AGGIORNAMENTO : 20 Dicembre 2025 - 14:30
17 C
Napoli
AGGIORNAMENTO : 20 Dicembre 2025 - 14:30
17 C
Napoli
Home Blog Pagina 3

Arzano, mamma fa inversione di marcia vicino a una scuola: giovane in scooter si schianta

Arzano - Drammatico incidente stradale poco dopo le 12,30 di oggi in via Garibaldi nei pressi di una scuola. La mamma di una alunna, probabilmente per la fretta ha fatto una invesrisione di marcia, dopo aver prelevato la propria figlioletta.

Una manovra azzardata tanto che un giovane centauro in sella un motorino non è riuscito ad avitare l'impatto schiasntosi contro l'auto e facendo un volo diu alcuni metri.

La velocità non era elevata e il giovane nella caudta ha riportato ferite non gravi ma comunque tali da dover ricorrere alle cure ospedaliere dove è stato trasportato a bordo di una ambulanza.

la donna e la piccola sotto choc per l'impatto non hanno riportato ferite. Sul posto la polizia locale e i carabinieri.

Si stanno ascoltando i testimoni mentre auto e motorino sono stati posti sotto sequestro. L'episodio riportando all'attenzione dei cittadini di Arzano la carenza di sicurezza per tutti in maniera particolare dei plessi scolastici.

P.B.

Sequestrati 900 chili di pesce senza tracciabilità al mercato ittico di Mugnano

Napoli. Novecento chili di prodotti ittici e frutti di mare privi di documentazione sulla provenienza e sulla tracciabilità sono stati sequestrati nella notte tra il 18 e il 19 dicembre al mercato ittico di Mugnano, in provincia di Napoli. L’operazione è stata condotta dai militari del Reparto Operativo Aeronavale di Napoli nell’ambito dei controlli di polizia economico-finanziaria e a tutela della salute dei consumatori.

Il pescato, pronto per essere immesso in commercio, è risultato completamente sprovvisto delle certificazioni obbligatorie che ne attestano l’origine e il percorso lungo la filiera. Una condizione che rende i prodotti potenzialmente pericolosi per il consumo umano. I controlli sono stati eseguiti in collaborazione con il personale delle Aziende Sanitarie Locali Napoli 1 Centro e Napoli 2 Nord e con il Centro di Riferimento Regionale per la Sicurezza Sanitaria del Pescato.

Nel corso dell’operazione sono stati individuati cinque responsabili, nei cui confronti sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di circa 6.500 euro. Il sequestro ha impedito che il pesce irregolare finisse sulle tavole dei consumatori in un periodo caratterizzato da un forte aumento della domanda. Le attività di controllo sull’intera filiera ittica proseguiranno e verranno ulteriormente intensificate nei prossimi giorni, in concomitanza con le festività natalizie e di Capodanno, per garantire sicurezza alimentare e legalità nel commercio dei prodotti del mare.

Truffa dei finti operatori bancari a Lanciano, bloccati 30mila euro

Lanciano. Si fingono operatori bancari, contattano la vittima e la convincono a trasferire i risparmi per “metterli al sicuro”. È il meccanismo della truffa scoperta dai Carabinieri a Lanciano, in provincia di Chieti, che ha portato alla denuncia di due persone di 21 e 47 anni, entrambi residenti a Napoli, e al blocco di 30mila euro su un conto corrente a loro riconducibile.

L’indagine parte dalla denuncia presentata da un 51enne del posto, contattato telefonicamente da presunti dipendenti di istituti di credito. “Sul suo conto risultano anomalie e operazioni sospette”, il messaggio utilizzato per creare allarme e spingere la vittima ad agire con urgenza. Con artifizi e raggiri, l’uomo viene indotto a disporre diversi bonifici bancari verso conti indicati come “di sicurezza”, in realtà intestati ai due truffatori.

L’intervento tempestivo dei militari dell’Arma consente di ricostruire i movimenti di denaro e di bloccare la somma prima che venga definitivamente sottratta. I due indagati vengono denunciati in stato di libertà per truffa, mentre il denaro resta sotto sequestro. La rapidità della querela e l’immediata attività investigativa evitano conseguenze più gravi, interrompendo una truffa che segue uno schema ormai ricorrente e che continua a colpire cittadini ignari attraverso telefonate mirate e falsi allarmi bancari.

Angiografia, al Sant’Orsola si usa l’anidride carbonica al posto dello iodio: l'analisi del prof. Gargiulo

Roma. “L’angiografia è un esame strumentale che serve per visualizzare le arterie o le vene del nostro corpo e che prevede la puntura di un’arteria o di una vena con l’inoculazione di un mezzo di contrasto, storicamente rappresentato dal mezzo iodato”, spiega il professor Mauro Gargiulo, ordinario di Chirurgia Vascolare all’Università di Bologna e direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare dell’Irccs Policlinico Sant’Orsola. “È una diagnostica fondamentale per valutare restringimenti o dilatazioni delle arterie e per impostare correttamente un percorso diagnostico-terapeutico”.

Il mezzo di contrasto iodato, tuttavia, presenta criticità in una parte dei pazienti. “Lo iodio permette di disegnare molto bene le arterie, ma esistono pazienti allergici per i quali l’uso è controindicato e altri nei quali può creare problematiche a livello renale”, chiarisce Gargiulo. “Il mezzo iodato viene eliminato per via renale e può determinare danni al parenchima, con il rischio di insufficienza renale soprattutto in chi parte già da una funzionalità compromessa”.

Da qui la ricerca di un’alternativa. “Negli interventi endovascolari abbiamo osservato che l’uso abbondante di mezzo iodato poteva danneggiare i reni e si è cercato di ridurre questo rischio”, afferma il chirurgo vascolare. “Già nei primi anni Duemila alcuni colleghi hanno iniziato a utilizzare l’anidride carbonica come mezzo di contrasto. Dal 2007 al 2016 l’uso della CO₂ è cresciuto a livello internazionale, soprattutto nei pazienti con insufficienza renale sottoposti a chirurgia vascolare”.

L’evoluzione tecnologica ha fatto il resto. “Dal 2016 utilizziamo sistemi di iniezione automatizzata di anidride carbonica che hanno migliorato notevolmente le performance dell’angiografia con CO₂”, sottolinea Gargiulo. “In alcuni centri questa metodica è diventata routinaria non solo nei pazienti a rischio, ma anche nel trattamento endovascolare delle malattie arteriose, arrivando quasi a sostituire l’angiografia con mezzo iodato”.

Il professore precisa però che non si tratta di una contrapposizione. “Non è un approccio contro il mezzo iodato, che continuiamo a utilizzare, ma un ampliamento delle possibilità diagnostiche”, spiega. “Nei pazienti in cui lo iodio non può essere usato, l’angiografia con CO₂ offre immagini affidabili, quasi sovrapponibili, ed è un passo avanti nel ridurre i rischi delle procedure”.

Resta il tema della sicurezza legata all’uso di un gas. “La CO₂ fluttua nel sangue, viene eliminata per via polmonare e non crea problemi di embolizzazione periferica”, chiarisce Gargiulo. “Prestiamo però molta attenzione alla sede di iniezione: non utilizziamo la CO₂ nella parte alta dell’albero arterioso, sopra il diaframma o nelle arterie che portano sangue al cervello, per evitare rischi teorici di ischemia cerebrale”.

La metodica è già realtà nel Servizio sanitario nazionale. “Non tutti i centri di Chirurgia Vascolare sono dotati di questo sistema”, conclude Gargiulo, “ma al Policlinico Sant’Orsola lo utilizziamo dal 2016 in modo routinario e altri centri in Italia stanno adottando questa tecnologia”.

Napoli, il deputato Borrelli aggredito in Piazza Cavour: 15 giorni di prognosi

Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, è stato aggredito tra Piazza Cavour e il Rione Sanità mentre era impegnato in un sopralluogo per documentare illegalità diffuse e deregulation stradale insieme al consigliere della I Municipalità Lorenzo Pascucci. L’aggressione è stata compiuta da una donna, parente di Emanuele Tufano, il quindicenne ucciso nell’ottobre 2024 durante una sparatoria tra gruppi armati dei rioni Sanità e Mercato.

