti manca sempre, anche quando ti ha fatto soffrire.”

Ora il tono è diverso, più sereno, più maturo. D’Angelo riconosce nella sua città un cambiamento profondo. “Napoli oggi è viva, piena di turisti, di energia. Ci torno sempre più spesso, con affetto. È una città che non si dimentica, che resta dentro.”

Le sue parole hanno toccato il pubblico, aggiungendo intensità al percorso umano e artistico raccontato nel film 18 giorni. Un viaggio nell’anima di Nino D’Angelo, tra la paura e la rinascita, tra l’esilio e il ritorno a quella Napoli che, nonostante tutto, continua a chiamarlo figlio.

Regionali Campania: l'endorsement di Rita De Crescenzo che imbarazza Forza Italia

Un video di pochi secondi è bastato a sollevare un polverone politico in Campania, mescolando il mondo effimero dei social network con le logiche politiche della campagna elettorale.

La protagonista è Rita De Crescenzo, discussa tiktoker napoletana da oltre 1,4 milioni di follower, che ha pubblicato un endorsement esplicito per Forza Italia in vista delle imminenti elezioni regionali. «Forza Italia sono persone serie, da tanti anni in politica. Avete mai visto una azienda del signor Silvio Berlusconi fallire? Io mi sono schierata con questi signori», afferma nel video, invitando i suoi seguaci a preparare le schede e offrendosi persino di accompagnarli a votare.

L'invito al voto non è passato inosservato e ha immediatamente acceso la polemica. Il primo a reagire è stato il parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che ha parlato di «peggiore commistione tra i tiktoker della malanapoli e una certa politica», chiedendo spiegazioni immediate ai dirigenti di Forza Italia.

La risposta del partito, però, ha generato più dubbi che certezze. Il coordinatore regionale azzurro, Fulvio Martusciello, ha preso le distanze in modo netto: "Non so chi sia e francamente non mi interessa quello che dice. Non l’ho mai vista in vita mia»".

Una difesa che stride però con un dettaglio non da poco: nella lista di Forza Italia figura Pasquale De Fenza, consigliere regionale uscente (eletto con Azione, poi espulso) e protagonista, tempo fa, di un altro video virale girato proprio con la De Crescenzo e un altro noto tiktoker, Angelo Napolitano.

Possibile che il coordinatore regionale di Forza Italia non ne sappia niente? Sui social, e non solo, in tanti da ieri si stanno chiedendo chi e cosa ci sia dietro questa non tanto inaspettata uscita "politica" della De Crescenzo.

Questa coincidenza, definita "anomala" da più parti, ha alimentato il sospetto che l'endorsement non sia affatto spontaneo. "A Fulvio Martusciello diciamo che, con serietà, bisogna andare nel merito. È arrivato il tempo di chiarire", ha attaccato Michele Tarantino, segretario regionale del Psi, sottolineando l'incongruenza della sua dichiarazione. La replica di Martusciello, che ha aggiunto "mi pare siamo ancora in una Repubblica" dove ognuno è libero di esprimere le proprie preferenze, è stata interpretata da molti non come una smentita, ma quasi come una velata ammissione del suo benestare all'operazione.

A complicare il quadro, sono apparsi altri video del figlio della tiktoker, Rosario, che prometteva ai follower indicazioni precise su chi votare "per il bene di Napoli", suggerendo una strategia comunicativa ben orchestrata.

Sui social network, la polemica è esplosa con l'accusa di una nuova forma di voto di scambio, dove la moneta non è denaro ma visibilità e influenza su un elettorato vasto e potenzialmente decisivo.

La vicenda De Crescenzo-Forza Italia segna un punto di svolta, o forse di non ritorno, nel rapporto tra politica e social media. Se da un lato è evidente il tentativo dei partiti di intercettare il consenso di fasce di popolazione altrimenti distanti dalle urne, dall'altro emerge tutta la fragilità di queste alleanze.

L'imbarazzo di Martusciello è emblematico del dilemma che vive oggi la politica: bramare i numeri degli influencer ma vergognarsi dei loro metodi e della loro immagine. L'episodio campano non è più solo una nota di colore, ma una seria riflessione sul degrado del dibattito pubblico e sui patti, sempre meno silenziosi, che si stringono nell'arena digitale per una manciata di voti.