Nel corso dell’episodio, la donna ha colpito il deputato con un violento colpo al volto e lo ha minacciato di morte a gran voce. Nell’aggressione sono rimasti coinvolti anche gli agenti della scorta, immediatamente intervenuti per fermare la donna. Borrelli ha riportato una frattura chiusa delle ossa nasali con infrazione delle stesse e un trauma contusivo al bulbo oculare. La prognosi è di quindici giorni.

“Quello che è accaduto dimostra quanto sia profondo il radicamento di una cultura criminale che coinvolge intere famiglie e cresce i ragazzi nella convinzione che la violenza sia normale, legittima, persino da difendere”, ha dichiarato Borrelli. “Troppi giovani vengono allevati senza alternative, educati all’odio verso le istituzioni e spinti a identificarsi con la carriera criminale. Quando finiscono in carcere o muoiono si grida allo scandalo, ma raramente ci si interroga sulle responsabilità di chi li ha formati, sostenuti e incitati”.

L’episodio si inserisce in un contesto territoriale segnato da una lunga scia di violenza legata a dinamiche camorristiche. Emanuele Tufano perse la vita durante una “stesa” non autorizzata, degenerata in uno scontro a fuoco con un gruppo rivale di Piazza Mercato. Cinque mesi dopo, nello stesso contesto, venne ucciso Emanuele Durante, ventenne indicato dagli inquirenti come vittima di una rappresaglia interna legata alla morte del quindicenne.

“Chi rompe questo schema viene colpito, intimidito, cacciato. È successo a chi ha denunciato sparatorie e violenze, è successo a vittime innocenti costrette ad abbandonare il quartiere”, ha aggiunto il deputato. “L’aggressione che ho subito è l’ennesima prova di un metodo basato sull’intimidazione”.

Solo nella giornata precedente, nel Rione Sanità, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli avevano eseguito un blitz anticamorra con l’arresto di otto persone, su ordinanza del gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, per porto e detenzione illegale di armi aggravati dalla finalità mafiosa. Nel corso dell’operazione era stata anche rimossa un’edicola votiva abusiva dedicata a Emanuele Tufano, ritenuta un simbolo intimidatorio.

“Quando questi ragazzi vengono arrestati, feriti o uccisi la responsabilità è soprattutto di chi avrebbe dovuto educarli alla legalità e invece li ha spinti verso la carriera criminale”, ha affermato Borrelli. “I veri assassini sono spesso i loro stessi parenti, pronti a scendere in strada e a mettere a ferro e fuoco la città per difendere delinquenti armati, ma incapaci di spendere una parola per le vere vittime”.

“La mia aggressione è la conferma dei loro metodi. Bene i blitz e la rimozione dei simboli intimidatori, ma lo Stato deve restare presente ogni giorno. Senza continuità, questi territori tornano immediatamente nelle mani della criminalità. Ringrazio il Prefetto e la Questura per avermi immediatamente fatto sentire la loro vicinanza”, ha concluso il deputato.

Violentata la notte di Ferragosto nel Salernitano, due minori arrestati

Violentata la notte di ferragosto da due giovani nel Salernitano. A distanza di mesi, il cerchio si chiude nei confronti dei due presunti autori della violenza. La Squadra Mobile ha eseguito un'ordinanza applicativa della misura cautelare del collocamento in comunità, emessa dal gip presso il Tribunale per i minorenni di Salerno, su richiesta della locale Procura, nei confronti di due diciassettenni.

I giovani sono indagati per il reato di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una sedicenne. Nella notte tra il 15 e il 16 agosto scorso, infatti, i due giovani, abusando delle condizioni di inferiorità psicofisica della minore, dovute all'assunzione di alcolici e stupefacenti, l'hanno condotta in un parcheggio nelle vicinanze della spiaggia dove si stava svolgendo un falò, in una località balneare della provincia, costringendola a subire atti sessuali e umiliandola con diversi insulti.

Le indagini, avviate immediatamente dalla Squadra Mobile, si sono basate sul riscontro delle dichiarazioni della vittima, confermate oltre che con l'analisi delle celle del traffico telefonico, anche con le testimonianze di altre persone informate dei fatti e con immagini di videosorveglianza, che hanno immortalato le fasi precedenti e successive al fatto.

Centauro ucciso a Ponticelli, individuata l’auto pirata: sequestro e denuncia per il conducente

Napoli – È stato individuato e posto sotto sequestro dagli agenti dell’Unità Infortunistica Stradale della Polizia Locale di Napoli il veicolo coinvolto nell’incidente costato la vita a un centauro di 46 anni, avvenuto lo scorso 12 dicembre in via De Meis, nel quartiere Ponticelli. Identificato anche il conducente, che è stato denunciato all’autorità giudiziaria.

Nei confronti dell’automobilista sono stati adottati i provvedimenti di legge, tra cui il ritiro della patente di guida e il sequestro del telefono cellulare, sul quale saranno effettuati accertamenti tecnici per verificare un eventuale utilizzo al momento del sinistro.

L’incidente si è verificato intorno alle 20.30 e ha causato la morte del motociclista di 46 anni. I primi rilievi sulla posizione del mezzo a due ruote e la natura dei danni avevano da subito alimentato dubbi sulla dinamica, facendo ipotizzare il coinvolgimento di un secondo veicolo.

Grazie alle testimonianze raccolte sul posto, all’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti in zona e ai successivi riscontri sul territorio, gli agenti sono riusciti a ricostruire le direzioni di marcia e a individuare l’auto che, dopo l’impatto, si sarebbe allontanata senza prestare soccorso al centauro.

Il mezzo è stato sequestrato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria per ulteriori accertamenti tecnici.

Pericolo sulla SP1 a Qualiano: voragini e dislivelli mettono a rischio automobilisti e motociclisti

Qualiano – Un dislivello di circa 10 centimetri sul manto stradale, voragini non segnalate e crepe diffuse: è questa la situazione denunciata sulla Strada Provinciale 1 nel territorio di Qualiano, un'arteria a scorrimento veloce frequentata quotidianamente da migliaia di veicoli.

Il movimento politico Italia dei Diritti-De Pierro, guidato dal giornalista Antonello De Pierro, ha lanciato l'allarme, definendo il dissesto "inaccettabile" e chiedendo interventi immediati per evitare incidenti, soprattutto a danno di motociclisti e pedoni.Il fenomeno, già segnalato in passato sullo stesso tratto, evidenzia secondo il movimento una mancanza cronica di manutenzione.

«Ogni cittadino deve poter percorrere le strade senza rischiare la vita. Una voragine non segnalata è un pericolo reale e la manutenzione deve essere continua, non episodica», ha dichiarato Maira Nacar, segretaria provinciale napoletana dell'Italia dei Diritti-De Pierro.

A lei ha fatto eco Corrado Fella, consigliere ombra del movimento: «È inaccettabile che una strada così trafficata presenti un dislivello che mette a rischio la sicurezza di chi la percorre. Chiediamo interventi immediati di verifica e ripristino».

Critiche più generali arrivano dai vertici nazionali. Carlo Spinelli, responsabile per la Politica Interna, ha parlato di «gestione insufficiente della sicurezza stradale», mentre il presidente Antonello De Pierro ha sottolineato: «Il dissesto sulla SP1 non può diventare normalità quotidiana. Continueremo a sollecitare le autorità per programmi strutturali di manutenzione e monitoraggio».

Il movimento ha annunciato l'invio di documentazione fotografica e segnalazioni alle istituzioni competenti, tra cui la Città Metropolitana di Napoli, e vigilerà sull'effettiva realizzazione degli interventi. In Campania, il problema delle strade provinciali dissestate è ricorrente, con buche e voragini che causano danni ai veicoli e incidenti, come emerso da numerose denunce negli ultimi anni.

Villa Literno, aggredisce la compagna: arrestato 31enne

Villa Literno - Un uomo di 31 anni, residente a Villa Literno e già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, è stato arrestato con le accuse di maltrattamenti e lesioni personali ai danni della propria compagna.

L’allarme è scattato dopo una chiamata alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Casal di Principe. I militari della Stazione di Villa Literno, coadiuvati dal personale del 118, sono giunti pochi minuti dopo nell’appartamento teatro della violenza. A fare la loro drammatica accoglienza, la giovane donna, in evidente stato di shock e con chiari segni di percosse sul volto.

I sanitari del servizio di emergenza le hanno prestato le prime cure, constatando tumefazioni giudicate guaribili in sette giorni, salvo complicazioni. Sul posto, in uno stato di forte agitazione, è stato trovato anche il convivente, il 31enne identificato come autore materiale dell’aggressione.

Le immediate indagini dei Carabinieri hanno ricostruito la dinamica dell’acceso litigio, sfociato in violenza fisica. L’uomo, presente all’arrivo dei militari, è stato quindi bloccato e sottoposto a fermo. Data la gravità dei fatti e la condotta violenta, i Carabinieri hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato.

Dopo le formalità di rito presso la caserma, l’arrestato è stato trasferito nella Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. La Procura di Santa Maria Capua Vetere, immediatamente informata, coordinerà ora le successive indagini.

L’episodio si inserisce nel più ampio contesto dell’attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere portata avanti dall’Arma dei Carabinieri, che punta alla tutela immediata delle vittime e alla repressione di condotte che minacciano l’incolumità delle persone più vulnerabili all’interno delle mura domestiche.

Gianni Conte in concerto: musica e solidarietà a Pagani

A Natale il pubblico ama lasciarsi trasportare dalla magia della musica e dal fascino delle tradizioni, ed è proprio questo lo spirito che ha guidato l’associazione “Amici a Teatro”, presieduta da Alfonso Giannattasio, nell’organizzare un evento speciale: il concerto di Gianni Conte, voce solista della celebre Nuova Orchestra Italiana di Renzo Arbore.

Artista poliedrico, con una carriera riconosciuta a livello nazionale, Conte si è distinto non solo come cantante, ma anche come compositore e pianista, e domenica 21 dicembre, alle ore 19:00, l’Auditorium Sant’Alfonso Maria de Liguori di Pagani ospiterà il suo spettacolo musicale che unisce arte e solidarietà.

I proventi della serata saranno infatti devoluti alla sezione AISLA Salerno-Avellino-Benevento, impegnata nel sostegno ai malati di SLA e nelle battaglie per migliorare l’assistenza sanitaria e sociale sul territorio.

Non si smentisce Alfonso Giannattasio che da anni porta sul territorio eventi capaci di unire cultura e impegno sociale, traducendo il suo lavoro in un’attività che si qualifica come un vero presidio culturale, valido nel creare occasioni di incontro e di comunicazione tra pubblico e artisti e di offrire appuntamenti che vanno oltre lo spettacolo.

L’evento, collocandosi a ridosso del periodo natalizio, preannuncia l’atmosfera avvolgente delle festività, quando cresce il desiderio di emozioni autentiche e indimenticabili, e con Gianni Conte, che nel 2023 ha conquistato il pubblico di The Voice Senior su Rai 1, e che continua a portare avanti con passione la tradizione musicale napoletana, le emozioni e il divertimento sono assicurati.

Luogo: Auditorium Sant’Alfonso Maria de Liguori – Pagani.
Data: Domenica 21 dicembre 2025. Orario: 19:00.
Info e prenotazioni: 338 9135029.

Un concerto che unisce tradizione musicale napoletana e solidarietà, promosso da Amici a Teatro.

Napoli denuncia Allegri: "Insulti violenti a Oriali, prove TV inevitabili"

La semifinale di Supercoppa Italiana tra Napoli e Milan si chiude con un'ombra pesante di polemiche bordocampo. La SSC Napoli ha emesso un comunicato ufficiale per condannare senza mezzi termini il comportamento di Massimiliano Allegri, reo di aver aggredito verbalmente Gabriele Oriali, coordinatore tecnico azzurro.

L'accusa formale: "Insulti pesanti e fuori controllo"

Il club di Aurelio De Laurentiis non risparmia critiche. "La SSC Napoli condanna con fermezza l’atteggiamento dell’allenatore del Milan", recita la nota, che descrive un episodio grave: Allegri avrebbe "pesantemente insultato Gabriele Oriali con termini offensivi e reiterati", davanti a decine di testimoni a bordocampo e in diretta TV.

La società invoca gli organi competenti, auspicando che "tale aggressione, totalmente fuori controllo, non passi inosservata". Con 33 telecamere puntate sull'evento, il Napoli sottolinea l'impossibilità di ignorare le prove video.

La scintilla al 29': da un fallo non fischiato al caos totale

Tutto è partito al 29' minuto. Un fallo di Adrien Rabiot su Matteo Politano non sanzionato dall'arbitro Zufferli accende la panchina azzurra, che reclama il rosso. Antonio Conte urla "Ma basta!", scatenando il parapiglia.

Da lì parte il duello verbale tra Allegri e Oriali, protrattosi per tutta la partita con continue scaramucce. Secondo la ricostruzione del Napoli, gli insulti culminanti meritano ora un'indagine approfondita.

Il club azzurro accusa il tecnico rossonero di aggressione verbale reiterata in Supercoppa, invoca sanzione con 33 telecamere come testimoni

La semifinale di Supercoppa Italiana tra Napoli e Milan si chiude con un'ombra pesante di polemiche bordocampo. La SSC Napoli ha emesso un comunicato ufficiale per condannare senza mezzi termini il comportamento di Massimiliano Allegri, reo di aver aggredito verbalmente Gabriele Oriali, coordinatore tecnico azzurro.

L'accusa formale: "Insulti pesanti e fuori controllo"

Il club di Aurelio De Laurentiis non risparmia critiche. "La SSC Napoli condanna con fermezza l’atteggiamento dell’allenatore del Milan", recita la nota, che descrive un episodio grave: Allegri avrebbe "pesantemente insultato Gabriele Oriali con termini offensivi e reiterati", davanti a decine di testimoni a bordocampo e in diretta TV.

La società invoca gli organi competenti, auspicando che "tale aggressione, totalmente fuori controllo, non passi inosservata". Con 33 telecamere puntate sull'evento, il Napoli sottolinea l'impossibilità di ignorare le prove video.

La scintilla al 29': da un fallo non fischiato al caos totale

Tutto è partito al 29' minuto. Un fallo di Adrien Rabiot su Matteo Politano non sanzionato dall'arbitro Zufferli accende la panchina azzurra, che reclama il rosso. Antonio Conte urla "Ma basta!", scatenando il parapiglia.

Da lì parte il duello verbale tra Allegri e Oriali, protrattosi per tutta la partita con continue scaramucce. Secondo la ricostruzione del Napoli, gli insulti culminanti meritano ora un'indagine approfondita.

Cannabis "light" potenziata, 45 chili sequestrati nei negozi: condannato imprenditore dell'Agro

Scafati– Vendeva droga spacciandola per prodotti legali, sfruttando la copertura dei cannabis shop. È arrivata la condanna definitiva per un cittadino italiano, titolare di tre esercizi commerciali, finito al centro di un’indagine della Guardia di Finanza di Salerno.

Il Tribunale di Nocera Inferiore ha emesso una sentenza di 2 anni e 2 mesi di reclusione, oltre a una multa di 12.000 euro, confermando le accuse di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

L'inchiesta, condotta dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Scafati, ha svelato un sistema di vendita ingannevole diffuso tra l'Agro Nocerino Sarnese e i paesi vesuviani. Quella che veniva presentata sugli scaffali come "marijuana light" – teoricamente legale e con basso principio attivo – era in realtà una sostanza stupefacente a tutti gli effetti, con valori di THC ben superiori alla soglia consentita dello 0,6%.

Il blitz e i sequestri

Le indagini sono partite dai controlli ordinari nei negozi specializzati, dove i finanzieri hanno subito notato anomalie. Gli accertamenti si sono trasformati in una vasta operazione di perquisizione che ha coinvolto diversi punti vendita e magazzini di stoccaggio. Il bilancio del blitz è stato pesante: sotto sequestro sono finiti 44,7 chilogrammi di marijuana e numerose ricariche liquide per sigarette elettroniche.

Non si trattava solo di una questione di principio attivo. I militari hanno riscontrato irregolarità che rendevano i prodotti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica: mancavano le certificazioni di filiera, non venivano esibite le analisi di laboratorio obbligatorie e vi erano discrepanze sostanziali tra quanto dichiarato in etichetta e il reale contenuto delle confezioni. Una vera e propria "mistificazione" commerciale, come l'hanno definita gli inquirenti, per immettere droga sul mercato alla luce del sole.

La misura cautelare e la condanna

Durante le indagini preliminari, la gravità degli elementi raccolti aveva già portato all'applicazione della misura cautelare dell'obbligo di dimora per uno degli indagati. La vicenda giudiziaria si è conclusa con il rito abbreviato presso il Tribunale di Nocera Inferiore.