Crisi Napoli, la sentenza di Bianchi: "Sfogo incomprensibile. Conte non si fida della rosa"

Napoli- Quando Ottavio Bianchi parla, il popolo azzurro ascolta. Ospite di "Radio Anch'io Sport", l'ex tecnico non ha usato giri di parole per commentare il momento nero dei campioni d'Italia, partendo dal durissimo sfogo di Antonio Conte dopo la sconfitta di Bologna.

"Non si riesce davvero a capire uno sfogo del genere da parte di un allenatore così importante", ha esordito Bianchi, mostrando tutta la sua perplessità di fronte a una reazione così plateale. Sebbene la prestazione sia stata deludente, l'analisi dell'ex allenatore è netta: l'uscita di Conte è un sintomo, non la causa del problema. "Evidentemente c'è qualcosa che  non va", ha sentenziato.

Il dito di Bianchi punta dritto alla gestione del gruppo. Secondo la sua interpretazione, la furia del tecnico salentino nasconde una profonda sfiducia verso le seconde linee. "In questo momento pensa che gli eventuali sostituti non siano all'altezza", ha spiegato. Conte si affida a un blocco ristretto di titolarissimi, spremendoli fino all'osso in un campionato che, secondo Bianchi, è "all'insegna dell'equilibrio, ma non di grande livello". Un logorio fisico e mentale che, alla lunga, rischia di presentare un conto salatissimo.

L'analisi si fa ancora più tagliente quando Bianchi porta l'esempio della Roma, attuale leader della classifica e dotata della miglior difesa. Citando i suoi "vecchi maestri", ricorda un dogma intramontabile del calcio: "La prima cosa è non prendere gol. Poi il golletto salta fuori".

Una frecciata neanche troppo velata a un Napoli che sembra aver smarrito certezze ed equilibrio, a differenza di una rivale che, pur non essendo partita per vincere, si ritrova in testa grazie a solidità e pragmatismo. Le parole di Bianchi suonano come un campanello d'allarme: la "garra" di Conte da sola non basta se non è supportata dalla fiducia nell'intera rosa.

Napoli, doppia fuga a Scampia, 14enne si lancia dallo scooter in corsa

Napoli - Un pomeriggio qualunque si trasforma in un inseguimento ad alta tensione tra i palazzi di Scampia, con un episodio che ha dell’incredibile. Protagonisti, o forse vittime, due ragazzini di appena 14 anni, un’età in cui di solito si pensa allo studio e al gioco, non alla fuga dalla legge.

Tutto ha inizio quando una pattuglia dei Carabinieri della Sezione Radiomobile, perlustrando via Ciccotti, incrocia con lo sguardo uno scooter 125 cc. Un dettaglio, però, non passa inosservato: la totale assenza di targa. In sella, due giovanissimi che, messe insieme le loro età, non raggiungono i trent'anni.

La risposta dell'equipaggio è immediata e sbagliata. Ignorando l’ordine di fermata, il conducente – un quattordicenne con il casco in testa – stacca la frizione e scatta via. Al suo fianco, aggrappato alle sue spalle, un coetaneo viaggia invece a volto scoperto, in una pericolosa condizione di vulnerabilità.

La fuga spericolata e il salto nel vuoto

Prende il via così una corsa folle attraverso le strade del quartiere, un susseguirsi di curve strette e accelerazioni brucianti, con lo scooter che zigzaga mettendo a rischio la sua incolumità e quella degli altri.

Ed è a questo punto che accade l’impensabile. Durante la corsa, nel tentativo disperato di sfuggire ai militari, il passeggero, il 14enne senza casco, compie un gesto estremo: si lancia dal mezzo in movimento, rotolando sull’asfalto. Un attimo di paura, mentre la pattuglia blocca l’inseguimento per soccorrerlo. Fortunatamente, il ragazzo si rialza senza gravi conseguenze, solo con qualche probabile escoriazione e un enorme spavento.

Pochi istanti dopo, anche il giovane "centauro", resosi conto dell’accaduto o forse costretto dalla situazione, si ferma dopo un centinaio di metri.

I Carabinieri hanno quindi bloccato entrambi i minorenni. Per loro, finite le ruote fumanti, sono scattate le procedure di legge: denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e sequestro dello scooter, che diventa ora prova di reato.

Con le manette sostituite da un richiamo formale ma severo, i due quattordicenni sono stati infine affidati ai rispettivi genitori. Tornano a casa, con una denuncia penale già sulla soglia dell’età adulta e una lezione sul rischio, speriamo, recepita prima che sia troppo tardi.

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