Oltre alla pena detentiva e alla sanzione pecuniaria, il giudice ha disposto l'interdizione temporanea dall’esercizio dell’attività commerciale e la distruzione dell'ingente quantitativo di droga sequestrata, ponendo fine a un canale di approvvigionamento illegale che operava sotto falsa insegna.

Campi Flegrei, risveglio con le scosse: sciame sismico all’alba, epicentro alla Solfatara

Pozzuoli – Torna a tremare la terra nei Campi Flegrei. Un nuovo sciame sismico ha interessato l’area flegrea nelle prime ore di venerdì 19 dicembre, portando nuovamente apprensione tra la popolazione, svegliata nel cuore della notte dalle vibrazioni del sottosuolo.

La dinamica dell'evento

Secondo i dati rilevati dai sismografi dell’Osservatorio Vesuviano, lo sciame ha avuto inizio alle 04:42. La scossa principale, di magnitudo 2.0, è stata localizzata nell'area della Solfatara a una profondità di 3,4 chilometri. Pochi minuti dopo, alle 04:50, un secondo evento di magnitudo 1.8 è stato registrato con epicentro in via Antiniana.

Nonostante la magnitudo contenuta, la scarsa profondità degli ipocentri ha reso le scosse chiaramente avvertibili non solo a Pozzuoli, ma anche nei quartieri occidentali di Napoli, in particolare ad Agnano e Bagnoli, dove diverse segnalazioni sono giunte sui social network già nei primi minuti dopo l'evento.

Un 2025 di record sismici

I dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) delineano un quadro di persistente attività legata al bradisismo. Quello odierno è solo l'ultimo di una lunga serie di eventi che caratterizzano un anno particolarmente intenso:

2025 (ad oggi): 8.557 scosse localizzate.

2024: 6.745 eventi sismici.

2023: 6.066 eventi sismici.

Il trend mostra un incremento costante della frequenza degli eventi negli ultimi tre anni, sebbene la stragrande maggioranza di questi sia di bassissima magnitudo e non avvertita dalla popolazione.

Il bilancio del Comune

In mattinata, il Sindaco di Pozzuoli ha diffuso una nota ufficiale per rassicurare la cittadinanza, confermando la conclusione dell’attività sismica legata a questo specifico sciame.

"L’Osservatorio Vesuviano ha comunicato la conclusione dello sciame iniziato alle ore 04:42. In totale sono stati registrati 5 terremoti con magnitudo superiore a 0.0. La situazione resta sotto il costante monitoraggio degli esperti e delle autorità competenti."

Al momento non si segnalano danni a persone o cose, ma resta alta l’attenzione sull'evoluzione del fenomeno che continua a segnare la quotidianità del territorio flegreo.

Casoria, censite tutte le piante presenti in città

Casoria - Tutela del patrimonio arboreo: l'assessore Maria Crispino traccia il Bilancio del verde comunale. Attraverso il Settore V Ambiente – Verde Pubblico – Patrimonio, l'assessorato presenta il Bilancio del Verde 2025: un resoconto chiaro e trasparente delle attività svolte per la tutela e la gestione del patrimonio arboreo e delle aree verdi cittadine.

"Tutte le alberature e le aree verdi comunali sono state censite. Ogni albero è stato dotato di una vera e propria “carta di identità", con dati su tipologia, età e stato di salute, per una gestione sempre più efficace del verde urbano", ha precisato l'Assessore Crispino.

"In quest'anno è stato avviato il Piano di Manutenzione del Verde Pubblico, che consentirà di pianificare in modo strutturato potature, concimazioni e inerbimenti

I numeri degli interventi. 1.600 potature su tutto il territorio comunale.190 interventi di messa in sicurezza di alberi pericolosi o secchi. Diserbo su 15.000 mq del territorio comunale. Diserbo su 46.000 mq tra scuole e parchi".

"Dal 2024 - precisa ancora-, sono stati realizzati circa 150 interventi di piantumazione lungo i principali assi stradali, per una città più verde e più vivibile.
Con il Bilancio del Verde 2025, l’Amministrazione comunale conferma il proprio impegno per una gestione sostenibile, sicura e consapevole del verde pubblico, a beneficio di tutta la comunità".
P.B.

Melito, carambola sulla Circumvallazione: furgone travolge due auto, otto feriti tra cui quattro bambini

Melito – Una serata di ordinaria viabilità sulla Circumvallazione Esterna si è trasformata in pochi istanti in uno scenario di guerra. Un incidente rocambolesco, avvenuto nella tarda serata di ieri, ha visto coinvolte tre vetture e un bilancio pesante di otto feriti, tra cui quattro minorenni che hanno vissuto momenti di puro terrore.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, ancora al vaglio degli inquirenti e soggetta a ulteriori accertamenti, la carambola sarebbe stata innescata da un furgone. Per cause ancora da chiarire, il conducente del mezzo pesante avrebbe centrato in pieno un’auto ferma in sosta lungo la carreggiata.

All’interno dell’abitacolo si trovava una donna in compagnia dei suoi due figli, rispettivamente di 8 e 13 anni.

L’impatto è stato talmente violento da far ribaltare l’auto ferma, che nella sua corsa incontrollata è andata a schiantarsi contro un terzo veicolo. Anche in questo secondo mezzo era presente un intero nucleo familiare: una coppia con due bambini di 7 e 9 anni. La scena apparsa ai primi soccorritori è stata drammatica, con le lamiere accartocciate e le urla dei passeggeri intrappolati.

Sul posto sono intervenuti tempestivamente i Carabinieri della Sezione Radiomobile di Giugliano in Campania, competenti per il territorio di Melito, che hanno messo in sicurezza l'area e avviato i rilievi tecnici necessari a stabilire le responsabilità. Il personale del 118 ha coordinato il trasferimento dei numerosi feriti verso vari nosocomi della zona.

Il conducente del furgone è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale "Santa Maria delle Grazie" di Pozzuoli in codice giallo. Situazione più delicata per i quattro minori, tutti trasferiti in codice arancione all'ospedale pediatrico Santobono di Napoli per i traumi riportati nel doppio impatto.

Le due madri, invece, sono state ricoverate all'ospedale di Giugliano, una in codice arancione e l'altra in codice azzurro. Fortunatamente, nonostante la dinamica spaventosa e i seri traumi riportati, nessuno dei coinvolti sarebbe attualmente in pericolo di vita.

Come da prassi in incidenti di tale gravità, i militari dell'Arma hanno disposto il sequestro di tutti i veicoli coinvolti per permettere ulteriori perizie tecniche. Resta ora da capire se all'origine della manovra errata del furgone vi sia stata una distrazione, un malore o l'alta velocità in un tratto di strada spesso teatro di gravi sinistri.

Sant’Antimo, sequestrata fabbrica clandestina di fuochi d’artificio

Sant’Antimo – Una fabbrica illegale di fuochi d’artificio nascosta in un locale nella disponibilità di un 34enne napoletano. È la scoperta della Polizia di Stato nell’ambito dei controlli disposti dalla Questura di Napoli contro la produzione e la vendita clandestina di materiale pirotecnico.

L’uomo è stato denunciato per detenzione e commercio abusivi di materie esplodenti.

A entrare in azione sono stati i Falchi della Squadra Mobile di Napoli e gli agenti della Polizia Amministrativa e Sociale. L’attività è partita da una minuziosa azione info-investigativa, alimentata dal monitoraggio costante dei social network, canali ritenuti spesso utilizzati per pubblicizzare e piazzare pirotecnici.

Individuato il sospettato, gli investigatori lo hanno seguito. Il 34enne si è spostato in auto e ha raggiunto Sant’Antimo, entrando poi in un locale a lui riconducibile.

È lì che l’intuito dei poliziotti ha trovato riscontro. All’interno dello stabile gli agenti hanno scoperto un deposito attrezzato per la gestione di materiale pirotecnico, con componenti e prodotti anche di fabbricazione artigianale e privi di etichettatura.

Il bilancio del sequestro è pesante: diverse batterie di fuochi d’artificio per un peso complessivo di circa 50 kg, 78 razzi, 35 bombe da mortaio, 81 spolette, oltre a numerosi petardi artigianali, pezzi di artifizi pirotecnici realizzati artigianalmente e altro materiale utilizzato per la produzione.

Al termine degli accertamenti, il 34enne è stato denunciato.

Clan Amato-Pagano, la camorra che resiste al tempo: affari, mesate e prestanome

Ci sono clan che scompaiono con l’arresto dei capi e altri che, invece, imparano a sopravvivere al tempo, alle faide e alle sentenze. Il clan Amato-Pagano appartiene a questa seconda categoria: una struttura criminale capace di attraversare vent’anni di storia giudiziaria napoletana senza mai spezzarsi davvero.

Nato dal sangue della prima faida di Scampia, cresciuto all’ombra della scissione dal clan Di Lauro, espulso e poi rientrato nel grande gioco della camorra dell’area nord, il gruppo Amato-Pagano – secondo la Direzione distrettuale antimafia – non ha mai smesso di esistere, limitandosi a cambiare pelle, uomini e modalità operative.

L’ordinanza cautelare firmata dal gip Isabella Iaselli non racconta solo una nuova ondata di arresti. È piuttosto una mappa dettagliata del potere camorristico che resiste, fatta di parentele, mesate, intestazioni fittizie, summit riservati e flussi di denaro che scorrono sotto traccia. Un sistema che continua a reggersi sulla stessa regola non scritta: il clan viene prima di tutto, anche dei suoi capi storici, anche delle sue sconfitte.

Secondo la ricostruzione della DDA, il clan Amato-Pagano è stato per anni il perno del cosiddetto “cartello scissionista”, egemone dopo la prima faida di Scampia. Anche dopo l’espulsione dai quartieri settentrionali di Napoli nel 2011, il gruppo non si è dissolto.

Al contrario, si è riorganizzato, stringendo un’alleanza organica con il clan Vinella Grassi, vincendo la terza faida di Scampia e riaffermando il proprio dominio nei comuni a nord della città. Il traffico all’ingrosso di cocaina, le estorsioni e il controllo delle piazze di spaccio restano – per gli inquirenti – il cuore del potere economico del sodalizio.

La forza del clan, però, non sarebbe stata solo militare o economica, ma soprattutto organizzativa. Dopo le catture dei fondatori e dei reggenti storici, la direzione sarebbe rimasta all’interno della stessa famiglia, con un passaggio di consegne che ha visto emergere anche figure femminili in ruoli apicali e di coordinamento. Un modello che ha garantito continuità, superando fratture interne e momenti di crisi.

All’interno di questo quadro si collocano le singole contestazioni. C’è chi avrebbe avuto il compito di controllare il territorio, chi di trasmettere le “imbasciate” dei vertici, chi di gestire le mesate destinate agli affiliati liberi e detenuti e alle loro famiglie. Un sistema assistenziale che, secondo l’accusa, non è beneficenza, ma uno strumento di potere: pagare le famiglie significa garantire silenzio, fedeltà e coesione.

Il denaro, poi, viene fatto circolare con estrema attenzione. Carte prepagate intestate fittiziamente, ricariche frazionate, operazioni studiate per ostacolare l’identificazione della provenienza illecita dei fondi. Anche i beni di lusso seguono la stessa logica: automobili sportive e motocicli intestati a prestanome o a società di comodo, ma nella piena disponibilità di soggetti ritenuti di vertice. Ogni bene è uno status symbol, ma anche un patrimonio da sottrarre a sequestri e confische.

Non mancano le attività estorsive. Secondo gli atti, il clan avrebbe tentato di inserirsi anche nel settore delle aste immobiliari, un ambito considerato strategico perché consente di intercettare affari “puliti” e di imporre il proprio controllo evocando il peso del nome Amato-Pagano. Le frasi intercettate, dirette a chi aveva acquistato un immobile all’asta, restituiscono il linguaggio tipico dell’intimidazione camorristica: richieste che partono alte e poi si riducono, sempre accompagnate dal richiamo all’appartenenza al clan.

C’è poi la dimensione difensiva dell’organizzazione. La distruzione di microspie e apparati di intercettazione installati dalle forze dell’ordine racconta la capacità del gruppo di sorvegliare il territorio e di reagire direttamente all’azione investigativa. Un segnale di forza e di controllo, ma anche di consapevolezza di essere sotto osservazione.

Infine, il ruolo di chi non sarebbe formalmente affiliato, ma mette a disposizione beni e spazi: abitazioni utilizzate per summit e riunioni operative, luoghi sicuri dove parlare lontano da occhi e orecchie indiscrete. Anche questo, per la Procura, rappresenta un contributo concreto e decisivo al rafforzamento del clan.

Ecco di seguito ricostruiti i singoli capi di imputazioni e le contestazioni della Dda a tutti gli indagati

L’ASSOCIAZIONE CAMORRISTICA: LA STORIA, IL POTERE, LA CONTINUITÀ

È il capo portante dell’ordinanza. Qui la DDA ricostruisce l’intera architettura criminale del clan Amato-Pagano, dalla nascita nel sangue delle faide di Scampia fino alla sua persistente operatività almeno fino al 2024-2025.

Il provvedimento ripercorre la genesi del cartello scissionista, nato dopo la prima faida di Scampia (2004-2005) che frantumò il clan Di Lauro. In quel contesto il gruppo Amato-Pagano si affermò come baricentro del nuovo sistema criminale, federando altri clan e imponendo la propria egemonia sul traffico di cocaina e sulle estorsioni nell’area nord di Napoli.

Dopo essere stato estromesso nel 2011 da Scampia, Secondigliano e Casavatore, il clan non scompare: si riorganizza, si salda con la Vinella Grassi, vince la terza faida di Scampia (2012-2013) e consolida il controllo su Melito, Mugnano e Arzano, mantenendo una presenza indiretta anche nei quartieri a nord di Napoli.

Il cuore dell’accusa è la continuità della struttura associativa, capace di sopravvivere a decapitazioni, arresti e conflitti interni. I giudici descrivono una leadership familiare, con passaggi di consegne interni al nucleo Amato-Pagano e un ruolo centrale, in più fasi, ricoperto da figure femminili, come Pagano Rosaria e successivamente Amato Debora, nella direzione strategica del clan.

I ruoli degli indagati

Giulia Barra: figura di collegamento, incaricata della distribuzione delle mesate, della gestione delle imbasciate e del supporto alle attività di riciclaggio.

Luigi De Blasio: uomo d’ordine e di fiducia, addetto al controllo del territorio, alla trasmissione delle direttive dei vertici e alla gestione dei flussi di denaro.

Gennaro Vastarelli: presenza operativa nelle piazze di spaccio di Scampia.

Ciro Diano: ruolo polivalente, tra controllo del territorio, spaccio e supporto alle attività di riciclaggio anche all’estero.

Il clan viene qualificato come associazione armata, finanziata in larga parte dai proventi del traffico di droga e delle estorsioni.

L’INTESTAZIONE FITTIZIA DELLA POSTEPAY: IL DENARO CHE NON DEVE LASCIARE TRACCE

Qui emerge il meccanismo di schermatura finanziaria del clan. Secondo l’accusa, Luigi Diano, già condannato per 416 bis e figura apicale, utilizza Giulia Barra come intestataria fittizia di una carta Postepay Evolution, mentre Ersilia Salvati si occupa materialmente delle operazioni di apertura e ricarica.

La carta, formalmente intestata alla Barra, sarebbe stata nella piena disponibilità di Diano, per consentirgli di eludere misure di prevenzione e facilitare il riciclaggio dei proventi illeciti.

Un sistema semplice, ma efficace: denaro sporco che viaggia su strumenti “puliti”, apparentemente intestati a soggetti incensurati o marginali.

IL RICICLAGGIO: FRAMMENTARE, NASCONDERE, DISSIMULARE

Le ricariche e i movimenti sulla Postepay vengono letti come operazioni di riciclaggio, finalizzate a ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa delle somme, almeno 8 mila euro, provenienti dalle casse del clan.

La Salvati è indicata come esecutrice materiale delle operazioni, consapevole del disegno criminoso e della destinazione del denaro.

LE “MESATE” AI FAMILIARI: LA CAMORRA CHE SI PRENDE CURA DEI SUOI

Questo capo fotografa uno degli elementi strutturali delle organizzazioni camorristiche: l’assistenza economica ai detenuti e alle loro famiglie.

Secondo l’accusa, Valentina Caiazza riceve per anni uno stipendio mensile dalle casse del clan, alimentate da estorsioni, droga, gioco illegale e armi. Non un aiuto occasionale, ma una retribuzione sistematica, funzionale a mantenere la coesione del sodalizio e a garantire fedeltà.

La “mesata” diventa così strumento di controllo sociale e criminale.

L’ESTORSIONE NELLE ASTE IMMOBILIARI: IL CLAN ENTRA NEI TRIBUNALI

Qui il clan prova a mettere le mani su un settore strategico: le aste giudiziarie.

Calzone Carlo e Mangiapili Vincenzo avrebbero tentato di estorcere denaro a una coppia aggiudicataria di un immobile a Mugnano, evocando apertamente l’appartenenza al clan Amato-Pagano. Le frasi intercettate restituiscono il linguaggio brutale dell’intimidazione camorristica, con richieste che partono da 10 mila euro e vengono “trattate” al ribasso.

L’estorsione non va a buon fine, ma per la Procura gli atti sono idonei e univoci.

L’AUDI RS3: BENI DI LUSSO E PRESTANOME

Ancora intestazioni fittizie. Una Audi RS3 Sportback viene formalmente intestata a Claudio Gulotta, ma secondo l’accusa è nella disponibilità di Luigi Diano. L’auto rappresenta status, mobilità e potere, e al tempo stesso un bene da sottrarre alle misure di prevenzione.

Contratti di locazione simulati e società di comodo completano il quadro.

LE MICROSPIE: IL CLAN CONTRO LO STATO

Qui emerge la reazione diretta del clan all’attività investigativa.
Un gruppo di affiliati avrebbe individuato e distrutto microspie e apparati di intercettazione installati dalle forze dell’ordine a Mugnano.

È un capo che racconta la capacità del clan di controllare il territorio e di difendersi attivamente dalle indagini.

IL CONCORSO ESTERNO: LA CASA SICURA DI MELITO

Somma Ida e Foria Pasquale non sono affiliati, ma secondo l’accusa mettono a disposizione la loro abitazione per summit e riunioni operative del clan.

Un contributo concreto, stabile e consapevole, che rafforza l’organizzazione pur restando formalmente all’esterno.

IL T-MAX: ANCORA SCHERMI PATRIMONIALI

Stesso schema del capo 6.
Un T-Max intestato a Daniele Stanzione, ma riconducibile a Luigi Diano, tramite una società di comodo. Il fine è sempre lo stesso: eludere sequestri e riciclaggio.

LA MESATA CHE DURA 14 ANNI

Chiude l’ordinanza il caso di Teresa Tabasco, che avrebbe ricevuto la mesata dal 2010 al 2024 in quanto moglie di un affiliato detenuto.

Un flusso di denaro lungo quattordici anni, che dimostra – secondo i giudici – la solidità finanziaria e organizzativa del clan Amato-Pagano, capace di sostenere nel tempo il proprio sistema assistenziale.

Gli Amato-Pagano, un clan che si adatta al presente

Resta una certezza difficile da ignorare: il clan Amato-Pagano non è un residuo del passato, ma una struttura che ha saputo adattarsi al presente.
Non più solo lupara e agguati, ma carte prepagate, società di comodo, beni di lusso intestati a prestanome, appartamenti trasformati in sale riunioni e famiglie sostenute da stipendi che tengono in vita il vincolo associativo. È una camorra che investe, assiste, protegge e punisce, seguendo logiche imprenditoriali senza rinunciare alla forza intimidatrice del nome.

In questo quadro, le figure femminili, i familiari, i soggetti apparentemente “periferici” diventano ingranaggi essenziali di un’organizzazione che continua a muovere denaro e consenso sul territorio di Melito, Mugnano e Arzano. La storia che emerge non è quella di un clan decapitato, ma di un sistema che si rigenera dopo ogni arresto, pronto a riorganizzarsi sotto nuove reggenze e nuove alleanze.

È questa la vera posta in gioco descritta nelle carte giudiziarie: non soltanto colpire singoli affiliati, ma interrompere una continuità criminale che, dalle faide di Scampia ai flussi finanziari del 2024, dimostra come la camorra, quando riesce a farsi sistema, sappia sopravvivere a tutto. Anche allo Stato.

L'elenco degli indagati

Giulia Barra – Napoli, 31.07.1964

Luigi De Blasio – Napoli, 17.03.1984

Ciro Diano – Napoli, 11.07.2000

Pasquale Foria – Napoli, 24.10.1975

Claudio Gulotta – Napoli, 09.08.1984

Ida Somma – Aversa (CE), 01.03.1968

Daniele Stanzione – Napoli, 15.03.1982

Gennaro Vastarelli – Napoli, 29.07.1987

Valentina Caiazza – Napoli, 13.09.1993

Ersilia Salvati – Napoli, 19.12.1988

Teresa Tabasco – Napoli, 06.03.1973

(nella foto 4 degli arrestati Pasquale Foria, la moglie Ida Somma, Luigi De Blasio, Ciro Diano)

Il rione Sanità sotto assedio armato: il quartiere, le faide e il presidio militare del clan Savarese

La Sanità non è solo uno dei cuori storici di Napoli, un dedalo di vicoli che convivono con palazzi nobiliari, catacombe e chiese secolari. È anche, da decenni, uno dei fronti più sensibili della geografia criminale cittadina. Qui le alleanze sono fragili, le egemonie mai definitive, e ogni equilibrio è destinato a essere rimesso in discussione.

Le 134 pagine dell' ordinanza cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Ivana Savarese fotografano un momento preciso di questa instabilità: gli ultimi mesi del 2024 e gran parte del 2025, un periodo segnato – secondo la Procura – da una rinnovata tensione criminale e dal tentativo del clan Sequino/Savarese di riaffermare il proprio dominio sul quartiere attraverso un controllo armato visibile e continuativo.

Il contesto: un quartiere conteso e quelle strade che non dormono mai

Il rione Sanità è da tempo un territorio instabile sul piano criminale. Le vecchie egemonie non sono mai definitive, le nuove leve cercano spazio, i confini tra gruppi si spostano di pochi metri, spesso di notte. È in questo clima che, tra la fine del 2024 e tutto il 2025, gli investigatori registrano un aumento della “fibrillazione criminale”.

La Procura colloca i fatti all’interno di una fase di riassestamento degli equilibri camorristici. Il clan Sequino-Savarese, storico riferimento dell’area, avrebbe reagito rafforzando la propria presenza militare sul territorio. Non per colpire, ma per dissuadere. Non per sparare, ma per far sapere che le armi ci sono.

Le telecamere: il potere raccontato per immagini

Il cuore dell’indagine è una telecamera investigativa installata in via Gradini San Nicandro. Riprende un luogo pubblico, senza audio, senza intercettazioni. Ma per mesi registra tutto: chi arriva, chi va via, chi resta. E soprattutto come resta.
Le immagini mostrano gruppi che si formano e si sciolgono, uomini che si muovono insieme con una naturalezza che – per gli inquirenti – non è casuale. Le armi compaiono e scompaiono, ma la postura dei corpi, le mani sempre pronte, i gesti ripetuti parlano chiaro a chi sa leggere quel linguaggio.

La polizia giudiziaria riconosce i soggetti: sono volti già noti, alcuni già condannati, altri comunque inseriti nel circuito criminale del quartiere. È così che i filmati diventano la spina dorsale dell’impianto accusatorio.

Il ruolo del collaboratore di giustizia Salvatore Giuliano

A rafforzare il quadro interviene anche la voce di Salvatore Giuliano, collaboratore di giustizia. Le sue dichiarazioni non introducono nomi nuovi, ma danno profondità alle immagini.

Giuliano racconta il metodo: alla Sanità il controllo non si esercita solo con le estorsioni o con lo spaccio, ma con la presenza fisica armata. “Stare sotto”, come viene definito in gergo, significa farsi vedere, occupare lo spazio, impedire agli altri di muoversi.
Il collaboratore descrive il clan Savarese come un gruppo che utilizza le armi soprattutto come strumento di intimidazione preventiva. Non serve sparare se basta mostrarsi. Le ronde armate servono a rassicurare gli affiliati, scoraggiare i rivali, ricordare al quartiere chi detta le regole.

Le parole di Giuliano si incastrano con i filmati: stessi luoghi, stesse modalità, stessi orari. Per la Procura è una conferma incrociata decisiva.
La sequenza dei fatti: una strategia, non episodi isolati

Non un’azione eclatante, non una stesa isolata, ma una strategia lenta e metodica, costruita giorno dopo giorno.

Via Gradini San Nicandro: la piazza d’armi

Il centro della ricostruzione investigativa è via Gradini San Nicandro. Una strada apparentemente marginale, che diventa invece il fulcro operativo del gruppo. È qui che gli indagati si incontrano, sostano, osservano. È qui che, secondo gli inquirenti, si misura la temperatura criminale del quartiere.

Una telecamera investigativa, installata in luogo pubblico, riprende per mesi gli stessi volti, gli stessi movimenti, la stessa ritualità. Le immagini non captano parole, ma raccontano molto di più: posture, atteggiamenti, gesti ripetuti. Mani che scendono nei pantaloni, sagome rigide sotto i giubbotti, armi che passano da una persona all’altra.

La Procura parla di “riunioni armate”, funzionali a garantire una presenza intimidatoria stabile. La giurisprudenza lo consente: quelle immagini, raccolte senza intercettare conversazioni, diventano prova pienamente utilizzabile.

Il metodo: mostrarsi per comandare

Il filo rosso che lega tutti i capi di imputazione è uno: l’ostentazione del potere. Gli indagati, ritenuti organici o contigui al clan Savarese, non agiscono nell’ombra. Al contrario, presidiano il territorio in gruppo, spesso in numero superiore a cinque persone, portando armi da fuoco in pieno spazio pubblico.

Secondo l’accusa, è un messaggio diretto: il quartiere è sotto controllo, ogni ingresso e ogni movimento sono osservati. Un linguaggio mafioso antico, che alla Sanità conserva tutta la sua efficacia.

La cronaca armata: episodi uno dopo l’altro

L’ordinanza elenca una sequenza impressionante di episodi, che letti in ordine cronologico assumono la forma di un vero diario criminale.
13 marzo 2024
È uno dei primi segnali. Gennaro De Marino e Ciro Esposito vengono ripresi insieme mentre portano illegalmente un’arma comune da sparo. La Procura legge già in questo episodio l’aggravante mafiosa: non un gesto individuale, ma un’azione funzionale al clan.
1 febbraio 2025
Il gruppo cresce. De Marino, Esposito, La Salvia, Massaro e Peraino si muovono armati, in più di cinque persone. Il salto numerico segna una nuova fase: la presenza non è più sporadica, diventa collettiva.
3 e 6 febbraio 2025
Le armi aumentano: due pistole in strada, in giorni ravvicinati. Esposito, La Salvia, Massaro e Peraino si alternano nelle riprese. La frequenza è un dato chiave per gli investigatori.
6 marzo 2025
Cinque uomini – Babalyan, Massaro, Esposito, Peraino e Zinzi – vengono documentati con tre armi da fuoco. Il gruppo assume una fisionomia stabile, quasi una pattuglia.
11 giugno 2025
Esposito compare ancora, armato, con soggetti non identificati. La continuità temporale rafforza l’ipotesi di un disegno criminoso unitario.
28 giugno 2025
È uno dei momenti più significativi: quattro armi portate contemporaneamente da Amodio, Massaro, Esposito, Zinzi e Peraino. Un vero presidio militare.

Agosto e settembre 2025: l’escalation

Dal 29 agosto al 13 settembre, le immagini raccontano una presenza quasi quotidiana. Una pistola il 29 agosto. Cinque armi il 2 settembre. Poi ancora: 5, 6, 7, 8, 10, 12 e 13 settembre. Cambiano i volti, non la sostanza. In un caso compare anche un soggetto travisato.

Per la Procura è la prova di un controllo totale, esercitato senza soluzione di continuità.
10 ottobre 2025. L’ultimo episodio contestato chiude il cerchio: gruppo numeroso, armi, modalità già viste. Il quadro è completo.

I profili criminali

L’ordinanza sottolinea anche il curriculum giudiziario di alcuni indagati. Babalyan, De Marino e Peraino sono gravati da recidiva infraquinquennale. Per Esposito la recidiva è specifica. Massaro e Zinzi presentano recidive reiterate. Un dato che, per il giudice, rafforza il pericolo di reiterazione dei reati e giustifica la custodia cautelare in carcere.
Un quartiere sotto osservazione

Letta nel suo insieme, l’inchiesta restituisce l’immagine di una Sanità compressa tra storia e paura. Le strade diventano scenari di controllo, i gradini luoghi di vedetta, la notte il momento privilegiato per ribadire chi comanda.

Non una guerra dichiarata, ma una pressione costante, silenziosa e armata. È questo, secondo la Procura, il metodo del clan Savarese nel periodo ricostruito dall’ordinanza.

Gli indagati

Amodio Luis Antonio, Napoli, 18 dicembre 2001
Babalyan Alexandr, Astrakan (Federazione Russa), 21 novembre 1999
De Marino Gennaro, Napoli, 1 giugno 2001
Esposito Ciro, Napoli, 18 giugno 1986
La Salvia Salvatore, Napoli, 28 dicembre 1998
Massaro Francesco Pio, Napoli, 11 settembre 2003
Peraino Danilo, Napoli, 29 luglio 1998
Zinzi Ivan, Napoli, 28 luglio 1993

(nella foto i Gradini San Nicandro e da sinistra in alto Ciro Esposito, Danilo Peraino, Aleaxander Babylan e Ivan Zinzi; in basso sempre da sinistra Antonio Luisi Amodio, Gennaro Amodio, Salvatore La Salvia e Francesco Pio Massaro)

Oroscopo di Venerdì 19 Dicembre 2025 di Paolo Tedesco

0

La giornata è percorsa da un’energia duplice e potente. Da un lato, la Luna in Capricorno ci spinge al pragmatismo, a concludere l’anno con senso di responsabilità e a dare solidità ai nostri piani. È l’ultimo sprint prima delle feste. Dall’altro, Venere in Acquario e altri aspetti incoraggiano un’apertura mentale, una ricerca di libertà e connessioni innovative, soprattutto in amore e nelle finanze.

ARIETE
Amore: Marte in trigono ti dà carisma. Ottima giornata per un appuntamento o per chiarimenti sentimentali.
Lavoro: La Luna in Capricorno ti spinge a concludere progetti in sospeso. Attenzione a non essere troppo impulsivo nelle decisioni.
Salute: Energia alta, ma non sovraccaricarti. Ritaglia del tempo per lo sport.
Finanze: Un piccolo imprevisto potrebbe richiedere una spesa extra. Niente acquisti impulsivi.
Consiglio di Paolo Tedesco: Agisci con determinazione, ma calcola prima ogni mossa. La prudenza oggi è un alleato.

TORO
Amore: Venere in Acquario rende l’atmosfera amichevole e leggera. Per le coppie consolidate, serata ideale per uscire con gli amici.
Lavoro: Giornata di routine, ma Saturno ti chiede precisione. Controlla documenti e dettagli.
Salute: Attenzione a digestione e stress accumulato. Una camminata nella natura ti rigenererà.
Finanze: Situazione stabile. Possibile una piccola entrata inaspettata legata a un lavoro passato.
Consiglio di Paolo Tedesco: Fidati della tua proverbiale pazienza. Non forzare i tempi.

GEMELLI
Amore: Mercurio favorisce le comunicazioni piacevoli. Single: occhi aperti in contesti culturali o di studio.
Lavoro: Idee brillanti e networking proficuo. Ottimo per brainstorming e presentazioni.
Salute: La mente è iperattiva, rischia di affaticarti. Cerca di staccare la sera.
Finanze: Qualche spesa per intrattenimento o corsi è giustificata, ma non esagerare.
Consiglio di Paolo Tedesco: Sfrutta il tuo magnetismo verbale, ma ascolta anche gli altri. Potresti ricevere un suggerimento prezioso.

CANCRO
Amore: La Luna nel tuo settore fondazionale ti rende bisognoso di sicurezza. Cerca intimità e coccole.
Lavoro: Ottimo per lavorare da casa o in un ambiente protetto. Concludi cose in sospeso dietro le quinte.
Salute: Le emozioni influenzano lo stomaco. Alimentazione regolare e cibi confortanti ma leggeri.
Finanze: Giornata per pianificare il budget familiare o le spese delle feste. Scoprirai dove risparmiare.
Consiglio di Paolo Tedesco: Proteggi il tuo guscio oggi. Le decisioni finanziarie prese con calma saranno vincenti.

LEONE
Amore: Passione e voglia di avventura. Proponi al tuo partner qualcosa di fuori dall’ordinario.
Lavoro: Sei sotto i riflettori, carisma alle stelle. Ottimo per trattative e leadership.
Salute: Attenzione a non strafare. Il cuore e la schiena sono punti sensibili oggi.
Finanze: Investi su te stesso, ma evita scommesse azzardate. La generosità è bella, ma misura i limiti.
Consiglio di Paolo Tedesco: Il tuo calore è contagioso. Usalo per ispirare gli altri, ma non bruciare le tue energie.

VERGINE
Amore: L’amore si trova nella complicità quotidiana e nelle attenzioni concrete. Un gesto pratico vale più di mille parole.
Lavoro: Eccelli nell’organizzazione e nel risolvere problemi pratici. La tua efficienza sarà notata.
Salute: Attenzione alla tensione muscolare, specie al collo. Stretching e posture corrette.
Finanze: Ottima giornata per risparmiare, confrontare prezzi e fare manutenzione di oggetti invece che comprarne nuovi.
*Consiglio di Paolo Tedesco: La perfezione sta nell’equilibrio, non nel controllo ossessivo. Lascia spazio anche all’imprevisto.

BILANCIA
Amore: Venere nel tuo segno ti rende irresistibilmente armonioso. Approfittane per riconciliarti o dichiararti.
Lavoro: La diplomazia è la tua arma migliore. Riesci a mediare tra posizioni opposte con grande abilità.
Salute: Cerca equilibrio tra lavoro e relax. Bellezza e benessere fisico ti fanno sentire bene.
Finanze: Tentazione di spese per abbigliamento, estetica o arte. Goditele, ma con moderazione.
Consiglio di Paolo Tedesco: Il tuo senso estetico è al top. Usalo per abbellire il tuo spazio e il tuo umore.

SCORPIONE
Amore: Atmosfera intensa e magnetica. I non detti potrebbero creare tensione. Scegli la sincerazione, ma senza drammi.
Lavoro: Fase di trasformazione. Potresti chiudere un capitolo o ricevere informazioni riservate importanti.
Salute: Giornata per un check-up o per iniziare un percorso detox. Ascolta i segnali profondi del corpo.
Finanze: Questioni ereditarie, rimborsi o debiti potrebbero risolversi favorevolmente. Informati bene.
Consiglio di Paolo Tedesco: Non avere paura di scavare. La verità che troverai, per quanto dura, ti libererà.

SAGITTARIO
Amore: L’ottimismo e la voglia di libertà sono in primo piano. Cerca un partner che condivida le tue avventure.
Lavoro: Idee visionarie e contatti con l’estero sono favoriti. Attenzione a promettere più di quanto puoi fare.
Salute: Il fisico è robusto, ma attento ai piccoli incidenti per distrazione durante lo sport o gli spostamenti.
Finanze: Possibili spese per viaggi o formazione. Un investimento sulla tua crescita può valere la pena.
Consiglio di Paolo Tedesco: Il mondo è la tua casa. Fai volare il pensiero, ma tieni i piedi sul terreno nelle questioni pratiche.

CAPRICORNO
Amore: La Luna nel tuo segno accentua la tua serietà. Mostra anche il tuo lato più vulnerabile e dolce al partner.
Lavoro: Giornata di grande efficienza e responsabilità. Potresti ricevere un riconoscimento o un incarico importante.
Salute: Attenzione a ossa, ginocchia e denti. Un po' di stretching e calcio nella dieta fanno bene.
Finanze: La pianificazione a lungo termine dà i suoi frutti. Situazione solida. Evita solo l’avarizia.
Consiglio di Paolo Tedesco: La tua disciplina è ammirevole. Ricordati che il successo vero include anche la gioia condivisa.

ACQUARIO
Amore: Venere nel tuo segno ti rende originale e affascinante. L’amore arriva dove meno te l’aspetti, in contesti amichevoli.
Lavoro: Le tue idee innovative sono apprezzate. Collabora con il gruppo, il genio collettivo funziona.
Salute: Attenzione al sistema nervoso e alla circolazione. Staccati dai dispositivi elettronici ogni tanto.
Finanze: Entrate inaspettate da attività collaterali o dal tuo network. Condividi le tue risorse con chi ne ha bisogno.
*Consiglio di Paolo Tedesco: Segui le tue intuizioni umanitarie. La vera ricchezza sta nelle connessioni che crei.

PESCI
Amore: Sogno e romanticismo prevalgono. Attenzione a non idealizzare troppo una persona nuova.
Lavoro: Il tuo intuito artistico o spirituale è un vantaggio. Ottimo per lavori creativi, di cura o dietro le quinte.
Salute: Ricarica le energie con il riposo, la meditazione o una passeggiata vicino all’acqua.
Finanze: Istantanea positiva su investimenti o questioni legate alla casa. Attenzione alle illusioni in proposte finanziarie.
Consiglio di Paolo Tedesco: La compassione è la tua forza. Ma delimita i tuoi spazi emotivi per non disperderti.

Cosa ci riservano le stelle venerdì 19 dicembre 2025?

Il tema dominante è l’equilibrio tra dovere e desiderio, tra struttura e innovazione. Le stelle ci invitano a non rinchiuderci nella routine, ma nemmeno a fuggire dalle responsabilità. È un giorno in cui un passo concreto fatto con disciplina (Capricorno) può aprirci a nuove e inaspettate opportunità (Acquario).

Il consiglio astrologico di Paolo Tedesco per tutti i segni è: "Costruisci ponti solidi, ma lascia che il vento delle nuove idee li attraversi. La vera magia di questo periodo sta nella capacità di preparare il futuro senza dimenticare il presente." Buon Venerdì 19 dicembre a tutti!

Supercoppa, Conte esalta il Napoli: “Oggi siamo stati squadra”

Il Napoli conquista la finale di Supercoppa e Antonio Conte si presenta ai microfoni con il tono di chi pretende molto ma riconosce il valore della prestazione. “Quando si gioca ogni tre giorni, con pochi uomini a disposizione, è inevitabile che le energie non siano sempre al massimo e quindi si possono accusare dei passaggi a vuoto. È capitato e capiterà di nuovo”, ha dichiarato il tecnico azzurro a Mediaset. “Oggi, però, i ragazzi hanno fatto una partita seria e onorato lo scudetto sulla maglia. Siamo qui non per invito, ma perché ce lo siamo meritato. Bene così”.

Conte ha poi sottolineato le caratteristiche del gioco del Napoli: “A noi serve avere sempre grande energia, perché giochiamo un calcio dispendioso”. E ancora: “Stiamo bene fisicamente, ma quando si accumulano partite e si è costretti a far giocare sempre gli stessi, qualcosa si perde. Arrivavamo da partite importanti contro Atalanta, Roma, Juventus e dalla Coppa Italia. Abbiamo pagato contro il Benfica. A Udine il primo tempo è stato buono, ma potevamo fare meglio nella ripresa. Oggi invece abbiamo fatto molto bene”.

Conte: "Lukaku importante. Ha peso specifico nello spogliatoio"

Il concetto chiave resta uno solo: “Siamo riusciti a essere squadra. Quando siamo così, siamo competitivi a prescindere da chi giochi. I giocatori nuovi sono maggiormente coinvolti nel progetto”. Poi lo sguardo si sposta sull’infermeria e sulle prospettive future: “Ho sempre detto che quest’anno sarebbe stato complesso, ma non mi sarei aspettato così tanti infortuni seri. Ora cerchiamo di recuperare Lukaku. Ha esperienza internazionale e una carriera alle spalle importante. Ha un peso specifico nello spogliatoio”.

Conte spiega anche alcune scelte simboliche: “Oggi lo abbiamo portato in panchina, così come Olivera, per esaltare il gruppo. Mi auguro ci siano tante gare da giocare. Potrà capitare di utilizzare due attaccanti insieme, come già successo con Hojlund e Lucca”. E sulle soluzioni tattiche: “Alcuni giocatori, uno su tutti Elmas, si stanno adattando a ruoli diversi. Il rientro di Lobotka è stato fondamentale. McTominay si esprime alla grande con lui accanto”. Chiusura senza preferenze: “Non ho preferenze su chi affrontare tra Inter e Bologna. Volevamo la finale”.

Ad is loading…
Ad is loading…